Speciale – L’arte racconta la forza della Pasqua

158

La Resurrezione è il Mistero per eccellenza della fede cristiana, quello che fonda il nostro credere. È il Mistero più alto e insondabile che scardina e vince una delle realtà terrene con le quali tutti e da sempre devono confrontarsi: la morte. Con la resurrezione di Gesù Cristo la morte è vinta per sempre! È dunque naturale che l’Arte abbia riconosciuto in questa Verità di Fede somma, uno dei soggetti più “provocanti” con cui misurarsi, la Vetta più ardita da trasferire in un’opera visibile all’occhio umano, la soglia da attraversare per contemplare l’Amore infinito del Dio di Gesù Cristo.

Ecco allora che in questo tempo pasquale così inedito, segnato anche dalla presenza drammatica della morte a causa del coronavirus, il mistero della Resurrezione acquista un significato e una forza dirompenti.

Lo Speciale che alleghiamo al numero di Pasqua de La Voce dei Berici come omaggio ai nostri lettori, assume dunque un valore particolare. La pubblicazione si inserisce nella collaborazione oramai consolidata e fruttuosa con il Museo Diocesano “P. Nonis” che ha curato i diversi articoli che ci aiutano a “leggere” le differenti opere. Si tratta di otto opere in altrettante chiese della nostra Diocesi (da Velo d’Astico a Villaga, da Creazzo a Cologna Veneta) dal XV al XXI secolo che in modi molto diversi “raccontano” l’Evento che ha sconvolto la storia dell’uomo, aprendo una Speranza assolutamente inedita. Si tratta di otto affreschi introdotti dall’articolo di apertura di mons. Francesco Gasparini, direttore del Museo, dedicato alla “Sacra Spina” portata a Vicenza dal vescovo Bartolomeo da Breganze nel XIII secolo e ospitata al Museo “P. Nonis” in un’opera di oreficeria stupenda. Quella “spina” ci “racconta” della fine drammatica di Gesù, ce ne ricorda le umiliazioni e i patimenti. Ma la raffigurazione che l’accompagna ci dice anche che non è questa l’ultima parola e le opere che vengono presentate nelle pagine successive ce lo ripetono come una litania. I dipinti considerati “tentano” di dire il Mistero della Resurrezione in modi molto diversi quasi a evidenziare che questo assume tonalità, tratti, soggetti anche molto diversi a seconda della storia personale, del percorso di fede e del contesto in cui opera l’artista. C’è, dunque, un modo personale, unico e originale in cui ciascuna persona può mettersi in relazione con il Gesù Risorto. Serve “solo”, la disponibilità a lasciare togliere il masso dal sepolcro che c’è anche nella nostra esistenza. L’Arte può aiutarci in questo cammino di contemplazione.

Buona Pasqua!