Succede in Italia, a Bardonecchia: non siamo nazionalisti in senso deteriore ma i francesi ricordino cosa hanno combinato in Libia

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La notizia ANSA inizia così: “Irruzione degli agenti della Dogana Francese, ieri sera, nella sala della stazione di Bardonecchia dove opera Rainbow4Africa. Lo denuncia la stessa associazione, impegnata ad assistere i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi nel tentativo di attraversare la frontiera. “Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra“, sostengono i volontari, che parlano di “comportamento irrispettoso dei diritti umani nei confronti di un ospite nigeriano. Agenti di Confine francesi sono entrati armati nell’ambulatorio gestito a Bardonecchia, costringendo un migrante a un test delle urine e intimidendo un nostro medico e i mediatori e gli avvocati.
Ma vogliamo almeno protestare in maniera dura e decisa con il governo Macron? Vogliamo avere un sussulto di dignità nazionale? Come si possono permettere forze di polizia straniere di irrompere in strutture di accoglienza nel territorio italiano?
Lo ha permesso la nostra irrilevanza a livello internazionale. La nostra sudditanza verso una UE che è irriformabile. Il nostro considerarci periferia dell’imperio che deve sottostare a qualsiasi cosa altri impongano.
Diciamo basta alle prevaricazioni di chiunque si sente in dovere di insegnarci qualcosa. Non è da loro (da chi ha scatenato la guerra in Libia tanto per ricordare fatti più o meno recenti) che dobbiamo imparare.
Non siamo “nazionalisti” (nel senso deteriore del termine) ma patrioti sì. Come lo furono i partigiani.