La storia del Texas Hold’Em raccontata attraverso film, canzoni e libri

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Texas Hold’Em
Texas Hold’Em

Chi ha una certa dimestichezza con il mondo del gioco e in particolare con quello specifico del poker, avrà notato come al suo interno, vi siano dei codici e dei rituali che ne costituiscono la sua mitologia propria. Nell’immaginario il poker fa parte di un certo contesto, reso leggendario dal cinema di genere western e dalla narrativa contemporanea che ha attinto da storie ambientate nel Far West. Si pensi ad esempio a una delle vicende più narrate dal cinema di genere, cioè quella di Wyatt Earp e della Sfida all’O.K. Corral, che è stata portata sullo schermo da registi del calibro di John Ford, John Sturges e in tempi più recenti da Lawrence Kasdan. Uno dei protagonisti di questa vicenda, basata su un personaggio storico, realmente esistito, era il fuorilegge, gambler, giocatore d’azzardo, John Henry “Doc” Holliday, altra figura mitica, più volte raccontata attraverso la finzione filmica, la narrativa di genere le ballate popolari. Ed è impossibile non legare il ricordo di quest’epoca, spesso anche mistificata e falsificata, attraverso il ruolo svolto dai saloon, dove si era soliti trascorrere il tempo, giocando a poker.

La terminologia del poker: quali sono le radici su cui si basano i termini del Texas Hold’Em

Dodge City, Tombstone, e entrando più nello specifico, lo Union Club, che assieme al Dexter Saloon, costituiscono due locali emblematici per quanto riguarda la letteratura western dell’epoca. Malgrado venga vista come una consuetudine, pochi sanno che all’epoca il gioco d’azzardo e quindi il poker, era illegale, ma tollerato e quindi di fatto consentito. Tuttavia, ci sono stati episodi documentati e piuttosto noti, sempre legati alla figura di Wyatt Earp e di Doc Holliday, che ci raccontano un’altra versione dei fatti, circa le azioni del procuratore legale di Washington, il quale riuscì più volte a confiscare e a chiudere le attività illecite di gioco d’azzardo. Il mito del Far West è quindi saldamente vincolato a quello che oggi chiameremo lifestyle, basato di fatto sulle attività dei saloon, dove si era soliti intrattenersi con spettacolini basati su danze e musiche eseguite al piano, la somministrazione di alcoolici, tra cui appunto il whisky distillato artigianalmente, e il gioco del poker.

Le origini del poker moderno

Da questo gioco forse un po’ rozzo, la leggenda vuole sia nato il Texas Hold’Em, che conserva alcune caratteristiche peculiari che ancora oggi sono vigenti. Come tutti sanno bene, ci sono determinate azioni di gioco, che hanno un particolare nome, successivamente alla distribuzione delle carte nominali, chiamate community cards, cioè carte che possono essere utilizzate da tutti i giocatori presenti al tavolo da gioco. Queste fasi di gioco vengono chiamate appunto Flop, Turn e River.

Le origini dei nomi Flop, Turn e River

Secondo le teorie maggiormente accreditate il Flop indicherebbe il fruscio delle carte, cioè il suono che compie il dealer, cioè il mazziere, mentre le distribuisce. Un’altra teoria indica invece come possibile il significato di schianto, cioè del tonfo della carta sul tavolo del poker. Il turn trae invece origine dal linguaggio della corsa dei cavalli, con l’ultima curva che indica la fase finale, con la volata dei fantini, che si avvicina molto all’azione di gioco del turn, per il poker alla texana. La mano finale, che precede lo showdown, cioè quando le carte il punto vengono svelate e mostrate al banco, si chiama appunto river poker nome suggestivo, sia per la lingua inglese, sia per come può essere da noi percepito, il River dovrebbe trarre origine dal fatto che il gioco del poker venisse praticato sui battelli che navigavano il fiume Mississippi, durante l’Ottocento. Questo viene raccontato nel film di Richard Donner, interpretato da Mel Gibson e Jodie Foster, Maverick.

La storia del River: ultimo step per il Texas Hold’Em

Un elemento letterario presente ovviamente nei racconti e nei romanzi dell’autore Mark Twain, considerato da molti come il padre della letteratura americana moderna. Perché è così importante la fase del River nel gioco del poker alla texana? Secondo i racconti d’epoca, avveniva durante questa particolare azione di gioco che i bari, nel tentativo di perfezionare la loro giocata, venivano gettati nelle acque del possente fiume Mississippi. La mano finale quindi poteva portare a vincere, barando, oppure a effettuare un bagno inaspettato, nel fiume.

Questa è la storia per cui il River viene chiamato in questo modo. Il racconto è funzionale a mostrare come dietro il gioco del poker, che ha attraversato con successo diverse epoche, sia contenuta una parte di realtà storica, una parte di artificio letterario e di mitologia, utile per accrescerne la leggenda. E’ innegabile come ancora oggi, nonostante il gioco del poker venga praticato perlopiù attraverso le poker room, sia una delle attrattive con maggiore impatto, legato appunta alla leggenda, alla polvere e al whisky che ancora oggi si trascina dietro. Sono cambiate molte cose, ma il gioco è praticamente rimasto invariato nel tempo, anzi ha ottenuto sorprendenti risultati perfino in Europa, dove abitualmente si giocava il poker classico e non la sua versione spettacolare del Texas Hold’Em.

Il poker texano oggi

In questo caso possiamo quindi affermare che la tecnologia è stata artefice della riscoperta di questo gioco, molto popolare e conosciuto in tutto il Nord America, visto che sono molte le celebrità che lo hanno praticato, sponsorizzato e promosso nel corso del tempo. Si pensi ad esempio ai divi del cinema, a molti autori di best sellers, senza trascurare il ruolo che ha avuto all’interno della canzone popolare americana, con esempi arcinoti come quelli dei cantautori folk come Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen, senza dimenticare tutti i miti del blues, del jazz e del ragtime, musica che ha caratterizzato il Novecento americano, fino a entrare di diritto nella storia di questo Paese. Il gioco del poker ha assunto un ruolo a volte marginale, a volte fondamentale, tanto che ancora oggi è impossibile trascurare questo aspetto, quando si assiste a una trasposizione cinematografica di questa particolare epoca storica. La figura del vagabondo giocatore d’azzardo, il rambler gambler, viene ricordata da tante ballate folk, e ha resistito nel corso del tempo, fino ad arrivare all’attualità, cioè all’era del gioco online, dei tornei di poker digitale, dei giorni nostri.