Disturbi del comportamento alimentare, la guida “Senti chi s-parla” presentata all’ospedale San Bortolo di Vicenza

196

A realizzarla è stata l’Associazione Midori onlus raccogliendo le testimonianze sia di genitori con figli che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, sia di pazienti, accanto ai consigli di un gruppo di specialisti. Il volume sarà distribuito nei reparti di Medicina e Pediatria del S. Bortolo di Vicenza,  ma anche nelle scuole secondarie e presso i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta. Si calcola che siano ben 3 milioni in Italia i giovani che soffrono di disturbi del comportamento alimentare.

Un fenomeno che ancora oggi è spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari. Eppure costituisce una vera e propria epidemia sociale: è addirittura la seconda causa di morte tra i giovani dopo gli incidenti stradali. Una problematica che va innanzi tutto compresa nelle sue complesse sfaccettature per capire come affrontare correttamente il tema.

Anche perché dire la cosa sbagliata, anche con le migliori intenzioni, è fin troppo facile. Da qui è nata l’idea di “Senti chi s-parla“, la guida realizzata dall’Associazione Midori in collaborazione con le associazioni di Verona, Portogruaro, Mirano e Belluno, e donata oggi 15 marzo all’ULSS 8 Berica, in occasione di un incontro al S. Bortolo alla presenza del Direttore Generale Giovanni Pavesi e della presidente della onlus vicentina Antonella Cornale; presenti, per l’azienda sociosanitaria berica, anche il dott. Salvatore Barra, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari; il dott. Giovanni Scanelli, direttore della Medicina Generale; il dott. Massimo Bellettato, direttore della Pediatria; il dott. Andrea Danieli, direttore del Dipartimento di Salute Mentale; e la dott.ssa Laura Bellin, responsabile del Centro di riferimento provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso. Un incontro che avviene oggi in occasione dell’VII Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, simbolo dell’impegno per l’informazione, sensibilizzazione e prevenzione verso questo genere di disturbi, mentre in tutta Italia quest’anno sono oltre 130 gli eventi organizzati da più di 100 associazioni.

“Quest’anno – sottolinea Antonella Cornale – abbiamo voluto richiamare l’attenzione sull’importanza di instaurare una comunicazione più efficace rivolta principalmente a chi ne soffre ed ai suoi familiari. L’obiettivo è quello di donare uno strumento costruttivo affinché ci possa essere una condivisione della sofferenza, che poi si trasforma in accoglienza e finisce in sostegno. Per aiutarci a lanciare questo messaggio, sono stati coinvolti i familiari dei gruppi di auto e mutuo aiuto: sono stati loro a segnalarci e spiegarci le frasi più belle, ma anche quelle che possono fare del male a chi ogni giorno lotta con questo genere di disturbi. E poi naturalmente abbiamo inserito i consigli di alcuni autorevoli specialisti, mentre nella parte conclusiva abbiamo lasciato spazio alla testimonianza di una madre.”

La guida, stampata in una tiratura iniziale di 5 mila copie, sarà distribuita attraverso le varie associazioni nei propri territori e donata inizialmente ai reparti di Medicina e Pediatria del S. Bortolo, coinvolti nella gestione di problematiche di pazienti con disturbi del comportamento alimentare. La pubblicazione sarà fornita gratuitamente ai familiari, ma anche al personale sanitario come strumento di sensibilizzazione. Inoltre nelle prossime settimane sarà distribuita – tramite i familiari del gruppi di auto mutuo aiuto – anche presso i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, presso le scuole superiori – dove l’Associazione Midori sta già portando avanti un progetto di prevenzione – e in generale a chi ne farà richiesta.

Ritengo l’iniziativa che oggi viene presentata particolarmente meritevole – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi – e questo per diverse ragioni. La prima è naturalmente l’importanza di richiamare l’attenzione su una problematica che troppo spesso si tende a nascondere o sottovalutare. Nella nostra ULSS possiamo contare su un Centro di riferimento provinciale che opera con grande impegno e sensibilità, ma certamente una presa di coscienza e una diagnosi quanto più possibile precoci sono essenziali. Questa guida nasce inoltre da una collaborazione costruttiva tra i nostri specialisti, il mondo del volontariato e i familiari e ritengo che questo tipo di collaborazione rappresenti un modello che può portare a risultati concreti di grande rilevanza.”

La guida “Senti chi s-parla”, comunque, è solo una delle tante iniziative che vede impegnata l’Associazione Midori, che nel mese di aprile porterà nel Vicentino anche il progetto nazionale +Rete-Anoressia-Bulimia, attraverso lo “sportello informativo itinerante in farmacia”. “Presso le farmacie che aderiranno – racconta ancora Antonella Cornale – attiveremo uno spazio protetto di ascolto ed accoglienza, dove chiunque potrà segnalare o chiedere informazioni, in merito a condotte alimentari sbagliate con conseguenti segni di sofferenza. I nostri volontari forniranno quindi informazioni di base sui disturbi alimentari, sui vari centri di cura esistenti nei territori, sulle attività di supporto e sostegno che svolgiamo, in modo particolare sui gruppi di auto mutuo aiuto per familiari.” Il progetto sarà proposto gratuitamente, con l’obiettivo di “creare ponti di speranza ed abbattere i muri del pregiudizio”.

I disturbi del comportamento alimentare e l’attività del Centro Provinciale DCA di Vicenza

L’incidenza (nuovi casi/anno) di anoressia e bulimia, nella popolazione femminile, si aggira su 20/100.000 persone all’anno, mentre la prevalenza (numero di persone che sviluppa la malattia) dei vari disturbi dell’alimentazione nella fascia di popolazione a rischio (donne tra i 18 e i 25 anni) supera il 12,7% (il che significa che più di 1 giovane donna su 10 soffre di un DCA).
Il Centro Provinciale DCA di Vicenza (uno dei tre provinciali della Regione Veneto) dal 2004 al dicembre 2017 ha effettuato 6.811 prime visite per DCA, con una media di 200-250 persone in carico ogni anno. Dispone di 12 posti per ricovero in Day Hospital dedicato. Nel 2017 i ricoverati sono stati 88, con un totale di 1.784 giornate di ricovero. Inoltre, operando in collaborazione con i reparti di Medicina, di Pediatria e SPDC dell’ospedale S. Bortolo, il Centro nel 2017 ha svolto 644 visite di controllo per ricoverati in regime ospedaliero.
Un elemento significativo di riflessione riguarda inoltre l’andamento dell’età media delle persone prese in carico, che si è abbassata: l’età media delle pazienti con Anoressia Nervosa è scesa da 23 anni nel 2013 a 17 nel 2017, mentre la percentuale di pazienti minorenni accolte in Day Hospital è salita dal 52% nel 2013 al 60% nel 2016 e nel 2017.

Ulss 8 Berica