Tav Vicenza: “Attraversamento della città è una catastrofe”. Convocata assemblea popolare da centro sociale Bocciodromo e Fridays For Future

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Tav vicenza assemblea popolare
Tav vicenza assemblea popolare

La linea Tav a Vicenza è una catastrofe. Ne sono convinte molte sigle attive nel sociale in città che, insieme, hanno convocato un’assemblea pubblica martedì 6 settembre 2022, nell’Area verde di fronte all’ex Lanerossi in Via Masotto.

“Blocchiamo il Tav, non un metro in più”! il titolo dato all’iniziativa che vede in campo soprattutto il centro sociale Bocciodromo Vicenza e Fridays For Future Vicenza che si dicono certi di una circostanza: “Il progetto definitivo peggiora l’impatto sulla città” e chiedono ai cittadini di mobilitarsi per fermare l’opera.

Secondo gli organizzatori sono troppi gli stravolgimenti al tessuto urbano cittadino che il progetto per la linea Tav a Vicenza porterebbe. Un aspetto sul quale la discussione è aperta e sul quale avevamo dato conto da queste pagine, circa il destino (abbattimento) di edifici che dovrebbero lasciare spazio all’attraversamento.

“Alcuni giorni fa – fanno sapere gli organizzatori dell’assemblea pubblica – Iricav2 ed RFI hanno reso pubblico il progetto definitivo di attraversamento di Vicenza. Se il progetto preliminare era estremamente dannoso il progetto definitivo è una vera e propria catastrofe.
Alcuni pezzi di città verranno cancellati da strade e viadotti, gli abbattimenti sono triplicati, molte persone ora si trovano a vivere un futuro estremamente incerto e come se non bastasse è prevista l’installazione impianti di betonaggio in mezzo alle case.
Il quartiere dei Ferrovieri sarà il più colpito dalla cantierizzazione che impatterà pesantemente sulla qualità della vita per molti anni.
la linea TAV danneggia sia il portafogli che l’ambiente ed ora è pubblico anche l’ammontare dei danni: un miliardo e 650 milioni (il doppio della cifra originale) per un progetto di 6 chilometri che distruggerà Vicenza e le poche aree verdi che le sono rimaste.
Enormi quantità di suolo saranno destinate alla cantierizzazione e alla costruzione di strade e viadotti. E dove non basta lo spazio? Si abbatte, case, attività commerciali, luoghi di ritrovo del quartiere, strutture storiche della città.
Tabula rasa e con un tratto di penna si passa sopra alla vita di centinaia di persone che non sono nemmeno state informate dall’amministrazione rispetto a quel che sarebbe successo.
Per l’amministrazione infatti sembra che l’unica cosa da salvare dalle demolizioni sia il Palakiss.
Il messaggio è chiaro: è più importante un capannone rispetto ad un intero quartiere e il profitto viene prima della vita delle persone e alla storia dei Ferrovieri. Il sindaco ha dichiarato che aprirà il confronto con la città, confronto che finora è stato riservato alle sole associazioni con interessi economici.
Ci mobiliteremo affinché ci sia un confronto vero e democratico, perché in un momento così drammatico non possiamo permettere che pochi decidano sulla vita di molti.
E’ ora di organizzarsi ed agire per fermare questo progetto, facciamolo insieme con una grande assemblea pubblica in cui riprenderci il diritto di parola sul nostro futuro”.