
Dopo l’ennesimo episodio di violenza avvenuto al Pronto Soccorso di Vicenza, l’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) lancia un appello forte: istituire un tavolo tecnico tra Ulss 8, Questura, Prefettura e sindaco per definire un protocollo operativo chiaro nella gestione delle persone violente.
«Se non vogliamo continuare con il solito refrain della condanna per chi commette atti di violenza e della solidarietà a chi ne è colpito – dichiara il presidente dell’Opi di Vicenza, Giacomo Sebastiano Canova – è giunto il momento di stabilire regole precise. Non possiamo permettere che persone già segnalate per comportamenti aggressivi o accompagnate dalle forze dell’ordine vengano lasciate in Pronto Soccorso da sole, mettendo a rischio il personale sanitario e gli altri cittadini in attesa».
Canova ha voluto portare personalmente la solidarietà dell’intera comunità professionale alla collega infermiera vittima dell’aggressione, insieme a un medico: «L’intervento immediato della vigilanza e delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze ancora più gravi. A loro va il nostro ringraziamento, così come agli operatori che, nonostante episodi di questo tipo, continuano a lavorare con dedizione e responsabilità».
L’Opi riconosce l’impegno della direzione sanitaria per le misure di sicurezza già introdotte, ma ribadisce che le aggressioni non possono diventare la normalità: «Occorre rafforzare ogni iniziativa utile alla prevenzione, tutelando operatori e cittadini – conclude Canova –. La sicurezza e la dignità professionale di chi cura devono restare priorità non negoziabili».