A Vicenza il caldo scioglie la Giustizia. Le sofferenze umane affidate a giudici togati assenti perchè sudati?

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E finalmente anche a Vicenza arriva il caldo e il personale del Tribunale si scioglie; ben si intende, mica per il caldo impossibile ma le gocce di sudore che trasudano ci parlano di una casta che forse non sa di essere casta. E che pensa e crede che tutto ciò che hanno e di cui godono sia comune a tutti i lavoratori, perchè pur sempre lavoratori sono costoro. Evidentemente costoro hanno i sindacati che funzionano egregiamente, perchè avere permessi che ti danno la possibilità di assentarti dal lavoro quando fa troppo caldo, diciamocelo: è un lusso! In un Paese dove nel momento presente già avere un lavoro è un lusso, mi chiedo su quali fantomatiche scusanti costoro si arrampicano.
E non è, a mio avviso, questione di disquisire se il permesso è retribuito o meno: il vero scandalo è che costoro possono assentarsi dal luogo di lavoro se il termometro sale; anzi è la dirigente del personale che si premura, per via email, di informare i lavoratori del Tribunale di Vicenza di questa possibilità.
Negli ospedali e nelle case di riposo vedo personale sudorante, così pure negli uffici comunali o in Questura; e non mi pare siano da meno neanche le pattuglie di polizia (giusto per restare nel settore pubblico); anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte l’ho visto sudare pubblicamente; per non parlare di tutte le lavoratrici e lavoratori, qualsiasi sia il luogo ove lavorano.
Ma è l’estate bellezza! E penso che qualcuno se ne debba fare una ragione. Se non altro per rispetto e compartecipazione verso i comuni mortali.
Da questa notizia scandolosa ne consegue una riflessione che non fa una piega. Neanche sulle perfette toghe!
Come possiamo pensare o pretendere che il personale del Tribunale, ognuno nel proprio ruolo, possa comprendere le istanze che i cittadini presentano loro, se costoro di fronte ad una folata di caldo si sciolgono e abbandonano la sedia? Come possono comprendere il dramma di chi perde un familiare in un incidente e non trova corrispondenza nella pena inflitta all’automobilista distratto? Come possono comprendere la situazione di disagio di chi ha perso i propri averi per la “superficialità” di pseudo dirigenti di banca? Come possono innalzarsi a difensori dei diritti dei singoli cittadini se inciampano in queste miserie umane? Se la loro sensazione di “troppo caldo” gli dà la possibilità di rimanere a casa dal lavoro?
Ora comprendo, a distanza di anni, perchè non hanno compreso il dramma che ho vissuto: una casa (la mia) trovata satura di gas (non di salutare caldo) il cui responsabile era ben chiaro alle forze dell’ ordine e abitava a trenta (30) metri da casa mia.
Ora capisco perchè lo stalker ha avuto vita facile, rendendo invivibile la mia per 5 anni, anzi rovinandola alla radice, perchè da una violenza così lunga non se ne esce più. E mi è anche molto chiaro perchè non abbiano accolto con la serietà dovuta le mie denunce che erano corredate di registrazioni di parolacce, offese e sputi rivolti alla mia persona.

Si, ora mi è tutto più chiaro e tutto sommato più semplice: FACEVA CALDO!

Irma Lovato Serena