Aggressione al pronto soccorso di Cittadella: Zaia condanna l’episodio e loda l’eroismo dei carabinieri feriti

673
Pronto soccorso di Cittadella, Carabinieri in azione dopo assalto
Pronto soccorso di Cittadella, Carabinieri in azione dopo assalto

Questa mattina il pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella (PD) è stato teatro di un’aggressione di inaudita gravità. Un uomo di 35 anni, armato di coltello, ha fatto irruzione nel reparto aggredendo un medico, un infermiere e due carabinieri intervenuti per fermarlo. L’attacco ha scosso profondamente la comunità e ha suscitato una forte reazione di condanna da parte del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Zaia ha espresso solidarietà alle vittime e profonda indignazione per l’accaduto, definendo l’aggressione come “un atto ignobile e vergognoso”. “È inconcepibile che un luogo di cura e soccorso, come il pronto soccorso, diventi uno scenario di violenza”, ha dichiarato. “Medici, infermieri e tutto il personale sanitario lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Colpirli significa attentare ai valori stessi della nostra società”.

L’aggressione al Pronto soccorso di Cittadella ha richiesto l’intervento dei carabinieri, che, mettendo a rischio la propria vita, si sono frapposti tra l’assalitore e una dottoressa per proteggerla. Uno dei due militari è stato gravemente ferito al volto e al collo. Zaia ha elogiato il coraggio e la dedizione dei carabinieri, definendo il loro intervento un “gesto di grande eroismo”. “Esprimo il mio più sentito encomio ai militari dell’Arma che, con coraggio e dedizione, si sono sacrificati per difendere il personale sanitario e i pazienti da un’aggressione armata”, ha affermato il Presidente. “I miei più sinceri auguri di pronta guarigione e che trovino il sostegno e il riconoscimento che meritano per il loro valoroso impegno”.

L’area dell’ospedale è stata posta sotto sequestro, e le autorità stanno indagando sull’accaduto per fare chiarezza. Zaia ha chiesto una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario, sottolineando come episodi di violenza simili siano diventati inaccettabilmente frequenti. “È il momento di dare un segnale forte e inequivocabile. Non possiamo più accettare che i nostri operatori siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. Servono misure decise e concrete per garantire loro protezione e sicurezza adeguate”, ha concluso Zaia.