Crisi in AGSM, Colombara a Idee in Comune: Aim punti a crescere, Rucco blocchi aggregazione

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Il CdA di AGSM auto convocatosi nella mattinata ha sfiduciato il Presidente Croce, decapitando di fatto la società di servizi veronese, in queste condizioni AIM né a Verona né a Treviso, si punti piuttosto sulla crescita”: così scrive oggi Raffaele Colombara nella nota che pubblichiamo e che era stata di fatto preconizzata dal capogruppo di Quartieri al centro nell’intervista video a noi concessa l’8 marzo scorso nell’ambito delle rubrica Idee in Comune e qui proposta anche per conoscere la sua posizione sul caso della Fiera di Vicenza in Ieg.

Una crisi tutta politica, epilogo ad un anno e mezzo di tensioni che già un mese fa faceva intravedere i titoli di coda: a metà febbraio i consiglieri avevano disertato il cda su AMIA. Dissensi sul buco della controllata.  I consiglieri, in rappresentanza di Sboarina e Lega, si erano alzati dal tavolo quando c’era da affrontare la questione dell’aggregazione con AIM e la nomina dell’advisor.

Due considerazioni.

Uno. Verona

Queste notizie su AGSM fanno emergere una situazione tutt’altro che serena all’interno dell’azienda veronese e, soprattutto, mettono in evidenza come la gestione industriale sia fortemente condizionata dalle lotte scatenate tra le forze politiche che governano il Comune di Verona e che si stanno contendendo da mesi i posti di potere in AGSM e nelle sue partecipate.

Due. Veneto

Queste notizie, insieme a molte altre filtrate negli scorsi mesi, sono una spia della partita sulle multi utility che si sta giocando nella Lega a livello veneto tra Verona (AGSM) e Treviso (Ascotrade-Ascopiave), in cui Vicenza rischia di essere il vaso di coccio tra le due forti realtà scaligera e della Marca.

La domanda a Rucco è semplice: abbiamo proprio bisogno di portare la nostra sana e ben gestita AIM in un accordo con un partner come Agsm squassato da beghe politiche interne, quella guerra per le poltrone che aveva prodotto nella nostra AIM una decina d’anni fa buchi per milioni di euro, poi faticosamente ripianati solo puntando su un approccio manageriale, fatto di competenze, e col sacrificio dei lavoratori?

Anziché continuare ad intestardirsi a trovare il pelo nell’uovo in AIM, oggi chiaramente una società in salute, e a dare in tutti i modi una cattiva immagine della propria società, non ultimo con dichiarazioni inopportune, Rucco si svegli e dia velocemente un’occhiata al polverone veronese. Troverà qualche bel problemino, con società di smaltimento rifiuti in proroga di servizio e pesantissimi buchi di bilancio in AMIA, controllate in Albania al centro di pesanti polemiche, ispezioni della Finanza sulle consulenze ecc. Come niente di meglio promettono le beghe legali tra soci che hanno contraddistinto le vicende della municipalizzata trevigiana.

Con il vertice di AGSM sfiduciato, il Presidente Croce non più legittimato da parte della sua stessa parte politica a portare avanti la trattativa, a questo punto Rucco, a meno che non abbia già promesso AIM sia a Verona e a Treviso, cambiate le Giunte, cambiate le condizioni politiche, con il rischio concreto di pesanti modifiche al patto (concambio e governance, come preannunciato dallo stesso Rucco nelle sue dichiarazioni: per noi si tratterebbe di una sconfitta), Rucco blocchi immediatamente la trattativa con Verona ed il processo di aggregazione.

Continui piuttosto, allora, sul solco lasciato puntando ancora sulla crescita e la forza del nostro gruppo.
Il processo di aggregazione sarà un obiettivo da raggiungere quando ci saranno condizioni davvero vantaggiose anche per Vicenza.
Il rischio è che cedendo alle imposizioni di altri da fuori Vicenza, la svendita di Aim possa portare a danni molto più gravi del previsto. Rucco sta trattando AIM come una marchetta elettorale, un prezzo da pagare in cambio della sua candidatura in campagna elettorale?

Per il bene di Vicenza, dei cittadini e dei lavoratori Rucco a questo punto riprenda piuttosto un programma di crescita coinvolgendo anche le altre realtà presenti sul territorio provinciale con la costituzione di un polo vicentino che metta insieme in una holding le società pubbliche di servizio del nostro territorio (Etra, Ava, Agno-Chiampo …).

Il tempo di lavorare nei palazzi a fari spenti è finito: il Sindaco riferisca immediatamente se le condizioni per andare avanti in questo progetto aggregativo siano oggi vantaggiose per Vicenza. Noi pensiamo che queste condizioni, viste le pesanti difficoltà politico amministrative di Verona e le ventilate, pesanti modifiche al precedente patto, non ci siano più.

La città chiede trasparenza.

Tutto ciò premesso,

SI CHIEDE

al signor Sindaco di relazionare quanto prima su quanto sopra esposto.

Si ringrazia per la risposta scritta e in aula.

Raffaele Colombara

Consigliere comunale

Lista “Quartieri al Centro