Alessio Villarosa conferma: il 27 al Mef le associazioni della cabina di regia per vittime banche. Patrizio Miatello plaude al governo: “non personalizzo le battaglie per i soci”

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C’è chi implora “vengo anch’io…” agli incontri che Di Maio deve sorbirsi con suoi ex candidati tipo il dontortiano ex candidato M5S Andrea Arman, che ingelosiscono i simpatizzanti pro domo propria di Lega e FdI, Luigi Ugone e Letizia Giorgianni, uniti col prete di Dese nel… dividere le associazioni e i risparmiatori vittime di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, di altre 4 banche in lca e delle 4 risolte. Ma c’è anche chi vuol sapere, come se fosse strategico, chi c’era alla cena con leader pentastellato, che tifa per una conquista, positiva, solo se gli viene attribuita e chi nel tête-à-tête a Roma di ieri 20 novembre legge e auspica la rottura tra gli alleati di governo che, poi, sarebbe l’ultima cosa da augurarsi oggi in assenza di alternative che non siano il caos del peggio.

 

Almeno non se la augura chi, a qualunque parte politica appartenga, rivorrebbe i suoi soldi o gran parte di quelli bruciati in azioni della banche frullate da amministratoti favoriti o, letteralmente, ingabbiati da un sistema finanziario più perverso che mai e che nella caduta della coalizione, di certo farlocca ma esistente, di oggi subirebbe anche il crollo delle residue speranze dopo che le lotte fra vanitosi o fra cercatori di pepite personali hanno rinviato dal 30 marzo 2018 l’attuazione e l’innesco della legge 205, i cui effetti positivamente deflagranti solo questo governo può generare entro il nuovo termine di attuazione dell’articolo 38 del capo III della legge di bilancio che modifica e integra in meglio la 205.

Ebbene in questo baillame almeno c’è chi, il sottosegretario del Mef, Alessio Villarosa (M5S), che, di certo d’accordo col collega della Lega, Massimo Bitonci, conferma quanto anticipato ieri a VicenzaPiù in video e convoca la cabina di regia delle associazioni al Mef, t-u-t-t-e i-n-s-i-e-m-e, così: «Su indicazione del Sottosegretario On. Villarosa, è convocata la riunione “Cabina di Regia – Fondo Risparmiatori” per martedì 27 novembre p.v. alle ore 10, presso il Ministero dell’economia e delle finanze – sala del Parlamentino (primo piano)…».

E Patrizio Miatello riconosce subito nel video che vi proponiamo al governo e, nella fattispecie, a Villarosa il merito del mantenimento dell’impegno preso per arrivare a un risultato il più condiviso e il più soddisfacente possibile (non dimentichiamo che sarebbe la prima volta che una azionista, per quanto risparmiatore, recupera soldi suoi e per arginare le auto celebrazioni altrui).

Lo compie questo passo dovuto ed ecumenico (lui almeno lo spera a differenza dei preti di professione) proprio chi, il presidente dell’associazione Ezzelino III da Onara, era stato accusato da don Enrico Torta col suo apostolo terreno Arman, troppo… terreno, e col crociato Ugone, guerrafondaio come tutti i… crociati, di essere pro Pd e addirittura, udite udite, pro… Laura Puppato, neanche costei fosse una lebbrosa, ai tempi delle lotte per la 205.

E, meditate anche su questo, quando l’impalcatura di quella legge, fondamentale per gli sviluppi attuali dell’articolo 38 del capo III della manovra e “tirata su” dal “suo” prof. Rodolfo Bettiol, avvocato, in combinata con Loris Mazzon, tributarista, sempre Miatello è stato, poi, additato come vicino a Massimo Bitonci e alla Lega solo perché non mollava la sua battaglia associativa e plaudiva a chi, Bitonci nel caso specifico, la condivideva.

Ora, dopo aver visto e ascoltato le sue dichiarazioni, raccolte a promesse fatte e con la speranza (per lui un’obbligata certezza) che fossero mantenute, date pure  del pentastellato al capelluto Miatello. Lui non se ne avrà a male, per come finora lo abbiamo conosciuto dopo che tutti lo dipingevano come la peste, visto forse che girava in mezzo agli appestati per aiutarli e ora trema al solo pensiero che le residue e persistenti lotte intestine rendano vani i suoi sforzi annosi di raccogliere intorno ad un obiettivo comune quante più associazioni e legali potesse.

Lui non sopporterebbe l’idea di aver ingoiato tanti rospi quante le gratuite offese ricevute e noi non sappiamo né vogliamo sapere come reagirebbe se si accorgesse di aver fatto tutto per niente.

Non vogliamo saperlo perché saperlo vorrebbe dire che anche il nostro giornale da anni avrebbe lottato per nulla, prima mettendo in guardia i lettori dagli inganni della galassia di Gianni Zonin & c. (cfr. “Vicenza. La città sbancata“) e, poi, cercando di supportare mediaticamente le battaglie degli ingannati.