Aspettando Godot, a Lonigo Lello Arena nella Napoli dell’Assurdo

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Aspettando Godot Lello Arena Lonigo

Il Teatro Comunale “G. Verdi” di Lonigo accoglierà “Aspettando Godot”, mercoledì 30 novembre alle ore 21, nella coproduzione Teatro Cilea di Napoli, La Contrada Teatro Stabile di TriesteTunnel Produzioni, secondo spettacolo in abbonamento nel cartellone 2022-2023, con la direzione artistica di Alessandro Anderloni

Celebrato come uno dei testi più rappresentati nel panorama del teatro del Novecento, “Aspettando Godot” è considerato il capolavoro di Samuel Beckett (1906-1989), scritto nel corso della Seconda Guerra Mondiale e debuttato a Parigi nel 1953. Scritto dall’irlandese tra due epoche di precarietà, la guerra e lo scenario atomico, Godot è una caposaldo del “Teatro dell’Assurdo”, secondo la definizione del critico Martin Esslin che vide negli autori dell’Esistenzialismo l’interesse per l’assurdità dell’esistenza.

Lo spettacolo in scena a Lonigo è una scelta vincente per l’interpretazione di due esperti dell’assurdo e dell’ironico come Lello Arena e Massimo Andrei, coadiuvati sulla scena da Vincenzo Leto, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe e Carmine Bassolillo

La regia, dello stesso Massimo Andrei, coglie con intelligenza le affinità tra il testo originale e il temperamento napoletano, partendo dalla traduzione per l’italiano di Carlo Fruttero. “il racconto della vicenda di questo classico del Novecento è affidato ad interpreti che conoscono e portano scritto nella loro storia e sul loro corpo il linguaggio comico fuso in modo poetico con quello dolente, per narrare il cupo delle nostre anime, ridendo e giocando, come è giusto che sia. Da sempre”, dichiara il regista che si presta a far suo lo stesso metodo utilizzato da Beckett, nel “ricercare il punto di vista diverso”. 

Roberto Crea firma una scena di pochi elementi, con il tempo scandito dal cadere delle foglie.  L’ambiente intorno è una strada di campagna alle falde del Vesuvio, capace di suscitare nuove tensioni e altri smarrimenti. Nulla di strano, dunque, che si parli della provincia napoletana,  se si considera come lo stesso autore apportasse modifiche in corso d’opera, per ognuno degli allestimenti che curò personalmente. 

La speranza, il fatalismo, la compiacenza per i fenomeni di santità identitari di Napoli, come lo scioglimento del sangue di San Gennaro o i timori per un capriccio del vulcano, sembrano tagliati da un sarto per il poliedrico Lello Arena, che dalla napoletaneità ha estrapolato gag indimenticabili. 

Aspettando chi mai arriva può voler dire frustrazione, l’incapacità di cambiare posizione, di scegliere una propria direzione, lasciando i personaggi nella desolazione esistenziale, oltre che fisica. Qualcosa dovrebbe accadere, forse essere imminente. Ma poi no, non accade. 

La Stagione 2022-2023 del Teatro Comunale di Lonigo, è sostenuta da: Comune di Lonigo, Regione Veneto, da Rino Mastrotto Group, Fondazione Farmacia Miotti, FIS- Fabbrica Italiana Sintetici, Autovega, Uni.Co.G.E.