Banche, Dombrovskis: aprano conto corrente a cittadini di altri stati membri UE, il rifiuto non ha fondamento in norme anti riciclaggio

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“La Commissione concorda pienamente sul fatto che il rifiuto automatico a un consumatore di aprire un conto bancario con caratteristiche di base a causa della sua residenza in un altro Stato membro non è conforme alle disposizioni dell’articolo 15, né dell’articolo 16.4 della direttiva sui conti di pagamento 2014/92/UE.  Quest’ultima fa riferimento alla Direttiva antiriciclaggio, che prevede che “gli Stati membri assicurano che gli enti obbligati applichino misure di adeguata verifica della clientela […] all’instaurazione di un rapporto d’affari” e nel suo allegato II identifica i clienti residenti in altri Stati membri come situazioni di minor rischio. In quanto tale, qualsiasi decisione di rifiuto automatico di una transazione non trova alcun fondamento nelle norme antiriciclaggio e i consumatori che si trovano ad affrontare tali situazioni potrebbero considerare la possibilità di rivolgersi ai propri tribunali nazionali per ottenere un risarcimento”.

Lo ha detto il vice presidente Valdis Dombrovskis, rispondendo a un’interrogazione dei parlamentari del gruppo Renew, Liesje Schreinemacher e Caroline Nagtegaal.

“La direttiva 2014/92/UE si applica solo ai consumatori che sono “persone fisiche che agiscono per scopi che esulano dalla loro attività commerciale, imprenditoriale, artigianale o professionale” – specifica  Dombrovskis  – Non sono in vigore norme specifiche dell’Ue che regolano il diritto di accesso transfrontaliero ai conti di pagamento commerciali professionali.  La libera prestazione di servizi vieta gli ostacoli discriminatori, tuttavia ciò vale solo per quelli attribuibili agli Stati membri e non agli operatori privati. Questi ultimi conservano infatti il diritto di decidere di non offrire determinati prodotti e servizi ai residenti di altri Stati membri”, conclude il commissario.