Caldogno, gli sottraggono 3800 euro dal conto: Poste Italiane deve ridarglieli

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phishing soldi sottratti dal conto
Phishing: soldi sottratti dal conto

Caldogno, il Collegio dell’Arbitro Bancario Finanziario di Milano, organismo della Banca d’Italia, per quanto riguarda uno sfortunato utente che aveva visto il proprio conto corrente acceso presso la Società Poste Italiane Spa svuotarsi in pochi secondi. Il phishing è un tipo di frode ideato allo scopo di rubare importanti informazioni sensibili come numeri di carta di credito, password e dati relativi al conto bancario. È uno stratagemma per indurre gli utenti a rivelare con l’inganno informazioni personali o finanziarie attraverso un’email o un sito web, ma sempre più spesso anche tramite messaggi in arrivo da applicazioni molto usate che invitano a collegarsi ad un sito Web graficamente molto simile a quello originale della banca e a inserire alcune informazioni personali come, per esempio, il numero di conto corrente o codici Otp. Queste informazioni vengono poi utilizzate per appropriarsi dell’identità di chi abbocca alla truffa. Secondo quanto riporta un comunicato dell’associazione Consumatori24, il signor I.A., recatosi presso il proprio sportello Postamat per prelevare, si era visto negare questa possibilità a causa di una presunta mancanza di liquidità sul proprio conto corrente. Spaventato e preoccupato si è rivolto allo sportello della sua filiale che lo informava di un movimento sospetto in uscita di euro 3.800,00 effettuato pochi giorni prima, il quale veniva prontamente disconosciuto dal malcapitato tramite la compilazione dell’apposito modulo.

Tuttavia, sebbene il Sig. I.A. avesse mantenuto sempre un comportamento diligente e avesse custodito con cura la propria carta di credito, non gli veniva riconosciuto alcun rimborso delle somme indebitamente sottratte. Il correntista vicentino ha così deciso di rivolgersi all’Associazione Consumatori 24 per tutelarsi e per cercare di ottenere quanto perduto e quest’ultima ha provveduto tempestivamente a diffidare la Società di controparte e a presentare ricorso innanzi l’Arbitro Bancario Finanziario.

La Società Poste Italiane Spa ha fermamente contestato nelle memorie la richiesta del sig. I.A. di vedersi restituite le somme sottratte poiché sarebbe risultato un presunto accesso anomalo alla piattaforma di home banking attraverso il quale egli avrebbe fornito inconsapevolmente dati sensibili che avrebbero permesso l’accesso al proprio conto corrente ai malintenzionati. Tuttavia, a causa della scarsa sicurezza dimostrata dall’applicativo della controparte, il Collegio di Milano ha accolto il ricorso presentato dal Sig. I.A. tramite l’Associazione Consumatori 24 ed ha disposto che l’intermediario, Poste Italiane Spa, corrisponda al ricorrente la somma perduta di euro 3.800,00.