Cameratismo a scuola, Deghenghi (MIS Vicenza): “professor Todini stimato”. Coviello: “al MIS piace la propriacrazia”

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Egregio Direttore, spettabile Redazione, le allego una mia lettera (che riportiamo sotto ndr) con alcune considerazioni sul Vostro articolo dal titolo: ?Cameratismo e vicentinità? davanti al Lioy: le scuole stanno per riaprire, professori (non camerati) fate qualcosa…”. Gian Luca Deghenghi, Movimento Italia Sociale Vicenza

Egregio sig. Deghenghi, premesso che condivido quanto scritto dal mio collaboratore, quanto a cadute di stile che lei lamenta, alla fascista?, quando si pubblica qualcosa di sgradito ai ?camerati? stendo un velo pietoso (da pietas in latino visto che il passato, sia pur lecitamente, la ispira e vista la cultura di cui dà prova nella sua replica). 


Detto questo spazio di seguito, come sempre, alle opinioni sue e di tutti, cosa, le ricordo, non consentita dai regimi, fascisti o comunisti, che piacciono a lei o ai suoi antagonisti estremi, ai professori come Todini o a quelli di parte opposta, ma che la sia pur imperfetta democrazia attuale rende un dovere per i giornalisti democratici e un diritto anche per i cultori, all’estrema destre come all’estrema sinistra (che termini vecchi!, ma così ci capiamo) della, a dir poco, ?propriacrazia? 

Giovanni Coviello, Direttore responsabile VicenzaPiù

 

Egregio Direttore,

ho appena letto, sul Vostro quotidiano web, l’articolo dal titolo: “Cameratismo e vicentinità” davanti al Lioy: le scuole stanno per riaprire, professori (non camerati) fate qualcosa…

Non mi permetto di fare commenti sul contenuto, ma desidero esprimere il mio stupore ed il mio sdegno nel leggere la considerazione che esprime l’autore in chiusura di articolo.
Auspicando un intervento “rieducativo” da parte dei docenti nei confronti dei “colpevoli” dell’imbrattamento murale a tema pseudo-fascista davanti al Lioy, il giornalista Edoardo Andrein, scrive: Sperando che (i docenti) non siano come quello di Sassari, al cui funerale di due giorni fa è andata in scena una “parata” di saluti romani in onore del “professore camerata”…
Mi vien da dire che se scarabocchiare fesserie pseudo-fasciste, o di qualsiasi altro genere, sui muri è cosa deprecabile, fare del sarcasmo sul funerale, appena celebrato, e sulla figura di un uomo, universalmente stimato quale il professor Todini (per Voi: quello di Sassari…) è gesto infinitamente più discutibile.
Non mi aspettavo, da Voi, una tale caduta di stile.

Confidando che questo mio sfogo personale possa trovare ospitalità sul Vostro quotidiano, come pure una eventuale replica, porgo

distinti saluti.

Gian Luca DeghenghiMovimento Italia Sociale Vicenza