Colombara si ricorda della Fondazione Roi “interrogando” Rucco: il consigliere di Variati dove era quando gli illeciti veri avvenivano? E perchè non fa mai il nome di Gianni Zonin?

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Fondazione Roi e Azione di responsabilità: le responsabilità del Comune. Rucco, c’era o no la volontà di dare il via all’azione di responsabilita’? Perche’ il Dirigente comunale alla Cultura e ai Musei non ha partecipato al CdA decisivo della Fondazione Roi? La trasparenza e i fervorini del giorno dopo“: con questo lungo ma esplicativo titolo Raffaele Colombara, eletto nel 2013 nella lista Variati Sindaco e tra i pochi reduci di quella amministrazione come unico eletto di Quartieri al Centro, lista di appoggio ad Otello Dalla Rosa, rompe il mutismo che lo aveva colpito sulla Roi nei casi migliori.

In quelli peggiori Colombara & c. avevano votato su interrogazioni ed atti connessi alla Fondazione contro coloro che, sulla spinta della nostra inchiesta iniziata nel 2015, e cioè proprio Francesco Rucco, per il centrodestra, e Liliana Zaltron per il Movimento 5 Stelle, avevano sollevato dubbi se non evidenziato certezze sulle malefatte dei cda della Roi con Gianni Zonin presidente.

I due consiglieri, di cui uno, Francesco Rucco, oggi diventato sindaco forse anche per le sue denunce sui misfatti della Roi, avevano, tra le altre cose, denunciato che Zonin era spalleggiato, per  lo meno dal 2015 quando VicenzaPiù ha sollevato il coperchio dalla pentola maleodorante di Palazzo Roi (cfr. “Roi. La Fondazione demolita”), anche dal prof. Giovanni Carlo Federico Villa, più prosaicamente Giovanni Villa, ora sotto inchiesta, oltre che da parte della Procura di Vicenza per la vicenda Concorso di assunzione in Comune, anche, e da prima, da parte dell’Anac di Cantone per fatti da noi denunciati al suo ateneo oltre che pubblicamente e connessi alla sua figura di professore dell’Università di Bergamo non autorizzato a svolgere il ruolo al Museo Civico di Palazzo Chiericati che gli aveva aperto l’ingresso nel cda con Zonin.

Ora che Colombara esercita dall’opposizione e giustamente il suo diritto di chiedere conto al neo sindaco dell’assenza al cda della Roi del 30 luglio scorso del “Direttore del settore «Cultura, Promozione della Crescita, Musei” Massimo Tirapelle», e in attesa che gli risponda il neo sindaco, magari anche su questioni tecniche visto ceh il bando per il direttore del museo è partito da poco,  facciamo noi al consigliere di centro sinistra alcune domande visto che, non ce ne voglia lui per la Roi, su certi argomenti come questo, la BPVi, la Fiera di Vicenza, la Tav Tac… forse ne sappiamo più di tanti di quelli che sono deputati politicamente a decidere e a controllare:

1 – dove era il consigliore oggi di opposizione ma allora di maggioranza, e quindi con maggior potere per essere incisivo, quando a luglio 2015 Giovanni Villa, con un “marchingegno“, come dichiarò ufficialmente l’allora vice sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, venne nominato dalla maggioranza di cui Colombara era membro importante “direttore scientifico del Chiericati“, pagato però dalla Roi di Zonin (all’insaputa dell’univesità di Bergamo, da qui l’Anac…), ruolo che, con un marchingegno ancora maggiore, lo fece entrare con l’avallo scritto di Achille Variati nel cda della Fondazione che prevedeva per statuto la presenza del “direttore pro tempore” del Museo Civico, ruolo che Villa mai ha avuto?

2 – dove era Colombara quando, pur di procrastinare la presenza di Villa nel cda presieduto da Ilvo Diamanti, l’ex sindaco, nella cui lista era stato eletto, in assenza dei soldi della Fondazione spolpata lo nominò “direttore onorario” sempre del Chiericati provando a imporre anche alla Treccani, oltre che a Diamanti, che “onorario” significasse “pro tempore”?

3 – dove era Colombara quando continuamente noi, periodicamente Rucco, Zaltron, Sergio Berlato, consigliere regionale di FdI, altri consiglieri regionali, deputati e senatori del M5S denunciavano, anche con esposti in Procura, a seguito dei silenzi della Fondazione e del Comune di Variati, le “anomalie” del sistama Roi

4 – dove era Raffaele Colombara con tutta la giunta, sindaco Variati in testa, e con i suoi colleghi di maggioranza, quando per un anno e mezzo abbiamo tenuto viva, quasi da soli e, comunque, unici a supportare tutto con fatti e documenti, abbiamo proseguito a informare sulla gestione anch’essa tenebrosa di Diamanti scelto nel giro di Variati e che ah fallito nel compito, che purea veva proclamato, di seganer al discontinutà col passato?

5 – dove era il prof. Colombara quando nei precedenti cda (almeno un altro, ha detto Diamanti, quando Variati era ancora sindaco) lo stesso Villa, direttore del Museo Civico con mille attributi meno quello richiesto dallo statuto e ignorato volutamente da Variati, non ha reso possibile l’azione di responsabilità trovando concordi, oltre ad Emilio Alberti, anche Mons. Francesco Gasparini e la signora (?) Giovanna Rossi di Schio tutti entrati in Roi nell’era Zonin e gli ultimi due in predicato di rimanervi, Dio non voglia!, su indicazione di Mons. Beniamino Pizziol e del Fai nazionale?

6- dove era Colombara quando veniva elaborato, e approvato, Variati regnante e con l’ok di Villa, il nuovo statuto che tiene in ben poco conto il ruolo del Comune di Vicenza al cui museo il Marchese Giuseppe Roi aveva destinato l’attività esclusiva della sua Fondazione?

7- ma soprattutto dov’è oggi Raffale Colombara che nella sua lunga interrogazione, in parte anche condivisibile se solo l’avesse formulata un altro consigliere, se pure ce ne fosse uno, della vecchia maggioranza, che non avesse ritrovato la parola solo ora per qualche strano miracolo, dov’è oggi il consigliere di Quartieri al centro se in tutta la sua lunga e informata interrogazione sull’azione di responsabilità si dimentica o si guarda bene dal nominare l’innominabile?

Sì, perchè, l’azione di responsabilità ad oggi non approvata, ma che noi vorremmo estesa anche a Villa e a tanti altri consiglieri, è contro Gianni Zonin: un nome e cognome che anche Colombara non fa mai…

Gli è forse tornato il mutismo?

Di seguito, quindi, proponiamo l’interrogazione che sarebbe stata da noi abbracciata se solo, con contenuti analoghi ma con domande rivolte a se stesso e alla Giunta Variati, fosse stata presenatta anche solo durante l’ultimo consiglio comunale dell’era Variati, della cui maggioranza Colombara faceva parte e che tuttora difende: oggi, però, come dice Colombara alla fine, i suoi “fervorini del giorno dopo stanno a zero”.

Tanto più che non sono del giorno dopo, come per Rucco, appena arrivato a governare la città ma in passato già fustigatore della Roi, ma di anni dopo, come per la precedente maggioranza.

Il direttore

 

Fondazione Roi e Azione di responsabilità: le responsabilità del Comune.

Rucco, c’era o no la volontà di dare il via all’azione di responsabilita’?

Perche’ il Dirigente comunale alla Cultura e ai Musei non ha partecipato al CdA decisivo della Fondazione Roi? 

La trasparenza e i fervorini del giorno dopo

Il fallimento della Banca Popolare di Vicenza, tra i disastri prodotti sul tessuto economico e sociale del nostro territorio, ha lasciato pesanti danni anche in ambito culturale. La Fondazione Roi è sicuramente una delle istituzioni maggiormente colpite, con decine di milioni di euro lasciati sul campo e un drastico impoverimento degli investimenti sulla cultura cittadina.

Nel tempo da più parti si è invocata una Azione di responsabilità per rivalersi sui precedenti amministratori della Fondazione.
Il CdA della Fondazione Roi dello scorso 30 luglio 2018 era convocato, per la seconda volta, per esaminare e deliberare l’Azione di responsabilità verso i precedenti amministratori. Ciò non è avvenuto perché tre componenti del CdA si sono assentati e hanno fatto mancare il numero legale. Alla seduta non ha partecipato il rappresentante del Comune di Vicenza, la cui presenza avrebbe molto probabilmente permesso il mantenimento del numero legale.

Al termine della vicenda, queste le dichiarazioni del Sindaco Rucco: “Credo che sulla vicenda della Fondazione Roi sia opportuno promuovere quanto prima una seria operazione trasparenza – dichiara il Sindaco Francesco Rucco – con l’obiettivo di garantire a questa prestigiosa istituzione, fondata per promuovere e sostenere la crescita culturale della città, una governance in grado di assicurare una gestione oculata e trasparente dell’importante patrimonio immobiliare e finanziario, già pesantemente intaccato dal fallimento della Banca Popolare di Vicenza. Quello di fare chiarezza e capire quale sia l’attuale stato di cose all’interno della Fondazione sarà uno dei compiti prioritari che affiderò al nuovo direttore del settore Cultura, promozione della crescita e musei che sarà individuato a seguito della procedura selettiva in atto. L’interesse della città a poter contare sul sostegno di una istituzione culturale come la Fondazione Roi deve prevalere su ogni altro aspetto, in quanto si tratta della tutela e della realizzazione di un bene comune, qual è la cultura.”

Una nobile dichiarazione di intenti sul futuro della Fondazione Roi, in queste righe del nuovo Sindaco.
O belle parole che nascondono una diversa verità?

Facciamo un passo indietro.

_ premesso che le dimissioni del Dottor Villa dal Museo Civico sono state accettate in data 24 luglio 2018, come comunicato dallo stesso Sindaco in Consiglio Comunale;
_ premesso che il CdA della Fondazione Roi si è riunito per esaminare l’Azione di responsabilità verso i precedenti amministratori in data 30 luglio 2018;
_ premesso che lo Statuto della Fondazione Roi prevede che possano sedere nel CdA della stessa, in rappresentanza del Comune, il Direttore del Museo Civico o il Direttore Amministrativo del Settore Cultura e Musei;
_ premesso che il Sindaco ha nominato Direttore del settore “Cultura, Promozione della Crescita, Musei” il dottor Tirapelle a decorrere dal 16 luglio 2018 (p.g.n. 106180 del 11/07/2018);
 

tutto ciò premesso, 

SI CHIEDE

al signor Sindaco quanto segue:
 
per quale ragione il Direttore del settore Cultura non era presente alla seduta del CdA della Fondazione Roi del 30 luglio? Ci si è forse dimenticati che il Direttore aveva titolo a partecipare alla riunione del Consiglio di Amministrazione in cui era in discussione l’Azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori? O si è forse data diversa indicazione al diligente funzionario che stava per recarsi alla seduta del CdA della Fondazione?

Era consapevole, il Sindaco, che anche la sola presenza sarebbe stata determinante per l’approvazione del provvedimento proposto dal Presidente della Fondazione, la suddetta Azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori? 

Insomma, se la volontà dell’Amministrazione è quella dichiarata di tutelare la Fondazione ed il suo patrimonio, visto “l’interesse della città a poter contare sul sostegno di una istituzione culturale come la Fondazione Roi” che “deve prevalere su ogni altro aspetto”, per quale ragione il Sindaco non ha portato in fondo questa volontà assicurandosi, attraverso la semplice presenza del proprio Dirigente al CdA della Fondazione Roi, che fosse votata l’Azione di responsabilità verso i vecchi amministratori?
Certo, “fare chiarezza e capire quale sia l’attuale stato di cose all’interno della Fondazione sarà uno dei compiti prioritari che affiderò al nuovo direttore del settore Cultura”, afferma Rucco nell’articolato comunicato all’interno del quale non è peraltro presente alcuna considerazione sul nulla di fatto del CdA.
Bene, “fare chiarezza”: ma perché non agire quando ce n’era la concreta possibilità?

Dilettantismo o altro?

In ogni caso, il Sindaco Rucco ha una responsabilità sulla mancata Azione di responsabilità, quantomeno si è lasciato sfuggire l’occasione di essere decisivo su una questione importante per la cultura e la città.
Questione sulla quale molto si è detto, ma sulla quale, francamente, i fervorini del giorno dopo stanno a zero.

Raffaele Colombara
Consigliere Comunale
Lista “Quartieri al Centro”