Concia, sottoscritta ipotesi rinnovo contratto nazionale. Soddisfatti sindacati: “Vicenza distretto più importante d’Europa”

212
settore concia artigiano veneto, firmate due imprtanti intese tra parti datoriali e parti sindacali

Ieri è stato sottoscritto da UNIC e la delegazione trattante di Filctem – Femca–Uiltec l’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale Concia Industria: i sindacati, nelle persone di Giuliano Ezzelini Storti, Daniele Zambon, Lucia Perina, della Filctem CGIL VI Femca CISL VI Uiltec UIL Area Vasta VR – VI in una nota che pubblichiamo manifestano “soddisfazione da Vicenza visto che rappresenta il distretto più importante d’Europa in seno alla produzione di pelli legata all’automotiv, l’arredamento e la moda”.

“Questa firma ribadisce l’importanza del Contratto Nazionale non solo per la regolamentazione dei rapporti di lavoro, ma perché si stabilisce, in una situazione complicata dettata dalla pandemia, che contrattare si può e contrattare aiuta ad uscire dalla crisi. Molti sono ormai i contratti che a livello nazionale le nostre categorie stanno sottoscrivendo con le controparti, segno di un’analisi delle parti che va alla sostanza e non tiene conto delle percezioni negative”.

Il contratto è scaduto il 31 ottobre ’19,avrà validità fino a giugno ’23e l’aumento salariale
complessivo (Tec) èdi 86 euro. L’ intesa sottoscritta prevede un aumento salariale sui minimi(Tem) di 65 euro (liv.D2), divisi in 3 tranche, e precisamente:15 euro dal 1° settembre 2021; 35 euro dal 1° gennaio 2022; 15 euro dal 1° agosto 2022.

Cosa prevede il nuovo contratto

Per tutte le aziende che non praticano la contrattazione di 2° livello l’elemento di garanzia
retributiva viene elevato ad 8 euro (1° gennaio 2023), raddoppiato rispetto agli attuali 4.
Grande risultato quello dell’introduzione all’interno del capitolo welfare contrattuale del fondo di assistenza sanitaria integrativa Sanimoda per tutti i lavoratori a carico delle imprese con un costo pari a12 euro mensili per ogni lavoratorea partire dal 1° luglio 2021.Mentre per il fondo di previdenza integrativa Previmoda, a decorrere dal 1° ottobre 2022 il contributo a carico dell’azienda, sui minimi tabellari,è elevato al 2%(un più 0,5% quantificabile al livello di riferimento a circa 5 euro).

Tra le novità di rilievo l’introduzione del nuovo capitolo“Legalità e dumping contrattuale”,con un protocollo allegato che indica le modalità per confluire, con accordo aziendale tra le parti, nell’applicazione dei CCNL sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali nazionali comparativamente più rappresentative sul territorio nazionale, per quelle aziende che operano nella catena della fornitura e che applicano contratti in dumping.
È stato poi regolamentato il numero complessivo massimo di contratti a termine e in
somministrazione che non potranno superare la soglia del 32% medio su base annua.
Molto importante, inoltre,l’impegno durante la vigenza del contratto nazionale ad aggiornare e rivedere il mansionario e l’inquadramento contrattuale al fine di valorizzare le professionalità. Sul tema dei permessi retribuiti, sarà concesso 1 giorno nel caso di decesso dei genitori di un coniuge o di un convivente in un’unione civileo convivenza civile come da legge 76 del 2016 (Cirinnà).

Per i congedi parentali per malattia dei figli, saranno garanti 7 giornate per le malattie di
figli in età compresa tra i3 e gli 8 anni. Sul tema della malattia, verranno scorporate dal periodo di comporto tutti i giorni impiegati per controlli per visite oncologiche. Infine, è stato adottato nell’intesa l’accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro sottoscritto da Confindustria con CGIL – CISL – UIL. Un contratto, quindi, che guarda avanti con le sfide dei prossimi anni. Diventa perciò indispensabile, ora, una riflessione che porti a “praticare le strade della contrattazione”, non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale. Una contrattazione che tenga ancora più legate le imprese al territorio, alle sue professionalità e peculiarità. Crediamo ormai ineludibile, quindi, una discussione aperta, moderna in primis con Confindustria Vicenza, per costruire la ripresa post covid nel nostro territorio rilanciando la contrattazione territoriale e il contratto provinciale della Concia. Fermo ormai da tempo.