Coronavirus, vicentina “trascurata” tra Bassano e Santorso: personale medico fa l’impossibile, contesto proclami di Zaia, parlerò con Ulss 7

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Coronavirus, Zaia e la sanità in Veneto
Coronavirus, Zaia e la sanità in Veneto

Con il nostro articolo del 28 marzo "Coronavirus, denuncia di vicentina su VicenzaPiù: Ulss 7 chiede info a Puppato. Bene, ma Zaia ceda microfoni ai tecnici non… Burioni" abbiamo riferito della reazione attiva della Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana, a cui, scrivevamo, "stiamo offrendo in questi giorni la dovuta e massima collaborazione per il bene comune anche filtrando le lamentele e distinguendole per la loro credibilità sulla base di documentazione e/o controllo delle fonti e non inseguendo polemiche sterili se non dannose di mani che lanciano la pietra per poi nascondersi".

Prima cortesemente col suo portavoce e poi con tre Pec identiche e apparentemente "compulsive", visto che sono state inviate a pochi minuti di distanza una dall'altra dal commissario dr. Bortolo Simoni magari sprecando del tempo che ad altro, tipo alla ricerca di vere e non promozionali mascherine, poteva essere dedicato, la Ulss 7 ci aveva informato, di aver "effettuato tutte le ricerche possibili all’interno dei database aziendali con i pochi elementi forniti" ma invano in relazione all’articolo pubblicato il giorno prima e letto dia decine di migliaia di nesti utenti dal titolo “Coronavirus, il modello Corea di Zaia che non c’è secondo Puppato e la dura accusa di una vicentina contagiata tra Bassano e Santorso“.

Detto che la Ulss stessa sosteneva, di fatto ipotizzando la falsità delle osservazioni della paziente vicentina, che "il racconto fatto risulta anomalo su più aspetti rispetto all’organizzazione adottata da questa azienda socio-sanitaria" e per tali ragioni, la Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana chiedeva "pubblicamente" che le venissero "fornite - in forma riservata - le generalità dei due pazienti, al fine di poter effettuare le appropriate verifiche", avevamo "ribadito che il problema segnalato dalla paziente Coronavirus per conto anche del marito ci è risultato e ci risulta reale" e che non potevamo "per ovvi motivi di riservatezza che sollecitare la sensibilità di Laura Puppato nei limiti di quanto le sarà possibile fare ma, soprattutto, per puntare a risolvere i problemi e, quando scoppiati, come in questo caso, per acquisire tutte le informazioni utili a non farli scoppiare di nuovo".

Sensibilità subito riscontrata da Puppato che, sottolineando come non poche siano le persone che si stanno rivolgendo a lei, nota a molti sul territorio veneto come ex parlamentare ed ex consigliere regionale del Veneto oltre che ex sindaco di Montebelluna, ci ha risposto così "gentile Direttore, la signora, a'vv  I.M. alla quale ho sottoposto la richiesta pervenuta, mi conferma di voler assolutamente parlarne con la direzione sanitaria dell’Ulss7, ma ritiene di poterlo fare solo quando, entrambi lei e suo marito A. saranno rientrati a casa".

Precisato che la paziente, non digiuna di... legge, ha superato la fase critica mentre il marito è ancora in terapia intensiva, Laura Puppato ha aggiunto che l'autrice della lagnanza "ha ribadito che tutto quanto comunicato corrisponde al vero fin nei minimi particolari e che comunque la denuncia non era e non è nei confronti del personale medico, che anzi ringrazia perché sta facendo l’impossibile, ma era volta a dover smentire  quanto affermato su tamponi, camper, cerchi-concentrici etc dal Presidente Zaia".

Avuta questa risposta, che di fatto non mutava il quadro iniziale della vicenda, ed impegnati come siamo stati sia sabato che domenica e come siamo e saremo in ogni momento a fornire ai nostri lettori informazioni sull'emergenza Coronavirus aggiornate ed in costante, si spera positiva, evoluzione, non l'avevamo trasmessa al Commissario per non fargli perdere altro tempo magari a caccia delle streghe e dopo che di certo aveva fatto i suoi controlli visto che in premessa della sua Pec, una e trina, scavalcando "tre volte" il suo portavoce ci scriveva che il racconto fatto risultava "anomalo su più aspetti rispetto all’organizzazione adottata da questa azienda socio-sanitaria".

Ma poco fa ci ha ricontattato con la solita cortesia per essere aggiornato il collega, di cui proviamo a immaginare l'imbarazzo professionale nel dover trasmettere oltre alle note che evidenziano il buon lavoro delle due Ulss vicentine, di cui è comunicatore, anche la protesta della Cisl Vicenza, che pure rappresenta, sul caso dell'anziana trasferita dal pronto soccorso di Vicenza all'Ipab prima di farle il tampone e riscontrarne la positività.

Per evitare che ci arrivino altre Pec "perdi tempo" abbiamo anticipato al collega questo testo in cui, oltre a provare a capire il suo imbarazzo, gli specifichiamo che Laura Puppato, che aveva sollevato il caso della coppia di pazienti vicentini ignorato dall'altra stampa locale, che pure ne era stata messa da lei stessa a conoscenza, ci ha assicurato che, appena risolti i problemi sanitari ancora in corso, i due pazienti contatteranno chi di dovere per "identificarsi" ed andare a colloquio.

Per chiudere mettiamo a disposizione dei nostri lettori, che non trovassero risposte adeguate dagli interlocutori istituzionali a cui devono rivolgersi sempre e comunque (qui tutti i dati sul sito della Regione Veneto), la nostra mail cittadini@vipiu.it per segnalarci problemi strutturali documentati da casi specifici, su cui non abbiamo competenza a intervenire.

L'obiettivo è quello di segnalare i possibili problemi strutturali alle nostre Ulss, i cui medici e infermieri si stanno facendo in quattro, e anche più, per tappare i buchi della gestione regionale della sanità pubblica che, se in Veneto è migliore di altre anche del nord e se, a nostro parere, dovrebbe, comunque, fare un passo indietro quando i problemi sono nazionali, come per la pandemia da Coronavirus Covid 19, non è esente dai problemi generati strutturalmente da una forsennata privatizzazione dei servizi a cui, ad emergenza superata, sarà indispensabile porre ragionevoli e ragionati freni.

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