Covid, in Italia c’è Speranza…ma non troppo: “meglio di altri in Europa, ma no illusioni. Entro domani nuove misure”

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Roberto Speranza
Roberto Speranza, ministro della salute

Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto in aula alla Camera sul nuovo dpcm per fronteggiare l’emergenza Covid, che dovrebbe essere pronto per domani. Il consiglio dei minitri infatti è previsto per questa sera alle 20:30. “Siamo di fronte a un cambio di fase”, in Europa “si stanno rirpristinando le misure restrittive – ha detto il ministro -. La tendenza di crescita riguarda tutti i Paesi europei e anche il nostro Paese. L’Italia sta meglio di altri. Insieme alla Germania è quella che sta reggendo meglio la seconda ondata ma non dobbiamo farci illusioni. Sarebbe sbagliato pensare di esserne fuori”.

“Ci sarà bisogno di ripristinare al massimo il dialogo tra Stato e Regioni. Le Regioni potranno assumere sicuramente misure più restrittive, ma in questo momento c’è bisogno di un livello di coordinamento maggiore rispetto ai mesi passati” ha spiegato ancora Speranza.

L’emergenza non è finita. Per noi è necessario mantenere l’impalcatura istituzionale che abbiamo messo in piedi in questi mesi: la protezione civile, il comitato tecnico-scientifico, il commissario straordinario. Questa impalcatura, pur nella difficoltà delle situazioni, ha funzionato e che ci ha consentito una maggiore rapidità di intervento di fronte alle necessità che si sono presentato”.

Rispetto ai primi mesi dell’emergenza “per i contagi non c’è più una dinamica di territorialità. In questa seconda fase i numeri segnalano che la crescita è diffusa e generalizzata e riguarda anche quelli risparmiati nella prima fase. Nessuna regione può sentirsi fuori dai rischi che tutto il Paese corre. Nel dpcm, che ci aggiungiamo ad adottare, valutiamo l’estensione dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto. In queste ore lavoriamo per aumentare i livelli di controlli. Gli assembramenti sono un rischio reale e potrebbero anche portare a un impennamento della curva”.

“La novità di questa seconda ondata è l’età mediana dei contagiati – ha detto ancora il ministro Speranza -. Nei mesi più difficili di marzo e aprile l’età media ha sfiorato i 70 anni. Oggi, nell’ultima settimana, l’età è di 41 anni. Una persona più giovane è mediamente più capace di resistere al virus. Però non possiamo sottovalutare nulla. Nel mese di agosto l’età media era di 31 anni, e questo ci fa capire che c’è anche una crescità dell’età dei contagiati. Durante l’estate erano 30 ricoverati in terapia intensiva, ora sono 323“.

“La app Immuni nelle ultime ore ha avuto un’impennata” ha aggiunto il ministro della Salute, riferendosi alla quantità di download del programma ideato per il tracciamento dei contagi. È presto per un giudizio definitivo sulla capacità del Paese di mantenere un livello basso di contagio nelle scuole. i primi numeri però segnalano un impatto basso e buona capacità di tenuta – ha concluso Speranza -. I casi ci sono e ci saranno nelle prossime settimane, ma i protocolli che abbiamo individuato in questo momento sono solidi e se rispettati con rigore possono consentirci di gestire la partita delle scuole“.

Fonte: Public Policy