Erdogan come Rucco o viceversa? Un sorprendente parallelismo a pochi giorni dal voto per le Amministrative di Vicenza

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Rucco come Erdogan
Rucco come Erdogan

Francesco Rucco come Recep Tayyip Erdogan? O viceversa per i suoi sostenitori più convinti. Un parallelismo sorprendente a pochi giorni dal voto a Vicenza e in Turchia. Un accostamento che nasce quasi spontaneo quando si ragiona sulle manovre che si registrano in periodo di campagna elettorale e che, in alcuni casi, possono essere quanto meno discutibili, anche se restano nell’alveo della legalità o anche fuori.

Partiamo con ordine e facciamo riferimento a quanto comunicano diversi organi di stampa nazionale circa quanto sta accadendo in Turchia dove – come riferisce ad esempio Il Giornale diretto da Augusto Minzolini – il presidente turco ha lanciato una iniziativa che viene battezzata come “provvedimento raccogli consensi” o “mossa acchiappa voti“. Ovvero, un aumento del 45% degli stipendi per 700mila dipendenti statali.

Il contesto nel quale attualmente si muove Erdogan sembra molto simile, con le dovute proporzioni, a quello vicentino. Mentre il prossimo 14 maggio a Vicenza si aprono le urne per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale, in Turchia lo faranno per le elezioni presidenziali e parlamentari. Il presidente uscente è in sella dal 28 agosto 2014 e negli anni ha avuto modo di “purgare” gran parte dell’opposizione e della stampa dissidente con arresti ampiamente biasimati dall’opinione pubblica internazionale. Secondo quanto si apprende, i sondaggi delineano un insolito testa a testa con le forze di opposizione, riunitesi sotto una unica ala, quella della coalizione ribattezzata Alleanza per la Nazione.

Facendo assolutamente salva l’assenza da parte di Francesco Rucco di mire repressivealla turca“, il parallelismo di cui dicevamo prende spunto da una serie di azioni messe in campo dall’attuale sindaco di Vicenza, ricandidato per il centro destra, in questo periodo elettorale.

Ne abbiamo raccolto alcune, che ci sembrano le più evidenti: Rucco, quasi come Erdogan, ha annunciato l’assunzione di 73 nuovi dipendenti per il comune entro il 2023, ha emanato un bando il 2 maggio 2023 con chiusura il 13 dello stesso mese, ovvero un giorno prima delle elezioni, per l’assegnazione di una importante area del Parco della Pace, ha prolungato di tre anni agli alpini la concessione dell’ex bar Moresco.

Vale inoltre la pena ricordare anche che, sul piano della comunicazione elettorale, Rucco si è avvantaggiato attraverso il canale pubblico (di proprietà dei contribuenti) dell’ufficio stampa comunale, come ha stabilito un provvedimento dell’Agcom (leggi qui) per riportare alla normalità una situazione che da queste pagine avevamo segnalato come irregolare e di cui parla oggi anche Il Fatto Quotidiano.

Insomma, se è pur vero che in campagna elettorale tutto va tentato per conseguire un successo e se è vero anche che atteggiamenti di questo tipo sono comuni a praticamente qualsiasi comune d’Italia, indipendentemente dalla sua grandezza o importanza, crediamo che la stampa debba avere un ruolo importante nel “formare” i lettori a leggere con attenzione questo genere di provvedimenti e farsi una opinione solida su come orientare le proprie scelte.

Il tutto, guardando alla stella polare del principio democratico per il quale il consenso non si acquista.
O per lo meno andrebbe dato sulla base di visioni e progetti e non di caramello distribuite qui e lì.


Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023