Euro Dollaro, cosa accade dopo le elezioni in Italia?

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Cosa accadrà al cambio Euro Dollaro dopo elezioni dello scorso 4 marzo in Italia? E’ ciò che si chiedono gli investitori dal 5 marzo, giorno successivo. In realtà, il voto in Italia ha preoccupato non poco l’Unione europea, che con Moscovici e Junker aveva fatto capire di auspicare una vittoria di chi ha governato in questi anni. E una vittoria di forze anti-sistema, come il Movimento cinque stelle, o un ruolo più forte della Lega di Salvini nel centrodestra, veniva visto con preoccupazione per la stabilità delle istituzioni europee e per lo stesso Euro. Che ricordiamo essere sopra quota 1,20 ormai da tempo e stabilmente nei confronti del Dollaro.

In effetti si è verificato proprio quello che l’Ue temeva: una netta affermazione del Movimento cinque stelle (32%), e anche un ottimo successo della Lega di Salvini (18%). Che per la prima volta vede Lega superare Forza Italia in termini di voti nella coalizione di centro-destra. Mentre chi ci ha governato in questi anni, assoggettato ai diktat tedeschi, ovvero il Pd e i suoi alleati, ne è uscito a dir poco malconcio. Con la coalizione di centro-sinistra che ha preso il 22%, con in testa il Pd crollato al 19%, +Europa della Bonino che non ha superato la soglia del 3% e le altre due forze, Insieme e Civica popolare della Lorenzin, fermi allo “zero virgola”.

Tuttavia, per effetto della assurda legge elettorale vigente, nessuno ha la maggioranza e difficilmente si riuscirà a costruire un nuovo Governo. Salvo il caso in cui si conti sull’appoggio di transfughi vari ed eventuali da questo o quell’altro partito. Tuttavia, il cambio Eur/Usd non ne ha risentito più di tanto, visto che nello stesso giorno, è giunta la ottima notizia che il partito socialista ha detto sì ad una alleanza con la Cdu di Merkel per la formazione di un governo.

Ma cosa accadrà al cambio Euro Dollaro dopo le elezioni italiane? Cerchiamo di capirlo di seguito.

Cambio EUR/USD, il voto italiano conta poco

In realtà, a pesare sul cambio EUR/USD ci sono altri avvenimenti. O quanto meno, soprattutto. E’ possibile come prima cosa seguire l’andamento del cambio euro dollaro su ilcorsivoquotidiano.net, portale con quotazioni sui cambi aggiornate. Un primo elemento poi da tenere in debita considerazione è rappresentato dalla riunione della Banca centrale europea. Occhio poi a quanto farà l’America riguardo i dazi doganali, uno dei cavalli di battaglia di Donald Trump. Del resto, non si può non tener conto del fatto che l’Europa, anche da punto di vista storico, è sempre stata un partner commerciale molto importante.

Introdurre dazi doganali negli Usa – paradossalmente considerato il paese liberista per antonomasia – avrebbe di fatto un effetto immediato sulla bilancia commerciale dell’Eurozona e limiterebbe la portata degli effetti positivi che la politica della BCE di questi anni è stata capace di generare. Quindi, dazi doganali americani e reazione della Banca centrale europea sono le reali variabili da considerare nel definire le previsioni di breve e medio periodo su Eur/Usd. Gli analisti già vedono nero riguardo gli effetti che i dazi doganali potrebbero avere sul commercio europeo e sul cambio Euro/Dollaro.

Infine, occorre considerare il fatto che già da alcune settimane, le quotazioni Eur/Usd si sono riportate in prossimità di un livello resistenziale particolarmente significativo. Particolarmente rilevante è quanto avvenuto in data 27 febbraio scorso, quando il cross valutario ha rotto al ribasso i supporti dinamici espressi dalla trendline ottenuta con i minimi del 18 dicembre 2017 e del 10 gennaio di quest’anno. Questo segnale ribassista si è poi rafforzato nella seduta successiva, quella del 28 febbraio. A rafforzare l’idea che il cambio Eur/Usd stia andando verso la stabilizzazione, pure il fatto che le prime sedute di marzo sono state caratterizzate da un timido rialzo. Segno questo di un naturale pull back profondo delle due violazioni ribassiste precedenti.

Insomma, riguardo il cross valutario Eur/Usd, difficilmente potrà esserci un miglioramento almeno fino a quando le quotazioni resteranno sotto quota 1,2360. Un livello frutto delle resistenze statiche ereditate dai top intraday del 21 febbraio scorso.

Quindi, sembra che le elezioni politiche in Italia abbiano un peso minimo rispetto ad altri fattori. In primis decisioni della Bce (soprattutto sul Quantitative easy) e dazi doganali imposti da Trump. Certo, la probabile instabilità istituzionale nella quale l’Italia verserà per settimane, prima o poi avrà una sua influenza sul cambio Euro Dollaro.