Lega e M5S votano “no” al decreto indennizzi vittime banche entro il 16: Di Maio e Salvini bugiardi?

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Ecco, per prima cosa (se volete date uno sguardo al nostro video commento prima o dopo)  l’elenco di alcune date per il decreto attuativo della legge istitutiva del FIR – Fondo Indennizzo Risparmiatori (vittime di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e delle altre banche poste in Lca tra il 2015 e il 2017 tra cui le ben note quattro banche risolte.

Il 17 gennaio il ministro Giovanni Tria dichiarava che nessuna azione, formale o informale, era in atto contro la legge sul FIR da parte della Commissione Europea per cui il decreto che doveva essere emanato entro il 31 gennaio pareva non corresse rischi.

Il 28 gennaio il sottosegretario del Mef Alessio Villarosa assicurava alla cabina di regia convocata al Mef, a cui eravamo presenti grazie al suo cortese invito, che il decreto attuativo del FIR nelle sue linee guida sarebbe stato pronto entro l’8 febbraio (qui anche la sua conferma video ai nostri lettori), un giorno prima della visita annunciata a Vicenza dei due vice premier.

Il 31 gennaio Luigi Di Maio denunciava secco la bocciatura della legge sul FIR in una lettera della Commissione Europea e noi gli chiedevamo di renderla nota.

Cosa, invece, che, dopo i primi silenzi, dovevamo fare proprio noi di VicenzaPiu.com il 31 gennaio stesso (bravi noi o pigri o censori tutti gli altri?) dimostrando che non c’erano bocciature del FIR ma richieste, sia pure pressanti, di chiarimenti che andavano esaudite a tutela concreta e non elettorale dei risparmiatori entro il 31 gennaio (di certo data successiva a quella di recapito al Mef della lettera stessa)

Nessun giornale e nessun mezzo di comunicazione riprendeva la lettera, né in quel giorno né in quelli successivi, ma nessuno neanche la smentiva, e l’onorevole vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, in una interrogazione alla Camera del 1° febbraio a prima firma della sua capogruppo Maria Stella Gelmini e col deputato veneziano Renato Brunetta a dare manforte, era l’unico a farne risuonare le frasi in Parlamento senza avere, però, risposte né da Tria né da altri nonostante fosse tornato sul tema anche con un question time saltato per l’ennesima fiducia posta (sul decreto semplificazioni) dal governo gialloverde, quello che deprecava le continue e anti democratiche fiduce poste dai predecessori.

E arriviamo al 9 febbraio quando, disattesa la data promessa dell’8 febbraio, nel privée organizzato per loro da un grande show man, tal re Luigi (XVI?) Ugone, sotto gli occhi del benedicente don Enrico Torta e per la gioia dell’ex candidato pentastellato trombato alle politiche Andrea Arman, ora in apparente accaloramento per il vincente Salvini, Luigi Di Maio e Matteo Salvini per un giorno si mostrano sodali e solidali buttandola in caciara contro la Commissione europea, promettono di fare il decreto subito in barba all’Europa (ma chi lo firmerà?) e visto che c’erano, indirizzando l’attenzione mediatica sul tema di “a morte Bankitalia e Consob“.

E oggi 12 febbraio?

Oggi avvengono due cose

  • il sempre volenteroso, parafulmini?, Alessio Villarosa convoca per il 14 febbraio l’ennesima cabina di (non) regia sul decreto attuativo del FIR
  • Forza Italia di Zanettin, a cui si aggregano gradualmente gli esponenti del Partito democratico e di Leu, inviperiti per il silenzio totale sulla lettera anti Fir della Commissione europea da noi solo resa nota, presentano alla Camera un ordine del giorno che impegnava il governo a rispettare la nuova scadenza data a Vicenza da Di Maio e Salvini e, quindi, ad emanare il decreto attuativo entro il 16 febbraio  ma la maggioranza gialloverde boccia l’impegno.

Commenti?

I miei sono stati fatti nella pillola video da me registrata stanotte ma che pubblico solo ora per altri impegni (a breve VicenzaPiu.com lancerà un’altra bomba forse… nucleare).

Vi apparirà come una facile premonizione, che, se richiama alle sue responsabilità il premier (?) Giuseppe Conte, ricorda anche le responsabilità precedenti di Paolo Gentiloni nel non aver emanato il decreto attuativo della prima legge di ristoro per le vittime delle banche, la 205.

I commenti, anzi l’acceso dibattito alla Camera sull’ordine del giorno è riportato di seguito nel suo resoconto stenografico che, cari risparmiatori, merita di essere letto attentamente tanto più se avete ascoltato le due ore inutili dello show man de noantri al Centro sport palladio.

Il voto alla Camera contro decreto attuativo del FIR entro il 16 febbraio
Il voto alla Camera contro decreto attuativo del FIR entro il 16 febbraio

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 1486-A)

PRESIDENTE. Passiamo all’esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l’allegato A).

Il deputato Pierantonio Zanettin ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1486-A/1.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Grazie, Presidente, per la parola. Onorevole sottosegretario Villarosa, io torno sulla questione dei truffati delle banche popolari venete, in particolare.

Voi – e lo ricordava anche l’onorevole Maniero – siete stati a Vicenza sabato scorso e avete ascoltato il dramma di tante famiglie, persone che avevano affidato i loro risparmi alle banche locali di cui si fidavano e che oggi hanno perso tutto. Il Governo si era impegnato a varare i decreti attuativi del Fondo di ristoro per i risparmiatori entro il 31 gennaio scorso.

Sottosegretario Villarosa, vedo che lei è distratto, però, le chiederei di prestare un minimo di attenzione, perché la cosa la riguarda anche personalmente; lei, in pubbliche dichiarazioni che sono state registrate dai media locali che la seguono con grande attenzione nelle sue esternazioni, si era impegnato perché questi decreti fossero varati entro l’8 febbraio, Presidente, lo ripeto, l’8 febbraio, guarda caso, la data che precedeva l’incontro a Vicenza con i risparmiatori.

Anche questo termine è stato disatteso. A fronte di queste contestazioni che i risparmiatori hanno avanzato nei confronti dei Vicepremier presenti a quell’assemblea, in particolare, il Vicepremier Di Maio ha risposto: noi i decreti attuativi li vareremo entro questa settimana.

Ecco, proprio a questo tende l’ordine del giorno che abbiamo presentato. Noi chiediamo che il Governo, il Governo che mantiene gli impegni, il Governo che mantiene i contratti, vari questi decreti entro il 16 di febbraio, sabato prossimo. Non accetteremo, sottosegretario, glielo diciamo subito, un’accettazione da parte del Governo come raccomandazione. Noi vogliamo e chiederemo fin da ora che su questo ordine del giorno si pronunci l’Aula, perché evidentemente…

 

PRESIDENTE. Per favore, liberiamo i banchi del Governo, D’Ettore, per favore… sta parlando il suo collega e si sta rivolgendo a Villarosa… per favore.

 

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Il sottosegretario non sembra essere interessato a questa questione che invece interessa molto i risparmiatori veneti.

Allora, sottosegretario, io la sfido pubblicamente, l’ho già sfidata ieri e poco fa nel dibattito, ad essere trasparente, diteci se volete varare questi decreti attuativi. Noi abbiamo dei seri dubbi, l’ha detto prima anche il collega Brunetta, sul fatto che un funzionario dello Stato possa firmare e sottoscrivere decreti attuativi in contrasto con la normativa europea, perché evidentemente si esporrebbe anche a una responsabilità contabile, però noi vi sfidiamo, vi sfidiamo a varare questi decreti, vi sfidiamo a vararli entro sabato prossimo come avete promesso ai cittadini di Vicenza e del Veneto, perché è del tutto evidente che, se non lo fate, voi truffate questi cittadini, così come sono stati truffati dalle banche e dagli amministratori locali di cui si erano fidati (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

 

PRESIDENTE. L’onorevole Pastorino ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1486-A/17.

 

LUCA PASTORINO (LEU). Presidente, in realtà vorrei illustrarne due, perché due ne abbiamo presentati e tutti e due hanno la mia firma. Per quanto riguarda l’ordine del giorno n. 9/1486-A/17, come diceva lei, l’avevo già anticipato, quindi, insomma, lo dico per l’ultima volta, l’impegno è molto chiaro, ovvero quello di porre in atto ogni iniziativa possibile affinché le misure previste per il sostegno pubblico in favore di Banca Carige, dirette a garantire la stabilità finanziaria e assicurare la protezione del risparmio, siano accompagnate da azioni volte a tutelare e preservare le attuali posizioni lavorative del personale dipendente.

Come dicevo si tratta di oltre 4.200 dipendenti, 482 filiali e quant’altro; tra l’altro questi 4.200 non sono neanche tutti in Liguria, quindi, insomma, si pone un tema anche più ampio.

Invece, l’altro ordine del giorno, il n. 9/1486-A/11, riguarda una questione che non ha avuto spazio nel dibattito non per motivi di attualità, perché è un tema che era comunque rientrato nella discussione generale sul provvedimento Carige, ma perché non c’erano i presupposti perché entrasse all’interno del testo e riguarda, appunto, la definizione di modelli organizzativi in grado di evitare forme di coercizione nei confronti dei dipendenti nella vendita di prodotti dell’ente.

Questo è un altro tema importantissimo, di cui parlerò anche magari in dichiarazione di voto, che incrocia anche con la questione dei conflitti di interesse di istituti di credito che collocano i propri titoli, i propri prodotti finanziari e le proprie obbligazioni e, quindi, è un ordine del giorno finalizzato, uno, alla dignità dei lavoratori, due, alle esigenze della clientela.

Quindi, insomma, è un tema molto vasto che richiede comunque un impegno comune nella direzione di trovare soluzioni equilibrate e veramente a sostegno di una tutela bancaria che sia lungimirante e rispettosa delle posizioni di tutti.

 

PRESIDENTE. Se non ci sono altri deputati che intendono illustrare gli ordini del giorno, passiamo ai pareri. Governo?

 

ALESSIO MATTIA VILLAROSA, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. Ordine del giorno n. 9/1486-A/1 Zanettin, parere favorevole come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1486-A/2 D’Ettore, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/3 Cattaneo, parere favorevole come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1486-A/4 Martino, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/5 Baratto, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/6 Gagliardi, parere favorevole con riformulazione, espungendo le parole: “con particolare attenzione”. Rimane l’impegno così com’è, tranne le parole: “con particolare attenzione”.

 

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/1486-A/7 Giacomelli?

 

ALESSIO MATTIA VILLAROSA, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. Giacomoni?

 

PRESIDENTE. Sì, sì , è giusto Giacomoni.

 

ALESSIO MATTIA VILLAROSA, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. Ordine del giorno n. 9/1486-A/7 Giacomoni, parere favorevole come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1486-A/8 Maniero, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/9 Ruggiero, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/10 Migliorino, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/11 Fornaro, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/12 Giuliodori, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/13 Battelli, parere favorevole come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1486-A/14 Trano, parere favorevole come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1486-A/15 Martinciglio, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1486-A/16 Bond, parere favorevole come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1486-A/17 Pastorino, parere favorevole.

 

PRESIDENTE. Passiamo all’ordine del giorno n. 9/1486-A/1 Zanettin.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Zanettin. Ne ha facoltà.

 

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Presidente, come già avevo preannunciato, io non mi accontento della raccomandazione e voglio che su questo si pronunci l’Aula. A questo punto, chiedo che venga messo in votazione; però vorrei che fosse ben chiaro che se l’Aula e se l’indicazione del Governo saranno per un voto contrario, si andranno a smentire le parole che solennemente, di fronte a migliaia di cittadini veneti truffati, il Vicepremier Di Maio ha pronunciato a Vicenza solo sabato scorso.

 

ALESSIO MATTIA VILLAROSA, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

ALESSIO MATTIA VILLAROSA, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. Presidente, noi siamo convinti che il decreto arriverà il prima possibile; non vogliamo una data ben precisa e vorrei informare il Parlamento che noi giovedì incontreremo tutte le associazioni, quindi, tutti i risparmiatori, così come abbiamo fatto in questi mesi e in questi anni.

 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Brunetta. Ne ha facoltà.

 

RENATO BRUNETTA (FI). L’Aula è sovrana; noi chiediamo alla maggioranza di votare questo ordine del giorno per dimostrare la sua buona fede. Come si fa a dire a migliaia di cittadini truffati che entro la settimana vareremo i decreti attuativi e, poi, si dice: “quanto prima possibile”? Non è corretto, voi state truffando per la seconda volta i risparmiatori italiani. Questo non è accettabile, votate questo ordine del giorno, votatelo e che sia uno stimolo al Governo per mantenere quello che si è impegnato a fare. Se non sarete in grado di farlo, vuol dire che avrete truffato per la seconda volta i risparmiatori italiani.

Noi vi sfidiamo su questo, votate questo ordine del giorno e dimostrerete la vostra buona fede. Se non lo votate, vuol dire che avete un retropensiero, che questa era una vostra riserva mentale fin dall’inizio per farvi la campagna elettorale per le europee, accusando l’Europa, quando la colpa è solo vostra e della vostra truffa ai risparmiatori italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marin. Ne ha facoltà.

 

MARCO MARIN (FI). Grazie, Presidente. Per dirle che fa bene l’onorevole Zanettin a volerlo mettere al voto e fa bene l’onorevole Brunetta a spiegare alcune delle motivazioni. Vede, nella discussione di prima, noi abbiamo sentito un deputato del MoVimento 5 Stelle, l’onorevole Maniero – mi rivolgo a lei che si fa portavoce naturalmente del nostro pensiero – dire che questo Governo ha messo quindici volte le risorse che aveva messo il Governo precedente, cioè un miliardo e 500 mila euro.

Vede, perché chiediamo il voto, Presidente?

Perché siccome di questi soldi non si è visto un euro, vorrei dire all’onorevole Maniero e all’Aula, che si prende la responsabilità del voto, che non parliamo del Monopoli, parliamo di soldi veri, di famiglie venete rovinate perché truffate dalle banche. E non è ammissibile che i Vicepresidenti del Consiglio vengano a Vicenza nelle assemblee dei truffati – che, tra l’altro, avevano scelto loro, perché non erano tutte le associazioni che rappresentavano tutti i truffati dalle banche – a dire addirittura “noi faremo i decreti attuativi entro una settimana”, quando il Governo ha fatto un provvedimento che è già stato bocciato dall’Europa.

E prima, durante la discussione, abbiamo chiesto se la lettera dell’Europa era arrivata e se la risposta era stata data. E vede, Presidente, il sottosegretario non ha trovato di meglio che rispondere che stavamo parlando di Banca Carige, che non riguardava le banche.

Non è così, Presidente, questo voto viene fatto, guarderemo in faccia tutti i parlamentari di tutti gli schieramenti politici e andremo a dire in Assemblea in tutto il Veneto come avranno votato le forze politiche. E non basta. È un impegno che prendete (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), ma i decreti attuativi devono essere fatti entro questa settimana e non, caro onorevole Maniero, con i soldi del Monopoli. Perché noi veniamo da una forza politica che sa cos’è il fare; sappiamo cos’è il lavoro, forse qualcun altro la palla nel lavoro non l’ha mai toccata e parla dei soldi del Monopoli: non è più accettabile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

 

EMANUELE FIANO (PD). Vorrei aggiungere la mia firma a questo ordine del giorno e annunciare il nostro voto favorevole.

Nel frattempo, dichiarandomi favorevole alle cose che ho sentito, Presidente, colgo l’occasione della sua presenza perché, in un passaggio di questo ordine del giorno, esattamente nel terzultimo paragrafo prima dell’impegno, si cita una questione che prima ha sollevato un dibattito in quest’Aula e per la quale io ho chiesto al Presidente pro tempore Rosato di informarla, ovvero che, come ampiamente evidenziato dalla stampa nazionale, sembrerebbe che una lettera dell’Unione europea sia invece arrivata e da questa si evince – dice il testo – che non è possibile utilizzare il Fondo indennizzo risparmiatori, così come normato dalla legge di bilancio 2019.

 

Circa questo argomento, il collega Marattin e poi il collega Brunetta e poi altri di noi che sono intervenuti, forse anche di Fratelli d’Italia, non ricordo in questo momento, mi pare anche il collega Rizzetto e Fratelli d’Italia, hanno chiesto non già, signor Presidente, a nome di un’astratta norma di trasparenza, ma in ragione di un dovere del Governo, di rendere noto il contenuto di questa lettera. Il sottosegretario ha poi fatto sapere all’Aula che la lettera è effettivamente arrivata, perché fino a questo pomeriggio non c’era certezza se non da notizie di stampa che la lettera fosse arrivata.

 

L’argomento – dice il sottosegretario che conosce il testo, noi non lo conosciamo – non è inerente a questo decreto. Ora, però, noi siamo in fase di ordini del giorno e l’ordine del giorno ritenuto da voi ammissibile, al contrario di emendamenti che sono stati ritenuti inammissibili, cita evidentemente una questione generale, Presidente.

Io, quindi, pongo a lei il tema: il Parlamento, anche prima dell’utilizzo di strumenti di sindacato ispettivo, ha, nella sua persona, Presidente, nel quale poniamo fiducia, la possibilità di conoscere il contenuto di questa lettera, perché questo contenuto inerisce il dibattito che stiamo svolgendo. Cioè, se per caso il contenuto di questa lettera, che al Parlamento non è conosciuta – e già questo Presidente è un fatto al quale noi chiediamo che lei ponga rimedio, perché non è una lettera privata tra l’Unione europea e il Governo -, dovesse riguardare la possibilità o meno di utilizzare il Fondo di indennizzo risparmiatori, che, come ha asserito il collega Marattin, che mi pare adesso non ci sia, nel suo intervento, potrebbe riguardare anche la questione Carige (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente), al contrario di quello che legittimamente asserisce il sottosegretario e di quello che ha asserito il collega relatore, secondo noi potrebbe riguardare anche coloro che sono coinvolti nel caso Carige.

Lei capisce, Presidente, che abbiamo svolto tutto un dibattito oggi, riguardante il caso Carige, per l’aspetto che riguarda il Fondo di indennizzo, previsto dalla legge di bilancio, finanziato dalla legge di bilancio di quest’anno. Se la lettera dell’Unione europea, che siamo certi sia arrivata da oggi pomeriggio, per caso impedisse, stante la norma votata in legge di bilancio, l’utilizzo di quel fondo, tale evenienza riguarderebbe e influirebbe anche sul significato del decreto che si sta per approvare.

Per questo, oltre ad annunciare il voto favorevole del Partito Democratico all’ordine del giorno Zanettin e ad aggiungere la mia firma a nome del Partito Democratico, io le faccio una richiesta formalmente, a nome del Partito Democratico; il collega Borghi aveva chiesto la sospensione perché il Governo potesse riferire e deciderà il Governo se riferire o meno. Io penso che sia urgente – urgente vuol dire, secondo me, se lei me lo consente, prima del voto finale di questo decreto – che il Parlamento venga messo a conoscenza del contenuto di quella lettera.

Non ho bisogno di spiegarle che, se il contenuto di quella lettera fosse ostativo all’utilizzo del fondo per i risparmiatori, cambierebbe anche una parte del contenuto del decreto che stiamo votando (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente) e ciò è impossibile, Presidente.

La prego, ai sensi della sua funzione, di impedire che questo Parlamento possa fare il voto finale su questo decreto nell’ignoranza di quella lettera: non sarebbe legittimo nei confronti dei parlamentari.

Saremmo costretti a votare al buio della conoscenza, laddove uno degli strumenti contemplati nelle leggi di bilancio che riguarderebbe anche parte del contenuto di questo decreto, potrebbe cambiare il parere dei parlamentari. La prego, a questo proposito e in questo senso, di adoperarsi a questo fine (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

 

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. In occasione di un emendamento e di un’esplicita richiesta dei colleghi di Forza Italia, il sottosegretario, in quella fase correttamente, ha detto che non era tenuto a rispondere alla domanda sull’esistenza di questa corrispondenza perché non era oggetto del decreto.

Allora, delle due l’una: siccome la Presidenza della Camera ha ritenuto ammissibile questo ordine del giorno, vuol dire che il tema riguarda questa materia e, quindi, è inerente il decreto. E lo dico non solo da presidente del gruppo, ma come singolo parlamentare: prima di votare questo ordine del giorno, voglio essere messo in condizione di avere tutte le informazioni.

Allora, nel suo intervento, il sottosegretario ha chiaramente fatto capire che la lettera a cui faceva riferimento il collega Zanettin esiste. Per essere chiari, se il collega e il sottosegretario Villarosa avesse detto che non era a sua conoscenza, nulla quaestio, perché non è tenuto a sapere quello che succede, ovviamente, in tutto il Ministero.

Però, nel momento in cui ne ha sostanzialmente ammesso l’esistenza, ribadisco, signor Presidente, la richiesta che il sottosegretario Villarosa, visto che la conosce, possa dire che ne è a conoscenza soltanto per il titolo o che ha avuto conoscenza della lettera nel suo complesso. Prima di votare, vogliamo avere questa informazione: se esiste agli atti del Ministero una corrispondenza con l’Unione europea in ordine a una possibile violazione della normativa sugli aiuti di Stato.

Questo è il punto, non c’è nessuna polemica, non c’è nessun intendimento ostruzionistico, c’è la necessità di avere chiarezza su un elemento che ha una sua rilevanza molto significativa e che potrebbe avere, in linea di principio, ricollegandomi alle cose che ha detto il collega Fiano, anche in ordine a questo, all’approvazione e alla conversione in legge di questo decreto.

Quindi, io credo che noi abbiamo il diritto di sapere dal Governo se esiste questa lettera – e mi pare che sia stato confermato – e che contenuto abbia; cioè, c’è o non c’è una corrispondenza con l’Unione europea in ordine a una potenziale violazione degli aiuti di Stato in merito alla norma inserita nella legge di bilancio sul fondo del miliardo e mezzo?

Mi sembra che sia una domanda assolutamente trasparente, che necessita, però, di una risposta altrettanto chiara e netta, senza la quale noi non siamo messi in condizione di poter votare questo ordine del giorno serenamente e avendo tutte le informazioni. Quindi, le pongo la questione in via preliminare chiedendo eventualmente poi di poter intervenire di nuovo sul merito dell’ordine del giorno per dichiarare il voto del nostro gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

P

RESIDENTE. Però questo vale come intervento in dichiarazione di voto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente. Quando abbiamo chiesto prima al sottosegretario Villarosa di intervenire, come hanno ricordato poc’anzi sia il collega Fiano sia il collega Fornaro, questi ha detto che non riguarda la materia Carige. Ora voglio concedere il beneficio della buona fede al Ministro Tria che, come abbiamo scritto nell’ordine del giorno, il 17 gennaio diceva testualmente in Commissione che non c’è assolutamente nessuna lettera o azione, neppure informalmente, di critica della Commissione europea.

Benissimo, è possibile che qualche cosa sia arrivato dopo ma, da quello che oggi il sottosegretario ci ha detto, si capisce chiaramente che c’è una lettera che riguarda l’utilizzo del fondo per il ristoro dei cosiddetti azionisti o risparmiatori truffati. Che questa norma ponga, come da fonti giornalistiche e come dagli interventi che hanno fatto prima in discussione generale il collega Zanettin e ancora oggi il collega Zanettin e il collega Brunetta, la questione del legittimo utilizzo o di un’eventuale procedura di infrazione, ciò rappresenta una questione di grande rilievo politico e parlamentare.

Il fatto che l’ordine del giorno a prima firma del collega Zanettin e sottoscritto dagli altri colleghi sia stato considerato ammissibile, conferma in fondo che stiamo parlando di un tema che, se non è esattamente quello della Carige, è comunque un tema di grande attinenza perché altrimenti si sarebbe detto: benissimo, riguarda il ponte sullo Stretto, il TAV o qualunque altro argomento estraneo.

Stiamo parlando dello stesso argomento. Ritengo, Presidente, e in questo faccio appello alla sua sensibilità e all’equilibrio che ha dimostrato in diverse occasioni con concretezza anche a tutela dei diritti non solo dell’opposizione ma, credo, di tutti i parlamentari di quest’Aula. Noi abbiamo, Presidente, il diritto di sapere se questa lettera c’è, se in qualche misura c’è una qualche forma di messa in mora da parte dell’Unione europea rispetto a quanto è stato approvato con un voto di fiducia, senza essere discusso da nessuno, nella legge di bilancio e una qualche procedura che a quel punto rischierebbe magari di danneggiare ancora di più i risparmiatori che, oltre ad essere stati truffati una volta, rischiano di trovarsi in una seconda situazione di grande difficoltà. Per colpa di chi? Di chi non tiene conto di una lettera che li sta avvisando che questa cosa non si può fare?

Presidente, ritengo che, dovremmo ascoltare da parte del Governo – fate voi quando, come e perché ma qui sarebbe l’occasione migliore, la sede più opportuna perché siamo nel plenum dell’Assemblea sovrana del Paese – una parola di verità. Il fatto che non ci si prenda un impegno o che tale impegno venga sistematicamente posticipato significa che c’è qualcosa che non funziona, qualche cosa che si è incagliato e, sulla base di questo, ritengo che il Governo debba fare chiarezza.

Dunque, se non vuole farlo il sottosegretario Villarosa, lo faccia almeno la Viceministra Castelli che lo ha raggiunto qui in Aula: forse arriva dal Ministero con un mandato preciso a riferirci qualcosa di più concreto sulla vicenda. Se nessuno dei due, come io temo, Presidente, lo farà, lasciamo a lei, Presidente dell’Assemblea, l’appello a farsi carico di una questione su cui evidentemente c’è la necessità di un approfondimento. Noi abbiamo già presentato e continueremo a presentare atti di sindacato ispettivo per chiedere conto di questo.

Ma, se così fosse, sarebbe grave, Presidente, che questa cosa ci fosse e che nessuno, pubblicamente richiesto di farla presente al Parlamento, ne omettesse l’esistenza perché, Presidente, stiamo giocando con i risparmi e con la vita quotidiana delle persone che hanno già subito abbastanza.

E ritengo debba essere un atto di grande responsabilità in particolare di chi rappresenta il Governo, il Ministero dell’Economia e della finanze, di chi deve dare attuazione alla norma introdotta nella legge di bilancio, porsi il problema di quali possano essere le conseguenze, se si vada incontro ad una procedura di infrazione o, peggio ancora, ad atti o strumenti che generino aspettative che poi vanno incontro ad annullamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bendinelli. Ne ha facoltà.

 

DAVIDE BENDINELLI (FI). Presidente, intervengo soltanto per dire che vorrei sottoscrivere l’ordine del giorno n. 9/1486-A/1 Zanettin e, inoltre, colgo l’occasione per chiedere un’informazione. Poiché abbiamo altri colleghi parlamentari veneti del nostro gruppo che vorrebbero sottoscrivere l’ordine del giorno, la sottoscrizione deve avvenire tramite l’intervento di ciascuno o posso io leggere i nomi direttamente, per accelerare?

PRESIDENTE. Ognuno.

DAVIDE BENDINELLI (FI). Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marin. Ne ha facoltà.

MARCO MARIN (FI). Per sottoscrivere l’ordine del giorno n. 9/1486-A/1 Zanettin.

PRESIDENTE. Per sottoscrivere potete venire qui, al lato della Presidenza, e sottoscrivere tranquillamente. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

 

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signor Presidente. Innanzitutto vorrei chiedere al primo presentatore se accetta la sottoscrizione da parte del sottoscritto. Subordinatamente vorrei concentrare la sua attenzione su un tema che è già stato sottolineato in precedenza e per il quale, in presenza del Presidente di turno, noi avevamo chiesto su questo punto specifico un rinvio alla giornata di domani proprio perché ritenevamo che i contenuti della missiva potessero influire sull’esito del provvedimento. Vede, signor Presidente, noi siamo entrati qui stamane con notizie di stampa che annunciavano una possibile lettera di censura da parte della Commissione europea in quanto sempre queste notizie di stampa riferivano che la modalità tecnica contenuta all’interno della legge di bilancio contrasta o contrasterebbe con le modalità stabilite dalla direttiva europea specifica, in quanto la norma di bilancio parla di rimborsi generalizzati, mentre la disciplina europea parla di rimborsi selettivi. Nel corso del dibattito il sottosegretario, che in questo momento si assenta evidentemente per motivi di forza maggiore ma mi rivolgo ai rimanenti rappresentanti dell’Esecutivo e lo ringrazio della sua così augusta disponibilità ad ascoltarmi, signor sottosegretario certo …

 

PRESIDENTE. Procediamo.

 

ENRICO BORGHI (PD). Procediamo. Nel corso del dibattito il sottosegretario ha confermato che questa lettera c’è. Ora il fatto che il Governo, a fronte dell’esito del dibattito, in quest’Aula non accetti l’ordine del giorno che stabilisce una data, cioè quella del 16 febbraio, entro la quale emanare i decreti attuativi conferma evidentemente che vi sono dei problemi e conferma anche il fatto che tali problemi possono impattare sull’iter del provvedimento perché probabilmente – ma questa lettera noi non la conosciamo – occorre porre mano alla norma primaria perché è stata scritta in maniera non conforme alla direttiva comunitaria europea e, quindi, questo strumento legislativo potrebbe essere lo strumento corretto per intervenire in tale direzione.

Diversamente una bocciatura dell’Unione europea aprirebbe la strada al recupero dei rimborsi illegittimamente trasferiti per un verso e, per l’altro, aprirebbe la strada per i responsabili che sottoscrivono quei rimborsi a procedure di danno erariale.

Lo capite perché probabilmente il contenuto di quella lettera è dirimente anche per la discussione che stiamo svolgendo: lo capite perché dovete dire la verità, signor sottosegretario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Se lei conosce il contenuto di quella lettera, non può venire a dirci che non c’entra nulla con il contenuto di questo provvedimento. Perché qui noi non stiamo facendo il condono edilizio di Ischia, non stiamo intervenendo sui fanghi: stiamo intervenendo su una banca e sulla disciplina del rimborso ai risparmiatori truffati.

È, allora, per questo motivo che noi riteniamo che questo ordine del giorno sia la cartina di tornasole rispetto al tema che abbiamo sollevato prima, e quindi ci uniamo rispetto alla richiesta di portarlo in votazione, chiedendo ai colleghi della maggioranza di votarlo senza vincolo, perché essendo un atto di indirizzo politico, riteniamo che sia indispensabile che il Parlamento si esprima in maniera molto chiara rispetto ad un tema per il quale sabato i due Vicepresidenti del Consiglio si sono recati ad assumere degli impegni che sono stati propagati urbi et orbi, e che qui rischiano di non trovare alcuna conseguenza pratica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 

EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, scusi, noi siamo intervenuti prima sul merito dell’ordine del giorno. Ma è così difficile che il Presidente della Camera possa dirci se la lettera ricevuta dal Governo contiene disposizioni confliggenti con la norma inserita nella legge di bilancio? Cioè, lei ci lascia con la notizia in sospeso, ma non è normale che i parlamentari non lo sappiano, perché non riguarda un’attività del Governo: la legge di bilancio è stata votata dal Parlamento, l’efficacia del decreto-legge “Carige” dipende dal voto del Parlamento.

Fra noi e la nostra decisione su Carige sta il testo di questa lettera: ma perché il sottosegretario non può alzarsi e dirci cosa c’è in quella lettera? Che cosa osta? Esiste un livello di segretezza come per i documenti secretati per motivi di sicurezza pubblica? C’è qualcosa che in quella lettera potrebbe influire sull’andamento dei mercati? Avrebbe un’influenza negativa su qualche titolo di borsa? Oppure ci dica quali siano le ragioni ostative!

Perché, Presidente, al di là del fatto che lei possa, o magari non può perché non lo conosce, darci adesso questo risultato, o che il sottosegretario o la Viceministra si possano alzare e dire qual è il contenuto, noi abbiamo degli altri strumenti, che sono quelli della trasparenza e dell’accesso agli atti, del FOIA: è, quindi, ovvio che noi dalle prossime ore interverremo con gli strumenti che sono in nostro possesso. Non sarebbe un atto certamente positivo nei rapporti tra il Parlamento e la Presidenza di questa Camera che noi si debba procedere attraverso l’utilizzo di strumenti coercitivi ai sensi di legge per conoscere il contenuto di quella lettera, perché noi riponiamo fiducia che lei, senza l’utilizzo di altri strumenti, sia garante della trasparenza del rapporto tra il Governo e il Parlamento.

 

PRESIDENTE. Deputato Fiano, chiaramente non conosco il contenuto di questa lettera. Più documenti il Parlamento ha per poter votare – questo è il senso generale, l’ho detto anche questa mattina – e meglio è. Il Governo è qui. So che già questo pomeriggio è avvenuta la medesima discussione, su cui si è chiesta anche la sospensione e la sospensione non è stata votata, quindi si è andati avanti con l’Aula.

In questo momento io sono in pieno e siamo in pieno diritto di andare avanti con la votazione. Andiamo avanti con la votazione di questo ordine del giorno, perché gli emendamenti hanno un vaglio di ammissibilità chiaramente molto più stretto rispetto all’ordine del giorno, che impegna il Governo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Conte. Ne ha facoltà.

 

FEDERICO CONTE (LEU). Presidente, per l’importanza politica che ha assunto (evidentemente il suo intervento, comprensibile, non ci rassicura), intendo sottoscrivere, anche a nome del gruppo, l’ordine del giorno Zanettin n. 9/1486-A/1, ed insistere sulle richieste avanzate.

P

RESIDENTE. Passiamo ai voti.

 

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno Zanettin n. 9/1486-A/1, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione) (Commenti del deputato Brunetta).

Deputato Brunetta, per favore!

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).