Flop Recoaro: commercianti contro Comune, Guarda contro Regione

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Terme di Recoaro
Terme di Recoaro

La mancanza di notizie sull’avvio della stagione termale a Recoaro è scritto in una nota Confcommercio –  aggravata dal fatto che il bando di gestione del compendio è andato deserto, preoccupa gli operatori del commercio e del turismo, che hanno chiesto, in una lettera spedita dalla locale Delegazione Confcommercio al Comune, l’urgente apertura di un tavolo di concertazione con le  Categorie Economiche e la Pro Loco per  “coordinare e promuovere le varie iniziative in vista della prossima stagione estiva”. Ma alla sollecitazione inviata dagli operatori, datata ancora lo scorso 5 febbraio, l’Amministrazione non risponde, sollevando ulteriori dubbi e perplessità.

“Non riusciamo a capire questo silenzio, siamo nel buio più assoluto: così è impossibile fare programmazione e promozione per Recoaro”. Maurizio Facchin, presidente della locale Delegazione Confcommercio, si fa portavoce di chi conta anche sul funzionamento delle Terme per il proprio futuro: per la redditività dei negozi, dei pubblici esercizi, delle strutture alberghiere che danno lavoro a molte famiglie. “Già lo scorso anno si è partiti in ritardo e questo ha creato non poche difficoltà – spiega -. E ora ci ritroviamo nella stessa situazione: i clienti si chiedono se a maggio, come da tradizione, le Terme riaprono: noi non solo non ne abbiamo idea, ma nemmeno sappiamo, a questo punto, se la riapertura ci sarà davvero visto che il bando è andato deserto. Mi sono confrontato con tanti colleghi negozianti e albergatori e devo dire che questa situazione di stallo solleva forti timori sul futuro ”.
La richiesta, avanzata dalla Confcommercio di Recoaro Terme e inviata al sindaco Davide Branco e agli assessori Stefano Corrà, Severino Cailotto e Stefania Pastore, punta ad avviare un tavolo tecnico, assieme a tutti i portatori di interesse, in grado di “presentare ai cittadini, ai turisti ed alle aziende un’immagine omogenea, qualificata e piacevole di Recoaro”, avviando una costruttiva collaborazione tra “tutti i soggetti parte attiva del territorio”. Nella lettera, poi, Confcommercio chiede di poter avere una copia del Calendario eventi 2019 presentato in Regione.

Tutto, però, ancora tace “e nel frattempo – incalza il presidente Facchin – si sommano incertezze a incertezze, vista la situazione di stallo sulla gestione del compendio termale. Sono fiducioso che con gli imprenditori riuniti nella Terme di Recoaro Spa, a cui va il merito di essersi sempre impegnati in prima persona sulla questione con non pochi sforzi, si possa trovare anche quest’anno un accordo che faccia ripartire la struttura. Ma servirebbe anche un segnale di maggior attenzione da parte dell’Amministrazione verso gli operatori economici del paese, aprendo un dialogo che permetta di fare un minimo di programmazione per la stagione estiva, dando qualche certezze in più a chi di turismo vive e ai tanti visitatori affezionati a Recoaro Terme”.

Anche perché, allargando lo sguardo alle altre potenzialità turistiche di Recoaro, azioni di mettere in campo, terme a parte, non mancano. “Attorno a noi abbiamo il patrimonio naturalistico delle Piccole Dolomiti che già da solo rappresenta un elemento di attrazione. L’anno prossimo, poi, dovrebbe essere completata la pista ciclabile che collega Recoaro a Valdagno nella direttrice Agno-Chiampo-Guà. Dobbiamo riuscire a sfruttare questa opportunità, anche in sinergia con la seggiovia di Monte Falcone, per promuovere un circuito che attragga gli appassionati delle due ruote, un segmento turistico in crescita. Ma anche qui si deve fare programmazione, e anche in questo caso il tavolo tecnico sarebbe utile. Noi speriamo che il black out informativo del Comune sia momentaneo – conclude il presidente Facchin -, ma i tempi stringono, non possiamo attendere oltre”.


“Pensare che con un mini-affidamento di 18 mesi si potessero attirare soggetti interessati alla gestione delle Terme di Recoaro era una scommessa già persa in partenza. E infatti il bando è andato deserto. Gli unici a non accorgersi dell’assurdità di un simile approccio è il governo regionale. Serve davvero un’impostazione completamente diversa. Bisogna creare nuove condizioni, capaci di attrarre chi vorrebbe investire sul rilancio di questo polo termale”.

La presa di posizione è della consigliera Cristina Guarda (AMP), alla luce dell’esito del bando per l’affidamento di una concessione di valorizzazione delle Terme di Recoaro.

L’esponente vicentina evidenzia come “è indispensabile rimettere in sesto le strutture, ampliare i servizi rendendoli più attrattivi anche per il turismo del wellness e non solo per le prestazioni sanitarie. Bisogna insomma rovesciare la situazione. Eppure la Regione continua a perseverare con quella sua impostazione miope che ha portato alla decadenza l’intera area termale recoarese, vista la totale assenza di pianificazione e fondi. Sulla situazione di pesante crisi – conclude Guarda – grava per paradosso una leggerezza gravissima con la quale la Lega continua a rimandare la soluzione dei problemi, con scelte dispendiose e per nulla fruttuose, che tengono in sospeso una comunità intera che di turismo dovrebbe e potrebbe vivere davvero”.