Contrasto alle frodi sui bonus edilizi: pubblicato nuovo decreto. Boschetto: “applicazione contratto nazionale per affidamento lavori, una buona notizia”

Boschetto: “In Veneto cresciuti imprese e occupati di qualità. Preoccupati per la concreta applicazione delle nuove regole”. +20% delle ore lavorate e della massa salari nell’ultimo anno edile 21su20. Ottobre e novembre 2021 (nuovo anno edile) +8% su stesso periodo 2020: continua il trend. +9,3% imprese edili iscritte Edilcassa Veneto (+366 va) 19/21. +17% lavoratori iscritti Edilcassa Veneto (+2.119) 19/21

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Bonus Edilizi
Bonus Edilizi

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto contro le frodi commesse sui bonus edilizi e che riscrive le regole d’ingaggio per le cessioni dei crediti fiscali  – si legge nella nota che pubblichiamo di Confartigianato Imprese Veneto (qui altre note su ViPiu.it di questa associazione, ndr) -.

Dal superbonus ai bonus casa ordinari, il DL n. 13 del 25 febbraio 2022 riscrive le regole dei bonus edilizi: tornano le cessioni multiple, ma limitate e vigilate, dal 1° maggio stop alle cessioni parziali, affidamento di lavori che generano detrazioni fiscali per diversi bonus edilizi soltanto alle aziende che applicano il contratto ,collettivo nazionale del settore.

Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto
Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto

“Il decreto legge pubblicato è un buon risultato a cui siamo arrivati con una mobilitazione sia in regione Veneto che a livello nazionale –afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. Il Governo –sottolinea– ha recepito le nostre sollecitazioni per modificare la stretta sulla cessione dei crediti contenuta nell’articolo 28 del Decreto Sostegni ter che, di fatto, ha paralizzato il mercato delle costruzioni. La nuova strada individuata dall’Esecutivo rappresenta una scelta equilibrata anche per colpire le frodi che danneggiano tutti, a cominciare proprio dalle imprese del settore costruzioni. In particolare, appoggiamo con convinzione l’introduzione dell’obbligo di rendere conto del contratto collettivo nazionale applicato dall’impresa affidataria dell’opera, se questa supera i 70.000 euro. Purché lo scopo sia effettivamente quello di garantire, o aumentare, gli standard di sicurezza applicati nei luoghi di lavoro”.

“Si spera, infatti –prosegue-, che ciò non si traduca in un nuovo balzello burocratico, costituendo solo una nuova zavorra per l’agevolazione degli interventi e portando, alla fine, a disincentivare i lavori. Purtroppo ravvisiamo già delle difficoltà interpretative per capire, in pratica, come applicare la nuova norma. Innanzitutto pare che la mera indicazione del CCNL nei contratti di affidamento delle opere sopra i 70.000 euro, serva solo in caso di 110%, sconto in fattura o cessione del credito a terzi, bonus mobili, nuovo bonus barriere architettoniche, bonus facciate e bonus verde. Ci si chiede poi come operare nei casi di subappalto dei lavori. Infine, seppur giuste nell’intento, non giovano a iniettare nuova fiducia tra i soggetti coinvolti, la stretta sulle sanzioni penali e i nuovi adempimenti assicurativi in capo ai progettisti e asseveratori confermati nel nuovo decreto. Non dimentichiamo che è in corso di pubblicazione un nuovo provvedimento del MITE sulla valutazione della congruità delle spese agevolabili che rivoluziona nuovamente le carte di lavoro di questi ultimi e, di riflesso, le scelte dei committenti e il lavoro delle imprese”.

Il Veneto (al 31 gennaio 2021 dati ENEA e MiTE) è la regione che in Italia ad oggi ha più utilizzato il superbonus 110% in termini relativi, ovvero pesando il numero di interventi rispetto al totale delle famiglie: 6,64 interventi ogni 1.000 famiglie, contro una media nazionale di 4,11. Complessivamente sono stati attivati 13.933 interventi con il superbonus 110%, pari 13% del totale nazionale per un totale di 1 miliardo 851 milioni di euro di investimenti (10,1% del totale).

“Sono numeri non banali –afferma Boschetto– che stanno scaricando a terra investimenti e lavoro entrambi di qualità. La nostra Edilcassa Veneto (l’ente bilaterale paritetico privato che deriva direttamente dall’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (art. 21, 42 e 43 del CCNL Imprese Edili ed Affini Artigiane e P.I. 23/07/2008) e che trova una disciplina specifica nel Contratto Regionale Integrativo di lavoro), ha registrato nell’ultimo anno edile ‘21 incrementi del 20% rispetto al 2020 sia per le ore lavorate (superata la soglia dei 18 milioni 200 mila) sia per la massa salari che ha raggiunto quasi la soglia dei 200 milioni di euro. Anche le imprese iscritte (stiamo parlando di aziende strutturate con dipendenti) sono cresciute dal 2019 del +9,3% (+366 va) e i lavoratori del +17% (+2.119).

“L’edilizia artigiana è un settore che fa della sicurezza uno dei suoi punti di forza –conclude- Boschetto-. Quindi per noi totale condivisione sulla necessità di incrementare la sicurezza nei luoghi di lavoro stando però attenti che le regole siano applicate a tutto il comparto senza esclusione di sorta. Elementi che potranno comunque essere considerati e risolti nell’ambito dell’esame parlamentare”.