Gestione dei senzatetto a Vicenza, Rucco e Tosetto: “in ultimi tre mesi 60 persone in meno per strada”

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Vicenza città tradizionalmente solidale che negli ultimi anni ha potenziato il servizio verso l’area della marginalità più estrema, con interventi su più fronti. Lo ribadiscono in un comunicato il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alle politiche sociali ed ex vicesindaco Matteo Tosetto dopo le accuse rivolte da due volontarie dell’associazione Welcome Refugees, associazione che comunque non ha mai negato l’impegno della giunta, puntando il dito casomai su AIM e polizia locale per un presunto accanimento nei confronti dei senzatetto e pubblicate sul giornale Fanpage.

“A dispetto di quanto vorrebbe far credere qualcuno, mai come negli ultimi anni – dichiarano il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto – l’amministrazione comunale ha potenziato i servizi e gli interventi per cercare di aiutare i senzatetto anche in riferimento alle conseguenze della pandemia. Il rispetto delle persone più deboli ed in difficoltà non è mai venuto meno e, anzi, gli sforzi sono stati moltiplicati”.

“Nel giro di alcuni mesi – precisa l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto – ovvero da novembre 2020 ad oggi, dalle 80 persone che vivevano per strada si è passati a meno di una ventina. Tutte le persone che hanno accettato un nostro intervento sono state inserite nelle strutture gestite da noi, Caritas e Papa Giovanni XXIII, mentre purtroppo sono rimaste in strada quelle che non riescono ad accettare le regole di ingresso alle strutture o che hanno scelto la strada come loro stile di vita. Attualmente 50 persone senza casa (ovvero le persone che hanno solo perso l’abitazione ma che sono residenti a Vicenza) sono ospitate nell’albergo cittadino temporaneamente ubicato nella struttura di Ponte Pusterla, messa a disposizione dalla Diocesi di Vicenza; inoltre, 40 si trovano nella struttura comunale di via Giordano e 45 nelle strutture Caritas e Papa Giovanni XXIII, senza contare che, a causa dell’emergenza sanitaria, abbiamo ricavato in via Giordano altri 8 posti riservati ad eventuali persone positive al Covid”.

“Da un anno è attivo il Tavolo delle marginalità per coordinare gli interventi a favore delle persone senza dimora e in grave marginalità – aggiunge Tosetto – istituito dall’amministrazione comunale e al quale partecipano i servizi sociali del Comune e numerose realtà di volontariato. Tra le attività di maggior rilievo che rispondono in maniera concreta alle varie criticità vi sono le unità di strada che rappresentano il primo livello di contatto, insieme ai servizi mensa, lavanderia e doccia. Anche la difficile situazione ereditata dei container in via Battaglione Framarin, privi di allacciamento per l’acqua e spesso sovraffollati per mancanza di controlli, è stata risolta con l’apertura della struttura di ponte Pusterla, messa a disposizione dalla Diocesi. Grazie al lavoro di tutti, dai servizi sociali, agli operatori e volontari, stiamo cercando di dare una risposta concreta ad un reale problema. Molte sono le persone che purtroppo oggi si ritrovano in strada non per propria scelta. Il lavoro di rete tra il Comune e le altre realtà caritatevoli ed assistenziali della città, in primis Caritas, ha fatto nascere importanti progetti di accoglienza non solo per l’emergenza freddo, ma da quasi un anno anche per l’emergenza sanitaria. Non possiamo dimenticarci che dall’inizio della pandemia stiamo tutti lavorando anche per diminuire la diffusione del virus per la sicurezza di tutta la nostra comunità”.

“Ora – conclude Tosetto – dovremmo riprendere la discussione, anche con tutti i Comuni vicentini, per l’istituzione della via fittizia per persone che hanno perso la residenza. Vicenza città non può farsi carico di tutti coloro che per diverso motivo sono stati cancellati dalle proprie anagrafi e quindi sono prive di assistenza sanitaria e non possono accedere ai servizi di base. Vicenza dovrà comunque fare la sua parte prevedendo l’ampliamento delle iscrizioni per coloro che, già residenti a Vicenza, accettano un progetto sociale rivolto a migliorare la propria qualità di vita”.