Giustizia, il Guardasigilli Nordio difende i reclutamenti di personale dalle graduatorie della Regione Veneto

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Giustizia Veneta Uffici giudiziari

Il reclutamento di personale per gli uffici giudiziari attingendo alle graduatorie dei concorsi della Regione Veneto non comporta il problema di avere funzionari non preparati nelle materie di cui dovranno occuparsi.

Lo assicura direttamente il Guardasigilli Carlo Nordio rispondendo ad una interrogazione del deputato Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) che aveva sollevato questa questione: i “soggetti presenti nelle graduatorie regionali sono stati esaminati secondo procedure e valutazioni d’esame che differiscono da quelle utilizzate nei concorsi pubblici indetti dal ministero della Giustizia per i profili di assistente giudiziario”.

Insomma, un ‘rischio’ di avere negli uffici giudiziari persone che non si sono formate su quelle materie. “Un reclutamento che non tenga conto delle effettive e necessarie competenze per i profili da ricoprire rischia di pregiudicare il generale principio del buon andamento che deve orientare l’attività della pubblica amministrazione, aumentando i tempi di formazione del personale e rallentando ancor più l’attività delle strutture coinvolte”, aveva aggiunto Dori.

Ma Nordio, nella risposta scritta visionata dalla ‘Dire’, ribatte che “in relazione al percorso formativo da somministrare al personale amministrativo inquadrato nel profilo di assistente giudiziario nel distretto di Corte di appello di Venezia in seguito alla convenzione stipulata il 30 giugno tra il ministero della Giustizia e la Regione Veneto, la piattaforma e-learning Giustizia mette a disposizione circa 60 ore di video-lezioni su diversi temi di pertinenza dell’area ordinamentale, dell’area civile e dell’area penale”.

Questi moduli saranno, altresì, “integrati dalle attività formative elaborate sulla base di un apposito percorso approvato dai referenti distrettuali successivamente all’immissione in servizio dei dipendenti nei rispettivi uffici giudiziari di assegnazione”.

Dori ha evidenziato che l’accordo tra Regione Veneto e ministero della Giustizia per ‘pescare’ dalle graduatorie dell’amministrazione regionale il personale che manca agli uffici giudiziari era stato definito da Nordio “un modello che intendiamo riprendere ed estendere a livello nazionale”. E il 5 luglio scorso 2023 il ministero ha annunciato che, in forza della convenzione, era autorizzato lo scorrimento della graduatoria del concorso bandito dalla Regione Veneto per il reclutamento di 30 unità di personale nel profilo di collaboratore professionale amministrativo, categoria B, per la copertura fino a 100 posti nel profilo di assistente giudiziario nel distretto di Corte d’appello di Venezia.

Dori ha chiesto allora quale percorso formativo fosse previsto “per coloro che, pur avendo sostenuto e superato un concorso regionale per il profilo di collaboratore professionale amministrativo, andrebbero a rivestire le funzioni di assistente giudiziario nella Corte di appello di Venezia”; e se non fosse il caso invece di “indire un nuovo concorso pubblico statale per la figura professionale di assistente giudiziario o procedere alle opportune progressioni giuridiche dentro e fra le aree professionali per i profili professionali del personale già in servizio alle dipendenze dell’amministrazione giudiziaria”.

Nordio appunto ha assicurato che chi arriva dalla graduatoria regionale sarà ‘preparato’ e quanto a futuri concorsi pubblici statali per gli assistenti giudiziari, o progressioni giuridiche per il personale già assunto, che è stato richiesto al dipartimento della Funzione pubblica “di assumere unità di area assistenti giudiziari mediante lo scorrimento della graduatoria inerente al concorso pubblico, per titoli ed esami”, per 2.293 posti di personale “non dirigenziale di area II a tempo indeterminato” e su vari profili.

fonte: AGENZIA DIRErass