I primi 100 giorni dell’amministrazione Rucco, Colombara: “quale fine hanno fatto i famosi nove punti della campagna elettorale?”

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Ho ascoltato con un certo stupore le parole con cui il sindaco Francesco Rucco ha voluto tracciare un bilancio dei suoi primi cento giorni di amministrazione. Riparto nelle considerazioni da una parola divenuta oggi molto popolare: cambiamento. Credo che il motivo per cui un amministratore si presenta alla città sia quello di dare un contributo positivo alla città e ai cittadini. E la grandezza politica di abili amministratori che pur il nostro paese può vantare di aver avuto è sempre stata la capacità di proporre un approccio concreto, capace, competente ed innovativo, basando il proprio operato e le proprie scelte sul futuro.

Bene. 

Rucco, con una conferenza stampa spesa per tre quarti del tempo a mettere in luce le difficoltà o gli “aspetti negativi” ereditati, perde l’occasione per proporre un vero cambiamento di mentalità: da civico quale si è presentato finisce in realtà per dimostrarsi ben più avvezzo alle vecchie tecniche e ai vecchi meccanismi della politica. Criticare tutto quel che è stato fatto prima per distoglierci dal nulla fatto. E convincerci, nel frattempo, di essere il salvatore della patria.

L’aspetto davvero significativo è che passare tutta una conferenza stampa a mettere in luce criticità ereditate vuol dire lanciare in realtà un messaggio di grande debolezza.
Dove sono le idee?
Ci saremmo aspettati che il bilancio dei primi cento giorni fosse un bilancio in positivo, capace di evidenziare la continuità tra le promesse della campagna elettorale (il mitico Piano Marshall per i primi cento giorni) ed i fatti.
Ma non è stato così.
Rucco ci ha voluto propinare come azioni nuove una serie di attività di ordinaria amministrazione. Con questo non si vuole criticare ciò che è stato fatto, ma che fine hanno fatto i famosi nove punti di cui tutti i muri della città erano ormai a conoscenza? Ci si aspettava almeno un tratteggio di idea e di programma per il futuro.

Fanno inoltre sorridere le “criticità” di cui Rucco parla: un amministratore che è in Consiglio comunale da vent’anni e che ha approvato più di un bilancio, doveva già essere conscio delle difficoltà che oggi qualsiasi amministratore di ente locale si trova ad affrontare. La sua strategia, probabilmente suggeritagli, della “migliore difesa (delle mancanze) è l’attacco” risulta un buco nell’acqua non indifferente: se non è ancora chiaro, a Francesco Rucco bisogna spiegare una volta di più che il sindaco di Vicenza ora è lui. Essendo poi governati da un governo a trazione Centrodestra, in una Regione leghista, qualsiasi scusa che intenda utilizzare si dimostrerà vana e si ricondurrà a una limpida dimostrazione di dichiarata incompetenza.

Inutile aggiungere che nelle sue dichiarazioni mancano tutti gli aspetti positivi della pesante eredità lasciata dal Centrosinistra: a partire dai tanti milioni di euro destinati ad opere di riqualificazione, come il Bando Periferie, che dovrà semplicemente dimostrare di saper gestire.

E allora, per esempio, mentre Rucco continua la sua azione di repressione su Campo Marzo, senza un programma serio di recupero del parco che sia in grado di proporre una visione di futuro e che sia in grado di convogliare più attori e più competenze, i cittadini continuano a segnalarci che il fenomeno dello spaccio di droga si sta semplicemente spostando di qualche centinaio di metri, e si sta insediando purtroppo sempre di più all’interno dei nostri quartieri.

Dunque, nonostante tutti gli hastag che continua a propinare, i problemi rimangono e rischiano di diventare sempre peggiori.
Per non parlare del lavoro, dello sviluppo, del turismo, dell’università, dell’ambiente, degli anziani, della salute e della vivibilità della città.
Sono queste le vere tematiche sulle quali i cittadini ti giudicano e tramite il voto te ne affidano la gestione.
Per andare avanti. Mentre per adesso siamo fermi.

Desidero quindi fare i migliori auguri al Sindaco affinché riesca davvero a fare ciò che tutti avevamo in testa: cambiare marcia, ma non inserire la retro.


Raffaele Colombara
, Consigliere comunale Lista “Quartieri al Centro”