Idroelettrico, M5S: “il far west veneto sta per finire, ma tutti devono fare la propria parte”

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Il Movimento 5 Stelle ha fatto e farà la sua parte – è scritto in un comunicato del partito – tanto in Veneto quanto a Roma, per chiudere in modo definitivo il far west dell’idroelettrico nella nostra regione. Ora il governo veneto tenga la schiena dritta di fronte alle pressioni della lobby dell’idroelettrico. A chiederlo sono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle del Veneto, che pongono l’attenzione sugli immediati sviluppi della nuova normativa sugli impianti idroelettrici.

?Nel nuovo Decreto Incentivi è contenuta la soluzione al far west idroelettrico che ha saccheggiato i nostri fiumi e i nostri torrenti di montagna ? dicono i pentastellati ? in soldoni non verrà concessa più alcuna autorizzazione agli impianti che non corrisponderanno alle direttive a impatto zero previste dalla nuova normativa?.

Nella montagna veneta sono in itinere domande per decine di impianti e molti sono i progetti che hanno già ottenuto la concessione senza alcuna valutazione di carattere ambientale: il nuovo decreto, che recepisce un parere del Ministero dell’Ambiente, non consentirà l?accesso ai nuovi incentivi per tutti quegli impianti che non rispetteranno la tipologia costruttiva a impatto zero sui corpi idrici indicata nel nuovo testo.

?Una soluzione che il Movimento 5 Stelle ? ricordano i consiglieri regionali – ha seguito con attenzione, ben consapevole degli attacchi che possiamo subire da chi vede in questi incentivi una fonte facile di guadagno senza curarsi dei danni che questo può produrre sull?ecosistema della montagna veneta e sulle pesanti ricadute negative sul turismo?.

Ora partiranno le consultazioni con i portatori d’interesse del territorio: ?Una fase molto delicata, nella quale sia il Governo del cambiamento che la società civile, la politica e i sindaci dovranno tenere la schiena dritta ? avvertono i 5 Stelle ? anche il governo veneto è atteso alla prova dei fatti. L’assessore all’ambiente e alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ha la grande responsabilità di mantenere questa linea qui in Veneto e con i suoi referenti politici a Roma. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, la giunta veneta dimostri di voler fare la propria. Ne va di una risorsa fondamentale per il Veneto?.

Il tema delle centraline e del rispetto delle direttive europee era già al centro di una mozione a prima firma del consigliere Simone Scarabel presentata nel gennaio del 2016 e approvata dal Consiglio Veneto.