“Il Cammino dell’Infinito” intorno a Vicenza, come il simbolo ∞: progetto turistico di Lucio Zaltron lungo la Provincia

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Il Cammino dell'Infinito intorno a Vicenza
Il Cammino dell'Infinito intorno a Vicenza

(Articolo da Vicenza Più Cool n. 1, supplemento di Vicenza Più Vivasul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

A piedi e in bicicletta grazie a una rete inclusiva di enti locali e associazioni che faccia da volano economico, ecologico e sostenibile.

Chi legge ViPiu.it ogni tanto trova scritti di Lucio Zaltron, che si definisce innamorato di Vicenza, la “mia città”. Nei suoi articoli e nei suoi racconti non mancano il suo amore anche per tante altre cose, come la passione sbocciata per la scrittura di poesie, forse anche per un riflesso, sia pure totalmente originale, dell’attività artistica della moglie, Rossella Menegato.
Da sempre attivo nel volontariato Lucio Zaltron è socio nell’associazione culturale L’IdeAzione, delegato provinciale della Fondazione Caponnetto e componente della commissione turistica dell’ACI Vicenza.
Nell’ambito sportivo si dedica alle relazioni esterne della società sportiva Rugby Vicenza e, tanto per non farsi mancare nulla nel volontariato, è un convinto donatore di sangue. Dalle sue due “passeggiate”, ovviamente a piedi, una da Vicenza lungo la Via Francigena verso Roma (qui raccontata su ViPiu.it anche nella versione dal sud, ndr) e l’altra fino a Santiago de Compostela, Lucio Zaltron ha maturato il Progetto turistico per la Provincia di Vicenza “Il Cammino dell’Infinito”, che in questa intervista propone all’attenzione di tutti – “camminanti”, enti, associazioni e attività imprenditoriali locali e non.
Sperando di poter iniziare un cammino insieme a lei per realizzarlo con il contributo, anche di idee e integrazioni, di tutte le realtà che il progetto può e vuole coinvolgere, iniziamo a chiedergli qual è il Progetto turistico per la Provincia di Vicenza: “Il Cammino dell’Infinito”?
La finalità è quella di far conoscere la provincia di Vicenza “lentamente” adottando la “filosofia del pellegrinaggio” e anche di una mobilità ecosostenibile con l’uso della bicicletta.
Percorsi da fare lentamente per riscoprire, da soli o in compagnia, la bellezza interiore ed esteriore con soste in siti laici e religiosi e ospitalità da individuare a seconda delle proprie necessità e conoscenze.

Quali sono gli obiettivi che si pone?

Incentivare e approfondire la conoscenza della nostra Provincia con un turismo lento, una nuova modalità di viaggiare diversa e antitetica al “turismo mordi e fuggi”; educare al rispetto e alla riqualificazione del territorio dove necessario; aggregare realtà del terzo settore per una nuova rete inclusiva ed accoglienza; generare un nuovo indotto economico anche con possibili nuove tipologie occupazionali; stimolare un concreto nuovo senso di comunità partecipata.

Ci può descrivere il suo progetto?

L’idea nasce da ciò che da tempo esiste altrove in particolare nel noto “Cammino di Santiago”. La differenza principale sta nel percorso che non prevede una meta perché “circolare” nella Provincia e disegna un “8” e con varie sue declinazioni, che ruotato di 90°, simboleggia l’infinito con al centro proprio il Santuario di monte Berico. Il percorso dovrebbe essere dotato, oltre che di una segnaletica attenta e diffusa, di accoglienze convenzionate da destinare ad una ospitalità essenziale e non solo. Non solo quindi luoghi di culto ma anche edifici pubblici e privati, attualmente anche in stato di abbandono e degrado, che potrebbero essere riqualificati con incentivazioni di vario genere e semplificazioni burocratiche. Utili sarebbero al territorio che accoglierà i “camminanti” delle convenzioni con i locali toccati anche per dei menù basici con prezzo standard. Il tutto andrebbe raccolto in una guida in continuo aggiornamento da proporre con un necessario preventivo accredito dei fruitori per il conseguente rilascio di una “credenziale individuale” da essere esibita e validata nelle varie soste.

Possibile partenza dalle scalette di Monte Berico a Vicenza
Possibile partenza dalle scalette di Monte Berico a Vicenza

Questo “Cammino dell’infinito” sarebbe, quindi, anche un volano economico ed ecologico oltre che sostenibile.

Ogni Comune coinvolto avrebbe l’auspicata possibilità di “trattenere” il turista con iniziative di vario genere (culturali, artigianali, enogastronomiche, etc.) e con eventi da calendarizzare in collaborazione col le numerosissime associazioni del territorio, anche per evitare dannose sovrapposizioni. Tutto ciò sarebbe sicuramente facilitato da quanto già prodotto ed esistente in provincia come il progetto “Romea Strata” realizzato dell’ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza, che traccia in particolare due percorsi (uno che scende da Bassano verso Padova e uno da Schio verso Noventa Vicentina) e il “Roi Fogazzaro”. La congiunzione di questi ultimi due con altri tracciati da individuare per la chiusura di un anello potrebbe essere una buona soluzione.

Le aziende del territorio sono parte attiva della sua idea. Ci fa un esempio?

Oltre ai vari punti di ristoro o di alloggiamento un punto di forza potrebbe essere l’esperienza e capacità organizzativa di “Girolibero”, riconosciuta azienda leader nazionale con sede in Vicenza specializzata in particolare nel turismo a due ruote; la concreta possibilità offerta per il nolo di biciclette associata a proposte di soggiorno costituirebbe sicuramente un’altra possibile miglioria. La proposta, quindi, darebbe anche un seguito
significativo e propositivo al 500° anniversario della prima circumnavigazione del globo celebrato nel 2022 nel nome del nostro illustre concittadino, “cronista” ante litteram e “viaggiatore per mare” Antonio Pigafetta e prenderebbe lo slancio dal seicentesimo anniversario, nel 2026, dell’apparizione della Vergine a Monte Berico.

Quali sono i soggetti da coinvolgere?

Di certo la Provincia di Vicenza, le varie Amministrazioni Comunali, la Diocesi di Vicenza, i Servi di Maria di Monte Berico, il Centro servizi per il volontariato, le Associazioni di categoria, il Consorzio Vicenzaè, le associazioni turistico- culturali, i soggetti privati. E sarebbe auspicabile anche un possibile contributo di volontari iscritti a liste di disoccupazione anche in relazione a fondi eventualmente concessi da banche, istituzioni e privati vari sensibili ai valori della responsabilità sociale d’impresa.

Ci illustra l’ipotesi di una possibile traccia de “Il Cammino dell’Infinito”?

Tanti sarebbero i percorsi ma partiamo, per stimolare idee e interesse, con questo lungo il versante nord lungo circa 80 km. Prima tappa: Santuario di Monte Berico-Biron-Rivella-Monteviale-Madonna delle Grazie-Torreselle per una distanza di circa 18 Km con un dislivello di 250 mt circa.
Seconda tappa: Torreselle-Isola-Malo-Magrè-Schio per una distanza di 21 km e con un dislivello di -200 mt circa.
Terza tappa: Schio-Santorso-Piovene-Arsiero-Pedescala per una distanza di 23 km e dislivello di +100 mt circa.
Quarta tappa: Pedescala-Rotzo-Roana per una distanza di 18 km e dislivello di 800 mt circa 80 km complessivi nei quali esistono alcune strutture ricettive per dormire e per proposte enogastronomiche rintracciabili facilmente via internet.
Per esempio, a Torreselle B&B e agriturismo, a Schio esiste un ostello comunale di recente attivazione destinato ai Pellegrini, ad Arsiero un hotel a 3 stelle “La vigneta”, etc… Per non parlare, in premessa di tutto quanto esiste al centro dell’infinito, a Vicenza e intorno a Monte Berico.
Il “Cammino dell’Infinito” di Lucio Zaltron è una proposta di turismo dalle grandi potenzialità, se pensiamo, sia pure con le debite proporzioni, ai dati del Cammino di Santiago di Compostela che nel 2019 ha visto lungo gli 800 km della sua tratta più famosa (il Cammino Francese, da Saint-Jean- Pied-de-Port a Santiago) ben 200mila persone circa. Qualcuno ci vuole pensare?