Il testo del NaDef per le vittime di BPVi, Veneto Banca e 4 banche risolte: confermati i 100 milioni della l. 205, non ci sono i 1.500 del governo del cambiamento o… tormento. A meno che non abbia ragione VicenzaPiù

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Dopo l’anticipazione all’alba di oggi di un’osservazione non proprio positiva di Huffington Post e di un nostro commento (“Soldi per vittime di BPVi e Veneto Banca più 4 banche risolte, HuffPost: per 2019 nulla poi solo 720 mln in 2 anni. VicenzaPiù: o i 1.500 mln sono fuori deficit e i 720 mln sono in più, oppure c’è un errore o una tragica beffa!“), ottimistico o provocatorio o “stimolatorio” fate voi, di seguito pubblichiamo il testo integrale della Nota di Aggiornamento al Def (NaDef) in mano ai parlamentari che dovranno discuterne e votarlo e da noi ottenuto grazie alla disponibilità della vicentina on. Maria Crisitina Caretta di Fratelli d’Italia.

Purtroppo anche nel NaDef non c’è traccia del miliardo e mezzo promesso a più voci da Luigi Di Maio, Massimo Bitonci, Alessio Villarosa e annunciato da Giuseppe Conte con la sua nota da palazzo Chigi a cui faceva riferimento l’Huffington Post. Per cui vogliamo ancora porre la domanda di stamattina, ottimistica o provocatoria o “stimolatoria”, fate voi, se cioè “i 1.500 mln derivanti dai fondi dormienti non siano fuori deficit come scritto da noi di VicenzaPiù e, quindi, da non inserire nel dpb per il 2019 e i 720 mln del 2020 e 2021 non siano stanziati in più, al di fuori di quei fondi” altrimenti “la dimenticanza sarebbe un grave errore o, peggio, una tragica beffa!”

La risposta, purché chiara e definitiva, tocca ora a Giuseppe Conte, al governo, a Di Maio, Bitonci, Villarosa, a tutti quelli che su quella promessa, scritta anche al punto 5 del contratto di Governo firmato tra Lega e Movimento 5 Stelle, ma anche ai parlamentari di maggioranze e opposizione, che possono riappropriarsi delle loro prerogative senza pigiare solo Sì o No telecomandati, per capire chi sta dalla parte dell’articolo 47 della Costituzione che tutela il risparmio, tradotto da tutti i parlamentari della precedente legislatura nella legge 205 del 27 dicembre 2017, o dalla parte della truffa delle banche, che appare sempre più come una truffa di stato visto che sulla mala gestione dei vertici di governo e gestione di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e delle 4 banche risolte non hanno vigilato o li hanno male indirizzati, come appare chiaro dai fatti e dalle risultanze della Commissione d’Inchiesta sulla banche, Banca d’Italia e Consob oltre agli organi politici di riferimento.

Fatta salva la diffusione di un nuovo documento con impegni reali e non solo elettorali, che superi le parole di chi  le vittime di quelle banche non vogliono più ascoltare, se fosse confermato quanto si legge nel NaDef e cioè che per ovviare alla truffa di stato, di cui si attende comunque l’individuazione dei responsabili per gli adeguati purché rapidi e seri provvedimenti punitivi, rimangono disponibili solo i 100 milioni della 205, che pure prevedeva di poterne prelevare altri dai fondi dormienti, beh, signori, il cambiamento è una nuvola di una tormenta già passata che sulla sua scia lascia solo morti e feriti.

E allora il “governo del cambiamento” sarebbe meglio chiamarlo “governo del tormento“.

 

 

Punto 3, pagina 115-116 della Nota di Aggiornamento al Def (NaDef)

Un primo intervento compiuto dal Governo per dare attuazione a tale finalità riguarda l’avvio del processo di rimborso a favore dei risparmiatori che hanno investito in strumenti di banche sottoposte ad azione di risoluzione in violazione delle regole che disciplinano la prestazione dei servizi di investimento. L’articolo 11, comma 1-bis, del decreto legge n. 91 del 2018, convertito con modificazioni con legge n. 108 del 2018, è infatti intervenuto sulla disciplina e sui termini per l?attuazione del Fondo per l’erogazione di misure di ristoro in favore di risparmiatori istituito dalla legge di bilancio 2018 (articolo 1, commi 1106 e seguenti della legge n. 205 del 2017), estendendo l?operatività del Fondo anche ai risparmiatori destinatari di pronunce favorevoli dell?Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) e posticipando al 31 gennaio 2019 il termine per l?emanazione delle norme secondarie di attuazione della disciplina del Fondo. 

Pertanto, nelle more dell’adozione del decreto attuativo del Fondo, sono previste misure di ristoro per i risparmiatori meritevoli di intervento secondo la legge e già destinatari di pronuncia favorevole dell?ACF,  nonché per i risparmiatori meritevoli ex lege, che hanno già presentato i ricorsi e i cui ricorsi saranno decisi dall?ACF con pronuncia favorevole entro il 30 novembre 2018. 

Tali due categorie di risparmiatori possono avanzare istanza alla CONSOB, secondo le specifiche modalità pubblicarle sul sito internet dell’ACF. Ciò al fine di consentire ai risparmiatori citati di accedere tempestivamente all’erogazione, nella misura del 30 per cento e con il limite massimo di 100 mila euro, dell’importo liquidato, cioè dell’ammontare previsto nella pronuncia dell’ACF a titolo di ristoro della violazione riconosciuta ai danni dell’investitore retail. A tale fine, le norme destinano 25 milioni di euro al Fondo per la tutela stragiudiziale dei risparmiatori e degli investitori (di cui all’articolo 32-ter.1 del decreto legislativo n. 58 del 1998) e ne estendono la finalità anche al ristoro degli investitori già destinatari di pronuncia favorevole dell?ACF (nel limite predetto di 25 milioni di euro). La copertura dell?onere è assicurata mediante corrispondente riduzione delle disponibilità, per l’anno 2018, dell’autorizzazione di spesa del Fondo di ristoro istituito dalla legge di bilancio 2018.