In Parlamento si discute di legittima difesa, manovra e Unicredit: le posizioni di Zanettin

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Dopo l’approvazione al Senato, il disegno di legge sulla legittima difesa e’ tornato nel pomeriggio alla Camera, incardinato nella commissione Giustizia. Nel primo round a Montecitorio, il testo e’ stato abbinato a quello votato dai senatori e alla proposta di legge votata a settembre dal Consiglio regionale del Veneto, per chiedere la creazione di un fondo per il patrocinio legale gratuito per i cittadini che hanno subito furti, rapine, aggressioni e per i rappresentanti delle forze dell’ordine. 

Quindi i due relatori del provvedimento, Pierantonio Zanettin di Forza Italia e il leghista Roberto Turri, hanno illustrato gli aspetti principali del ddl.

“C’e’ una particolare sensibilita’ al tema della legittima difesa da parte del Veneto – ha spiegato Zanettin – visto che qui ci sono stati casi di cronaca da cui ha preso avvio la questione. In particolare, nella mia provincia di Vicenza dove ci fu il caso di Graziano Stacchio“. Il riferimento e’ al benzinaio di Ponte di Nanto, nel Vicentino, che il 3 febbraio 2015 uccise un rapinatore per difendere se stesso e i clienti di una gioielleria. Inizialmente indagato per eccesso colposo di legittima difesa, poi la sua posizione fu archiviata dal giudice. Sul disegno di legge dovrebbe esserci sintonia tra FI e la Lega, anche sul fatto che non sia necessario fare ulteriori audizioni e cosi’ procedere in modo spedito alla discussione in commissione. A breve l’ufficio di presidenza decidera’ i prossimi passaggi dell’esame.

 

Unicredit ha annunciato pochi giorni fa un’emissione obbligazionaria a 5 anni per 3 miliardi di dollari Usa, come gia’ aveva fatto all’inizio di quest’anno. A gennaio il gruppo capeggiato da Mustier ha pagato un tasso d’interesse pari a 70 punti base sopra il tasso europeo swap, mentre ora il ‘premio’ e’ stato di 420 punti base”. Lo dichiara in una nota il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin. “La stessa banca, per emettere lo stesso tipo di titolo, ha dovuto in pochi mesi sestuplicare il tasso d’interesse – aggiunge – e non perche’ UniCredit sia peggiorata da gennaio, ma perche’ ora il mercato considera un rischio Italia maggiore. E’ un segnale preoccupante, che non puo’ essere trascurato! Unicredit e’ una delle banche piu’ solide del paese, non oso neppure pensare a quali tassi di mercato riescano oggi a finanziarsi istituti di credito meno robusti ed attrezzati. Il Governo faccia una totale retromarcia sulla sua politica economica altrimenti il paese rischia davvero il tracollo”.