Ipark, dimissioni dell’Amministratore Unico. Giulia Miglioranza (Cgil): “Serve ripensare seriamente al futuro”

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Ipark Vicenza
Ipark Vicenza

Le dimissioni dell’Amministratore Unico di Ipark srl scrive in una nota Giulia Miglioranza della CGIL Vicenza – impongono alcune riflessioni. Riflessioni sul futuro di un’azienda, di totale proprietà di Ipab Vicenza, che per anni ha gestito una parte importante del servizio di assistenza agli anziani della città, e nata quasi vent’anni fa per salvare posti di lavoro e servizi agli anziani presso l’albergo Parco Città, a seguito della gestione fallimentare di un privato e dell’impossibilità allora del pubblico di subentrare direttamente nella gestione del servizio.

Senza dubbio, l’avvicendamento di cinque Amministratori Unici in cinque anni non è certo un bel segnale e ci ricorda come la stabilità di Ipark, anche nelle sue relazioni con il socio unico che ne è proprietario, rappresenti un requisito fondamentale per garantire non solo la tenuta finanziaria dell’azienda (aspetto naturalmente fondamentale), ma anche e soprattutto la qualità dei servizi alle persone. Gestione e governo stabili dipendono anche dalla presenza o meno di una visione lungimirante e di prospettiva, che a nostro avviso talvolta è mancata.

Quali prospettive deve dare Ipab Vicenza a Ipark srl? Quali occasioni di confronto potranno esserci su questo tema, nei prossimi mesi e anni? Abbiamo assistito, alla fine dello scorso anno, alla scelta di Ipab Vicenza e Ipark di cedere ad un soggetto terzo la gestione dei servizi di assistenza nella Residenza per Anziani “Parco Città”, vale a dire la principale attività di Ipark. Scelta operata con l’obiettivo di colmare storici deficit di bilancio, ma che a nostro avviso avrebbe richiesto una discussione seria e approfondita, che vedesse coinvolti non solo Ipab e Ipark, ma anche Amministrazione comunale e Regione Veneto, oltre che le Organizzazioni Sindacali che rappresentano chi lavora e chi usufruisce dei servizi.

Questo per provare a guardare oltre, ad immaginare un’uscita dai deficit di bilancio tenendo come prospettiva lunga la gestione pubblica di un servizio tanto importante per la città e non solo. Ci chiedevamo allora: se un soggetto privato intravede un interesse nel subentrare alla gestione del servizio, perché questo interesse non lo può intravedere il pubblico, primo soggetto responsabile dei servizi ai cittadini? E se la strada di una gestione direttamente pubblica non è praticabile, è possibile pensare ad un sistema che torni ad essere interamente pubblico in un futuro più lontano, dopo il risanamento dell’azienda?

Questa discussione allora non è stata consentita e, alla fine dello scorso anno, l’iter di affitto del ramo d’azienda è stato completato con l’affidamento della gestione ad un soggetto terzo. Gestione che, a quanto ci risulta, è ben lontana dall’aver garantito il mantenimento dei precedenti livelli qualitativi di assistenza, se è vero che vi sono un costante turn over di personale e posti letto vuoti nella struttura.

Dopo la scelta di cedere gran parte delle proprie attività, i servizi che oggi Ipark si trova a gestire direttamente, per conto di Ipab, si sono quindi ridotti a poca cosa, in termini numerici: il solo (e prezioso) Centro Diurno Villa Rota Barbieri. Un’azienda dunque che auspicabilmente nei prossimi anni riuscirà a sanare definitivamente il suo storico deficit di bilancio, ma che si trova a svolgere solo in piccola parte le attività per cui era nata.

Crediamo allora sia arrivato il momento di valutare seriamente, questa volta sì con una discussione vera e approfondita che veda coinvolti più soggetti, quali prospettive si possono tracciare nei prossimi anni, provando a valutare la possibilità di porre fine all’esperienza di Ipark, allargando la gestione diretta pubblica da parte di Ipab Vicenza, garantendo e anzi valorizzando la continuità di tutti posti di lavoro.

Si tratterebbe di un esempio concreto per ripensare i servizi per gli anziani del territorio in chiave di un allargamento della gestione pubblica dei servizi, di contro alla costante privatizzazione a cui assistiamo ormai da anni. Questa la nostra idea e la nostra proposta.