Italiani Ovunque: Giulia da Montecchio Maggiore a Londra per lavoro

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Giulia, da Montecchio Maggiore a Londra per lavoro
Giulia, da Montecchio Maggiore a Londra per lavoro

“Mi chiamo Giulia, ho 29 anni e vengo da Montecchio Maggiore un paese dell’ovest vicentino. Da quasi 5 anni peròvivo a Londra. Ho frequentato il liceo linguistico a Vicenza e poi ho studiato Lingue e Cuture per il Turismo all’Univesità di Verona e nello specifico la lingua inglese e spagnola. Mi sono laureata nel 2013 e dopo un anno di lavoro in Italia, ho deciso di andare a Londra nel gennaio 2015”.

È così che inizia il racconto della sua esperienza di uno dei tanti ragazzi vicentini all’estero per lavoro, in questo caso la ventinovenne di Montecchio la cui testimonianza ci arriva dall’agenzia Reframed srl di Cittadella (PD) che si occupa di dare ai propri clienti una nuova prospettiva di vita, supportandoli e accompagnandoli passo dopo passo, dalla scelta della località e dell’affitto di un immobile, fino all’assistenza nelle pratiche necessarie per risiedere in un nuovo stato estero. In questo ambito di attività Reframed analizza la mobilità degli italiani all’estero.

Ho sempre avuto una grande attrazione verso il Regno Unito – continua Giulia – e in particolare verso Londra, amo la letteratura la storia  e la cultura inglese. Inoltre dalle scuole medie la mia materia preferita é sempre stata appunto l’inglese. Quindi appena laureata, ho deciso di passare tre mesi in Inghilterra come ragazza alla pari,  per chi non lo sapesse vuol dire che vivevo con una famiglia anglosassone aiutandoli in casa e con i  bambini in cambio di vitto, alloggio e una piccola compensazione. Quest’esperienza mi ha permesso di visitare posti bellisimi del sud dell’Inghilterra tra cui Bath, Bristol, Salisbury, Oxford ed ovviamente Londra. Londra é stato amore a prima vista. La città ha superato le mie aspettative (che erano alte) sebbene ci sia stata solo per pochi giorni.

Tornata in Italia ho trovato lavoro come staggista per 6 mesi in un’azienda che produce arredamento contract. Il lavoro non era male, ma la paga misera. Dopo i sei mesi mi hanno proposto un contratto di apprendistato per tre anni che ho accettato. Questo significa che per tre anni ero pagata meno delle persone al mio stesso livello anche se facevo le stesse cose (se non di piú).

Forse perché intorno a me la situazione lavorativa non era delle migliori (tanti esempi di amici e familiari), forse perché la vita di paese mi é sempre stata un po’ stretta, forse perché l’idea di tornare nel Regno Unito era sempre lí o forse una combinazione delle tre, ma dopo sei mesi ho mollato il lavoro e ho comprato un biglietto di sola andata per Londra. La mia famiglia mi ha appoggiata subito anche se forse non si resero conto, all’epoca, che sarei stata cosí a lungo.

Non conoscevo nessuno là e la disponibilità monetaria non era molta, quindi per sei mesi ho fatto di nuovo la ragazza alla pari ma questa volta nella capitale. Dopo sei mesi ho deciso che volevo rimanere. Nel mentre ho stretto delle amicizie e io ed un’altra ragazza italiana abbiamo affittato una stanza in una casa con altre quattro persone. I primi mesi non sono stati facili, tante cose da organizzare (conto in banca, nin, referenze), la convivenza non era facile, i soldi pochi. Il mio inglese non era male ma non fluente. Ho mandato principalmente curricula in musei ed enti turistici vista la mia laurea. Dopo tre mesi ho cominciato a lavorare in un museo.  Da lí la strada éstata in salita.

Lavoro da due anni in una piccola azienda che organizza conferenze in tutto il mondo. Viaggio almeno sei volte all’anno per lavoro e ció mipermette di vedere spesso posti nuovi. Ho conosciuto il mio attuale ragazzo (italiano anche lui) e abbiamo appena comprato un appartamento. Il mio salario mi permette di vivere bene, di pagare le mie spese e di concedermi qualche sfizio. Londra é molto costosa quindi bisogna vivere intelligentemente.

Non sono sicura del futuro, al momento sono molto legata a questa città per lavoro, amici, casa e amore. Faccio fatica a vedermi in qualsiasi altro posto, ma ovviamente l’idea di tornare in Italia c’é sempre. Mi piacerebbe un giorno tornare nel mio Paese ma mi piacerebbe che la situazione lavorativa fosse diversa. Non tornerei senza che io o il mio compagno avessimo un lavoro. Sicuramente non tornerei a vivere con la mia famiglia dopo molti anni di indipendenza, anche se loro sono la ragione maggiore per cui ho nostalgia di casa. Se tornassi, vorrei stare in una città piú grande. Dell’Italia mi manca la mia famiglia, i miei amici, il calore delle persone, il tempo, il cibo e la nostra cultura che se é anche piú caciarona, piú solare, amichevole e genuina. Al contrario non mi mancano i problemi economici, la politica, in certi casi l’arretratezza di pensiero, il mercato del lavoro, il nepotismo, le cose basilari che non funzionano come i mezzi di trasporto. Penso che questi siano i motivi principali che spingono molti giovani a lasciare l’Italia per tentare fortuna all’estero.

Ovviamento io vivo a Londra che non rispecchia tutta l’Inghilterra, quindi il mio punto di vista é da quello della capitale. Londra mi ha dato la possibiltà di crescere nel lavoro, la certezza che se facevo bene avrei ottenuto un riscontro, mi ha avvicinato a tante culture. Qui c’é una forte apertura mentale ed infinite possibilità se colte nel modo giusto. Qui tutto é a portata di mano, cucine da tutto il mondo, musei, teatri, attività, lavori di tutti i tipi.

Tuttavia ci si sente spesso soli, é difficile creare quei legami di amicizia come quelli che si hanno a  casa, tutta la famiglia é lontana e per assurdo piú la città é grande piú ti senti solo. Bisogna trovare la forza di adare avanti soprattutto nei giori in cui la nostalgia é forte, cercare di farsi coinvolgere in attività, sport per crearsi delle amicizie. Bisogna essere coscienti che devi fare tutto da solo e che non ci sono la mamma e il papà a risolvere le cose. Ci sono anche qui lati negativi con cui bisogna convivere.

Un consiglio a chi decide di cominciare una nuova vita all’estero é di partire con un piano in mente (e qualche soldo), vedo tanti giovani venire qui in un ostello per due settimane, sperperare tutti i soldi nei primi mesi e poi lamentarsi che a Londra non si trova nulla. Io manderei curricula dall’Italia, cercherei di capire prima di partire come funzionano le cose basilari e contattare già alcune case per prendere un posto in affitto. Chiedere aiuto e consigli nei forum online puó essere molto d’aiuto.

Sono felice di quello che ho raggiunto qui. Ho trovato due amori qui: il mio ragazzo e Londra. Ho pochi ma buoni amici. Il lavoro che sto facendo mi piace molto e mi permette di coltivare la mia altra passione che sono i viaggi. Vedo la mia famiglia almeno quattro volte all’anno e ho mantenuto i rapporti con le vere amicizie a casa.

 

REFRAMED nasce con l’obiettivo di dare ai propri clienti una nuova prospettiva di vita, supportandoli e accompagnandoli passo dopo passo, dalla scelta della località e dell’affitto di un immobile, fino all’assistenza nelle pratiche necessarie per risiedere in un nuovo stato estero. REFRAMED si trova all’interno delle mura di Cittadella, in provincia di Padova.