L’economia vicentina del ‘700 raccontata nel libro di Prandin

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Una lunga ricerca negli archivi cittadini, sia quelli conservati in Biblioteca Bertoliana che in Archivio di Stato, apre nuove prospettive di ricerca sulla storia economica di Vicenza nel Settecento. Nel corso del XVI secolo la città conquista una ricchezza impensata; la sua crescita è il risultato del cambiamento intrapreso nel paradigma economico che, avviatosi nel corso del ‘400, si materializza nella progressiva espansione della manifattura della seta e nel corrispondente tramonto dell’industria laniera. E poi qualcosa si interrompe.

Il ben documentato libro “La Magnifica città e la borghesia produttiva. Storia economica di Vicenza nel XVIII secolo” di Ruggero Prandin, edito da Cierre, racconta la saga imprenditoriale settecentesca di Vicenza e del territorio: sarà presentato giovedì 17 settembre, alle 17.30, a Palazzo Cordellina, in contra’ Riale 12. Dialogherà con l’autore Edoardo Demo, docente di storia economica dell’Università degli studi di Verona e consulente scientifico della Bertoliana.

Gli ultimi decenni del Seicento segnano un periodo difficile per l’economia di Vicenza. Sul finire del XVII secolo la Fiera delle merci concessa dalla Serenissima rilancia l’industria serica cittadina, perno della sua economia. Tuttavia la politica fiscale veneziana, attenta alle entrate e alla protezione dell’industria lagunare, impone sia una stretta sui drappi serici sia una limitazione della capacità produttiva della tessitura di Terraferma, di cui Vicenza era il polo di punta.

La svolta nella visione dell’intervento statale, a partire dalla metà degli anni ’20 del Settecento, permette l’avvio di una stagione di crescita della bachicoltura e della tessitura serica di Vicenza. La qualità dei drappi berici conquista aree di mercato nelle maggiori città europee, a spese dei concorrenti, lucchesi, torinesi, fiorentini ed esteri. Lo slancio di Vicenza, che raggiunge il suo apice nei primissimi anni ’60 del Settecento, viene, dopo tale data, ad essere frenato dalla politica protezionistica dell’Austria, mentre sul fronte interno la Serenissima tarda ad attuare politiche adeguate al nuovo quadro competitivo. Il terribile epilogo settecentesco, prodotto dall’arrivo delle truppe napoleoniche, oltre a portare al crollo della Serenissima, è causa della caduta verticale della produzione dei drappi di seta vicentini. Si trattò di una vera e propria deindustrializzazione urbana, da cui la città non ebbe più modo di risollevarsi.

Nato e residente a Vicenza, Ruggero Prandin si è laureato in Scienze politico-economiche all’Università di Padova. Ha lavorato, assumendo incarichi di responsabilità manageriale, nell’ambito delle relazioni industriali di due grandi imprese tessili vicentine.

Nel 2015 ha pubblicato La Magnifica Città e la mercatura della seta. Ascesa economica, grandezza e stagnazione di Vicenza nei secoli XVI e XVII (Cierre).

L’ingresso all’evento è libero, fino ad esaurimento dei posti.

Per informazioni: consulenza.bertoliana@comune.vicenza.it | 0444 578 203.