Michele Merlo, profanata la tomba del cantante. Il padre a Tva: “Gesto odioso”

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La tomba di Michele Merlo nel cimitero di Rosà è stata oltraggiata più volte da ignoti nel corso degli ultimi giorni. Prima è stata trafugata una copia di “Con il cuore tra le righe”, libro della scrittrice Alice Porta dedicato al cantante vicentino morto a 28 anni nel 2021 a seguito di una leucemia fulminante. Poco dopo sulla lapide è apparsa una scritta: “Alice Porta vergognati“.

Non è la prima volta che vengono rubati gli oggetti apposti sulla tomba di Michele e, quanto avvenuto negli ultimi giorni, è stato stigmatizzato dal padre di Michele, Domenico Merlo, che a ai microfoni di Tva ha dichiarato: “È un gesto odioso e particolarmente grave. Non si può oltraggiare in questo modo la tomba di un ragazzo così giovane, per di più morto in un modo tanto tragico. Credo che chi abbia compiuto un gesto simile possa solo essere una persona malata, ma è anche vero che servono maggiori controlli per evitare che episodi simili continuino a ripetersi“.

Il libro oggetto di questo gesto vandalico è stato approvato dalla famiglia Merlo dal momento che il ricavato ottenuto dalla vendita sarà devoluto ai progetti dell’Associazione Romantico Ribelle, nata in ricordo di Michele e presieduta dai genitori. Il direttivo dell’associazione stessa ha detto: “Ciò che è accaduto sulla tomba di Michi è vergognoso. Non è la prima volta che vengono rubati o danneggiati gli oggetti che sono lì, ma sottrarre il libro di Alice Porta e lasciare al suo posto un insulto per lei è qualcosa che non possiamo accettare. Il libro di Alice è un libro a cui tutti noi teniamo molto, che abbiamo “approvato” e fortemente voluto per continuare a mantenere vivo il ricordo di Michele. Se qualcuno pensa che per questo Alice debba vergognarsi allora vuol dire che pensa che tutti noi dovremmo vergognarci”.

In merito alla vicenda giudiziaria seguita alla morte di Michele Merlo, Il Corriere del Veneto oggi in edicola ricorda che “si sta attendendo che il giudice Nicolò Gianesini decida se archiviare l’inchiesta per omicidio colposo che vede indagato il medico di famiglia dell’artista Pantaleo Vitaliano (avvocato Andrea Biasia), come proposto dal pm Jacopo Augusto Corno, o se invece accogliere l’opposizione all’archiviazione proposta dall’avvocato Marco Antonio Dal Ben, che tutela i genitori dell’ex concorrente di «Amici» e «X Factor».

Il sostituto procuratore ha chiesto di archiviare l’indagine sostenendo che le perizie non mostrano con assoluta certezza che una diagnosi corretta il 26 maggio 2021, data della visita di Michele, poteva salvare la vita al giovane artista. Mentre l’avvocato Dal Ben ritiene ci sia nesso tra il controllo del dottore e il decesso del cantante”.