Migranti, intervengono don Enrico Pajarin e la Diocesi di Vicenza: “Dovere dell’accoglienza”

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Migranti al lavoro
Migranti al lavoro

La Diocesi di Vicenza interviene sulla situazione dei migranti in questi giorni convulsi per l’arrivo di alcuni migranti nel Vicentino. Ecco il comunicato diffuso e le parole del direttore don Enrico Pajarin dei Centri di Accoglienza Straordinaria

L’arrivo di migranti, profughi e richiedenti asilo tra noi non è una novità, ma costituisce uno dei fenomeni che caratterizzano il nostro tempo. Pur ritenendo prioritario il diritto a non essere costretti a migrare dalla propria terra e impegnandosi dunque per promuovere la pace, la crescita economica e migliori condizioni sanitarie nei paesi più poveri del mondo, la Chiesa ribadisce anche il valore e il dovere dell’accoglienza e della tutela della dignità e dei diritti umani dei migranti.

Per facilitare questo processo, e anche alla luce delle recenti tensioni legate all’arrivo in città e provincia di nuove persone migranti, è necessario evidentemente passare, con la collaborazione di ciascuno, da una gestione di tipo emergenziale dell’accoglienza ad una più integrata e strutturale, coinvolgendo i singoli amministratori locali e le comunità nel trovare soluzioni che offrano efficaci percorsi di integrazione. A questo proposito si ravviva la felice esperienza delle piccole accoglienze diffuse sul territorio, realizzata dalla Diocesi di Vicenza da ormai più di dieci anni.

“Quelle coordinate come CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) da Caritas Diocesana Vicentina attraverso l’Associazione Diakonia onlus – spiega il direttore don Enrico Pajarin – sono attualmente sette, per un totale di 29 persone accolte, di cui una decina arrivate in questi ultimi giorni, cui si aggiungono altre 4 accoglienze, al di fuori della modalità dei CAS, per 21 persone. Oltre alle esperienze gestite direttamente da Caritas Diocesana, vi è un’altra quarantina di esperienze di comunità parrocchiali che, mettendo a disposizione canoniche o appartamenti di proprietà, o collaborando mediante i volontari con altri enti gestori dei CAS, promuovono un’accoglienza di più di 200 persone.

Ogni nuova accoglienza è una sfida che necessita di operatori e volontari competenti e ricchi in umanità, oltre che di risorse economiche e soluzioni abitative. Quando si coinvolgono le comunità locali e i volontari, grazie al sentimento di fiducia, alla conoscenza del territorio e alle relazioni sinergiche, emergono opportunità abitative e percorsi di inclusione lavorativa che sarebbero impensabili senza questa valorizzazione della sussidiarietà. Caritas Diocesana Vicentina è disponibile ad accompagnare altre comunità parrocchiali che vogliano approfondire il tema dell’accoglienza o mettere a disposizione nuovi alloggi”