Von der Leyen: “economia italiana cresce come non mai…”. Luc Thibault (Usb AV Ambiente Schio): e noi lavoratori moriamo come mosche!

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Ultimi morti sul lavoro a Torino
Ultimi morti sul lavoro a Torino: Filippo Falotico, 20 anni (al centro) con Roberto Peretto, 52 anni, e Marco Pozzetti, 54 anni, in una foto tratta dal profilo Instagram dello stesso Falotico, Torino, 18 dicembre 2021. INSTAGRAM FILIPPO FALOTICO (da Ansa)

Egregio direttore, dopo l’ennesimo omicidio sul lavoro, stavolta a Torino, 3 operai, una gru spezzata, sentire CGIL CISL e UIL dire che nei cantieri c’è un Far West, fa ribollire il sangue, fa rabbia! In questi anni hanno sottoscritto le numerose deroghe al Testo Unico sulla Sicurezza, l’introduzione di appalti e subappalti proposti dai vari governi a marchio UE succedutisi e da Confindustria e oggi invocano il Far West (qui alcune altre notizie sui morti sul lavoro apparse su ViPiu.it, ndr).

Allora basta con questa falsa narrazione! Lanciano il sasso e ritirano la mano, armano la mano del padrone e fingono di stare dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori!

In tre giorni 10 lavoratori hanno perso la vita. Una gru è crollata a Torino uccidendo 3 operai, ferendone un altro e 2 passanti. Le vittime sono Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). I primi due sono morti sul colpo, il terzo poche ore dopo in ospedale, al Cto di Torino.

La riforma del governo Draghi che ha concesso via libera agli appalti al ribasso e subappalti, alla possibilità di usare i cottimisti avvantaggiando il profitto a scapito della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini porta ad aumentare ogni giorno il numero dei morti e feriti nella guerra del capitale contro il lavoro.

Come sempre governo, istituzioni, politici e sindacalisti confederali dopo i morti si fingono indignati, rivendicano “più ispettori e controlli, investimenti sulla prevenzione e sulla formazione, una vera cultura della sicurezza e della legalità” e intanto firmano contratti capestro che peggiorano le condizioni dei lavoratori, contratti sempre più precari, concedendo ai padroni sempre più strumenti per ricattare i lavoratori. Non se ne può più di governi al servizio del capitale, di padroni senza scrupoli e sindacati complici, che per massimizzare i profitti legittimano lo sfruttamento e mandano a morte certa i lavoratori.

Ogni giorno si muore per mancanza di adeguate misure di sicurezza, e i padroni continuano a rimanere imputi. Dietro le vuote parole della democrazia si nasconde la cruda realtà della dittatura del capitale fatta di violenza, licenziamenti, assassinii di lavoratori e repressione contro chi si oppone e ostacola la “libera accumulazione del profitto”.

Basta con l’ipocrisia di chi legittima e sostiene lo sfruttamento per realizzare maggiori profitti e poi in pubblico versa lacrime di coccodrillo.

La morte sul lavoro non é mai una fatalità, ma un crimine contro l’umanità da punire e che per noi non va mai in prescrizione.

Luc Thibault  Usb (Alto Vicentino Ambiente) – Schio