No vax, Francesca Zottis e colleghi PD in consiglio regione Veneto: “Zaia faccia ordinanze più restrittive, non c’è bisogno dell’autonomia”

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Scritte no vax a Schio
Scritte no vax a Schio

“Vista la gravità della situazione, Zaia non si limiti a generiche paternali nei confronti dei No vax ma emani ordinanze restrittive come avvenuto per esempio in Austria. Ha già l’autonomia necessaria per farlo, senza dover chiedere il permesso a Roma”. 

Gruppo Partito Democratico Veneto: con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis
Gruppo PD in regione Veneto: con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis

Il sollecito, che pubblichiamo, proviene dai consiglieri del Partito Democratico Veneto con la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Giacomo Possamai e Andrea Zanoni, alla luce del continuo incremento di positivi. 

“Ha ragione a dire che senza i No vax saremmo in zona bianca, ma dobbiamo fare i conti con la realtà e adesso rischiamo l’arancione proprio a causa di chi continua a rifiutare la profilassi anti Covid, che ci ha permesso di ridurre ricoveri e vittime. Se vogliamo evitare un nuovo collasso della rete ospedaliera, vista l’impennata dei contagi e un blocco dell’economia, occorrono misure più forti e mirate. Zaia che ogni giorno a reti unificate parla di autonomia come fosse la soluzione per ogni problema, pur senza spiegare ai veneti che questa non significa fare tutto quello che si vuole e tenersi tutti i soldi, utilizzi le prerogative che già oggi ci sono. La Regione, infatti, ha la facoltà di imporre restituzioni per i No vax: il presidente eserciti l’autonomia di cui dispone come si deve; dimostri di essere in grado di gestire quello su cui ha competenza. È cosi che si supporta realmente la richiesta di maggiore autonomia, anziché spendere 90mila euro per l’implementazione del portale regionale dedicato. Una costosa operazione di trucco, ma che rischia di avere scarsa sostanza”.