Ordinanze anti smog regionali, Zanoni (PD): “pronto un Pdl statale per modificare il Codice della strada”

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Smog
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“Le ordinanze anti smog a macchia di leopardo dei singoli sindaci non sono efficaci perché l’inquinamento non conosce i confini amministrativi. Per questo abbiamo presentato una Proposta di legge statale che modifica il Codice della strada, affinché anche i presidenti di Regione possano emanare ordinanze sulle limitazioni del traffico. Dal 2014 il numero dei giorni di sforamento dei limiti delle polveri sottili è stabile, non riusciamo a buttarlo giù: è evidente che servano misure più efficaci. L’auspicio è che la maggioranza, a partire all’assessore all’Ambiente Bottacin che finora ha sempre detto di avere le mani legate, ci sostenga: meglio prevenire che dover poi pagare multe milionarie”.

È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico e primo firmatario del Pdl statale in questione sottoscritto dall’intero gruppo (Giacomo Possamai, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis), a margine della seduta odierna della Seconda commissione.

“Tra i vari punti all’ordine del giorno, infatti, abbiamo anche analizzato il Rapporto Affari europei che comprende la procedura di infrazione per violazione della Direttiva Ue sulla qualità dell’aria alias smog: la condanna dello scorso 10 novembre fa seguito a quella del dicembre 2012 e visto che siamo recidivi stavolta saremo sanzionati. Bottacin ha confermato che è in corso un’interlocuzione tra Italia e Commissione Europea: la multa è a carico dello Stato che poi però si rivale sulle Regioni se, ed è il caso del Veneto, sono corresponsabili delle violazioni”.

“Per combattere seriamente l’inquinamento atmosferico che ogni anno in Italia provoca oltre 50mila morti premature secondo i dati dell’Eea (Agenzia europea per l’ambiente) – aggiunge – servono anche più risorse. 12 milioni di euro per la rottamazione delle stufe sono briciole se contiamo quanti sono i contribuenti. E il fatto che i bandi vadano spesso deserti non è una giustificazione, anzi. Occorre rivedere le politiche sugli incentivi, a partire da quelli per le auto: spesso chi ha i veicoli più inquinanti è perché non può permettersi di acquistarne di nuovi”.