Ospedale Santorso, Coalizione Civica Schio: “operatori sanitari in condizioni estreme, vanno aiutati”

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ospedale Santorso
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Carlo Cunegato e Giorgio De Zen di Coalizione Civica Schio raccolgono l’appello pubblicato sulla stampa locale degli operatori sanitari dell’ospedale di Santorso, in capo all’Ulss 7, fresca, come le altre Ulss, di nomina del nuovo dg, Bramezzi. “Se i nostri operatori lavorano in condizioni estreme da un anno, il lavoro di chi dirige dovrebbe organizzare in maniera equilibrata le fatiche, dovrebbe impedire che un carico di lavoro così pesante ricada sempre sulle stesse persone – affermano gli esponenti di Coalizione Civica in una nota – ormai esauste, e sullo stesso territorio. Sempre su Santorso e i suoi lavoratori, sempre sui cittadini dell’Altovicentino. Mentre l’ospedale di Bassano sta affrontando la “terza ondata” senza malati Covid. Chiediamo un intervento per riequilibrare almeno in parte la situazione, perché le conseguenze negative di questa scelta sono almeno tre”.

“In primo luogo, i lavoratori di Santorso sono esausti, frustrati, non ce la fanno più. Inoltre, aprire la terza area Covid sempre a Santorso significa diminuire per i nostri cittadini l’erogazione dei servizi sanitari ordinari. Infine, ultima ma non meno importante, aver scelto Santorso come Covid Hub ha accelerato la tendenza, peraltro già in atto da anni, della fuga dei medici dal nostro territorio. Abbiamo già un servizio di di emodinamica di solo 12 ore al giorno, rispetto a Vicenza e Bassano che ne beneficiano h24 – prosegue il comunicato -. E’ giusto che i cittadini del nostro territorio, se dovessero avere un infarto, non abbiano gli stessi diritti dei cittadini degli altri territori? Sappiamo che, in questi casi, il tempo è vita, e arrivare 45 minuti dopo potrebbe voler dire morire o subire danni permanenti. Ebbene, oggi praticamente ci sono metà cardiologi rispetto a due anni fa. Con questi numeri anche una emodinamica di 12h è difficile da garantire. I cardiologi sono troppo pochi e questo li costringe a fare turni insopportabili. Addirittura, siccome anche la neurologia è in seria difficoltà, sono costretti a fare le guardie in stroke unit, dove non dovrebbero esserci. Anche questo servizio fondamentale per salvare le persone con un ictus, è aperto solo dalle 8 alle 16. Così, fino alle 8 e dopo le 16, bisogna correre verso altri ospedali e il tempo passa inesorabile, mettendo a rischio i nostri cittadini. Sappiamo, inoltre, che a fine estate potrebbero rimanere nel nostro ospedale solo due o tre ortopedici, rispetto ai 13 che c’erano nel 2018. Come faranno a essere presenti nella sala gessi, al pronto soccorso, a garantire le guardie? Evidentemente assistiamo al rischio della chiusura del reparto”.

“Chiediamo un intervento immediato della dirigenza – concludono gli esponenti di Coalizione Civica – per riequilibrare la distribuzione dei malati all’interno dell’Ulss. Chiediamo, quindi, ai nostri Sindaci che si attivino per chiedere questo riequilibrio. Lo dobbiamo ai nostri lavoratori, che chiamavamo angeli, ma che adesso sono allo stremo. Lo dobbiamo ai nostri cittadini. Dobbiamo inoltre evitare che questa scelta, che rende il nostro ospedale sempre meno attrattivo e che fa fuggire dei professionisti capaci, renda l’ospedale dell’Altovicentino un contenitore vuoto”.