Pasqua e inflazione, Gaggion (Alimentaristi): “Caro energia e materie prime assorbiti da noi artigiani”

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Pasqua e inflazione: un tema affrontato nelle ultime ore da Cristiano Gaggion Presidente della Federazione Alimentazione di Confartigianato Imprese Veneto. E lo fa partendo da questi dati: nella regione ci sono 3.032 imprese artigiane e 13.380 addetti specializzati in dolci per ricorrenze. In Italia la maggiore pressione dei costi, ma i prezzi salgono a +2,5% vs +3,5% Eurozona. Inoltre, l’export veneto nel settore dolci da ricorrenza è al +5,2% nel 2021 a 800 milioni di euro. Le zone di guerra pesano soltanto per l’1%.
“Una cosa è certa, le pasticcerie, i panificatori e i cioccolatieri artigiani veneti – parliamo di 3.032 imprese (il 72% del totale imprese del settore) e gli oltre 13 mila addetti – stanno assorbendo, in modo più accentuato rispetto agli altri paesi europei, la pressione dei prezzi delle materie prime e la maggiore spinta sui costi dell’energia, con ricadute contenute sui prezzi praticati alla clientela. Mentre le farine (indice dei prezzi al consumo aumentato del 10% da marzo 21 a marzo 22), lo zucchero (+5,6%), il burro (+17,4%), l’olio di semi (+19%) e altre materie hanno registrato -ovviamente insieme a gas (+350%) e energia (+200%) – variazioni verso l’alto a due cifre, il nostro prodotto finito non supera il 3,7%. Quello che più temiamo è il clima psicologico, che rischia di frenare il consumatore nella ricerca della serenità e, al limite, della festa, dopo due anni di pandemia”. Ad affermarlo Cristiano Gaggion Presidente della Federazione Alimentazione di Confartigianato Imprese Veneto.
Dall’esame dell’indice dei prezzi degli “altri prodotti di panetteria e pasticceria” – la voce che comprende i prodotti di pasticceria freschi – emerge che a febbraio 2022 l’Italia segna un aumento dei prezzi che si ferma al 2,5%, in linea con la dinamica dei prezzi no energy (+2,3%). Una crescita più moderata del +3,5% dell’Eurozona e del +4,0% dell’Ue a 27, risultando meno accentuata rispetto altri 23 paesi dell’Unione europea a 27, e in particolare rispetto al +7,5% della Spagna e del +4,2% della Germania; fa meglio dell’Italia la Francia (+1,2%), anche grazie al minore aumento dei prezzi dell’energia elettrica, favorito dall’elevata quota di produzione di elettricità con il nucleare. Sono interessate in Veneto 4.198 imprese della pasticceria e del settore dolciario (che include produzione manifatturiera di biscotti, cacao, cioccolato e gelati) con una alta vocazione artigianale: le 3.032 imprese artigiane, rappresentano il 72,2% delle imprese totali del settore in esame. In termini di addetti il comparto occupa 22.960 persone di cui 13.380 nell’artigianato.
“Il made in Italy dei dolci da ricorrenza è leader in Europa e, il Veneto, è la sua punta di diamante –afferma Alessandro Cella Presidente regionale dei panificatori-. Nel 2021 abbiamo esportato nel mondo quasi 800 milioni di euro di prodotti da forno (+5,2%) rispetto al 2020 e anche se la guerra in Ucraina ci preoccupa, Russia ed Ucraina pesano solo per 1,1%. I dieci maggiori mercati dei dolci veneti da ricorrenza made in Italy sono, nel dettaglio Germania con 140 milioni (17,7% dell’export totale), Francia 98,5 milioni (12,5%), USA con 61,5 milioni (7,8%), Regno Unito 58 milioni (7,4%)”.
“Nota positiva -conclude il Presidente- è il buon numero di prenotazioni delle ultime ore. Impauriti dalla guerra, quando stavano uscendo dal tunnel della pandemia, i consumatori si stanno muovendo all’ultimo momento. E le richieste sono spesso accompagnate dalla richiesta di informazioni precise sugli ingredienti, la loro qualità, sulla lavorazione. Siamo in presenza di consumatori molto più consapevoli rispetto a quelli del passato, tanto da risparmiare sulla quantità, non sulla qualità. A vincere è anche la sobrietà, per esempio nelle decorazioni personalizzate delle uova pasquali”.