Patrizio Miatello al capo di gabinetto di Conte: via libera il 23 al decreto per i risparmiatori, famiglie non aspettano più!

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Patrizio Miatello con soci di Bpvi azzerati con figlia disabile
Patrizio Miatello con soci di Bpvi azzerati con figlia disabile

“Caro direttore – ci dice Patrizio Miatello mentre ci scambiamo gli auguri alla vigilia di Pasqua – volevo precisare dei punti sulla ormai annosa questione degli indennizzi ai risparmiatori vittime delle banche: intanto il sottoscritto è stato chiamato domenica scorsa alle ore 11 dal vice capo del Presidente del Consiglio Conte dr. Cicerchio che mi ha detto che mi avrebbe chiamato il dottor Alessandro Goracci, capo di gabinetto, per parlarmi per quanto riguarda il fondo.

L’ho ringraziato e, per informarlo, ho chiamato il prof. Rodolfo Bettiol, coordinatore della cabina di regia delle associazioni al Mef, che mi ha invitato “solo” a rinnovare l’invito al rappresentante del premier di mantenere quello che il governo tramite Giuseppe Conte ha detto e a ricordargli che noi aspettiamo solo che mantengano gli impegni presi per gli indennizzi. Dopodiché vedremo i fatti”

Il capo di gabinetto le ha telefonato?

“Il dr. Goracci mi ha effettivamente chiamato lunedì e, quando me ne ha chiesto conferma,  gli ho  ribadito che noi siamo d’accordo su quanto ha prospettato il presidente Conte e che, visto che siamo d’accordo come stragrande maggioranza delle associazioni dei risparmiatori, ci aspettiamo solo che siano mantenuti gli impegni presi l’8 aprile dal capo del governo”.

Cosa ha detto il capo di gabinetto?

“Che ci stavano lavorando”

E lei?

“Noi, gli ho detto lunedì 15 scorso, andiamo avanti perché noi non vogliamo più perdere tempo quindi noi verremo a manifestare il 18 aprile e naturalmente quello che a noi interessa è che emaniate il decreto legge per gli indennizzi”

E ora?

“Abbiamo fatto il sit in  coi parlamentari perché, come dice Bettiol, quando un governo fa un decreto legge poi l’iter per la sua conversione in legge prevede il passaggio alla Camera e al Senato. Quindi, se ci sono degli emendamenti da fare, è lì il posto in cui lavorare. E difatti noi, che giovedì 18 abbiamo registrato la condivisione della nostra posizione di sblocco degli indennizzi da parte degli esponenti di tutti i gruppi parlamentari, compresi anche, oltre a quelli di Lega, Leu, Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia, i 5 Stelle con Maniero che ha fatto una bella giravolta nel senso che ha detto che gli stanno bene 2 – 3 – 4 binari perché l’importante ora è che parta il fondo”.

Ma altre volte, vedi per l’approvazione delle legge 205 del 27 dicembre 2017, poi disattesa, il Parlamento a parole è stato tutto con voi  salvo poi cambiare indirizzo su indicazione dei vertici di governo.

“Noi siamo contenti che martedì 23 il governo nel prossimo Consiglio dei ministri farà partire questo nuovoi decreto legge per gli indennizzi, che ci auguriamo riporti tutto il lavoro che avevamo fatto noi con il Mef. E, comunque, se non dovesse essere così in occasione del passaggio alla Camera e al Senato sarà assieme al Parlamento che faremo il lavoro che purtroppo è stato cancellato e adesso viene rifatto. La realtà è che tutto è stato spostato perché, se tutto va bene, comunque andiamo a finire minimo minimo a ottobre, novembre 2019”.

Intanto trema chi, oltre ad aver perso i propri risparmi, si trova a dover gestire, senza più avere come interlocutrici le banche originarie, i debiti contratti a fronte delle garanzie poi annullate delle azioni acquistate

“Perciò è ancora più importante che il fondo parta perché partendo metterebbe almeno parzialmente in sicurezza quelle persone che hanno eventuali esecuzioni o hanno già il contenzioso in atto sia con Banca Intesa che con Sga e con le finanziarie con cui sono stati cartolarizzati i loro crediti. Quindi nel momento in cui martedì verrà, e deve essere fatto!,  approvato il decreto legge del fondo in quel momento noi avremo una forza reale per contrastare i contenziosi perché alle persone che dovrebbero pagare potrà essere sospeso il decreto ingiuntivo o il contenzioso fintanto che arriveranno i soldi del fondo che, ricordiamo sempre, non sono soldi dei contribuenti né tanto meno di nuove tasse, ma sono fondi prelevati dai conti dormienti già accantonati perché i legittimi titolari non li hanno reclamati di fatto per 20 anni”.

Ecco quella dei fondi dormienti, istituiti nella legge n. 266 del 23 dicembre 2005 poi attuata con decreti del 2009, appare la vera svolta nella travagliata storia degli indennizzi alle vittime delle banche risolte o poste in liquidazione coatta amministrativa per responsabilità che sono dei vertici degli istituti bancari ma anche del sistema.

“Certo, perché dalla loro ‘scoperta’ nacque prima la 205 e, ora, dopo il crash prevedibile della 145 del 30 dicembre 2018, si sono sviluppate le sue evoluzioni, che si devono concretizzare nel decreto promesso da Giuseppe Conte. Ed è un peccato ed è inutile che qualcuno come Franco Conte di Codacons Veneto dica, in una inconcludente corsa fra chi delle associazioni potrà intestarsi il successo della battaglia per i risparmiatori, che quei soldi nascano da un’idea solo del prof. Bettiol. Lo stesso Bettiol lo ha detto il 18 al Nazareno davanti a Zingaretti quando, dopo che Franco Conte mi ha tolto la parola dicendo di volerlo ringraziare per i conti dormienti, ha chiarito che l’idea di quella strada è stata mia e che, poi, io e lui abbiamo progettato questo utilizzo del fondo per le vittime di reati finanziario. Questo voglio precisarlo perché è giusto sempre dire la verità”

Registrata questa precisazione, più che umana da parte di chi è spesso stato ed è ancora il parafulmine di associazioni che ci paiono un po’ meno volontaristiche e disinteressate della sua Ezzelino III da Onara, ci fa piacere ricevere e trasmettere a tutti i risparmiatori delle banche tartassate da vertici e sistema  gli auguri pasquali di Miatello che anche ieri era a casa di alcuni soci di Bpvi azzerati con una figlia disabile Soci (nella foto) che aspettano quel 30% di indennizzo proprio per le cure di cui ha bisogno la ragazza: “gli sto facendo compagnia per dargli forza di andare avanti!”.

Grazie Miatello e Buona Pasqua a nome di tutti anche a te e famiglia, non solo quella parentale ma anche quella più larga di tutte le associazioni, la maggior parte, che da sempre si battono non per l’irrangiungibile soluzione ottima (che, prima ancora di quella impraticabile del “tutto a tutti”, sarebbe stata il mancato crac delle banche) ma perché si parta a indennizzare il maggior numero possibile dei veri risparmiatori visto che questo non preclude poi altre strade per quote maggiori, finanche il 100%, e visto che, soprattutto, ogni giorno di ulteriore ritardo è un danno in più, che talvolta può diventare esponenziale per gli effetti collaterali (tipo i sequestri di beni) o non risarcibile direttamente alle vittime, la cui età media supera i 65 anni per oltre il 65% dei danneggiati.