Plebiscito–truffa del 1866, quei sette parroci vicentini di dubbi sentimenti patriottici

266

Le porcherie, le repressioni, gli inganni che hanno caratterizzato il plebiscito-truffa di annessione del Veneto all’Italia che si è tenuto il 21 e 22 ottobre 1866 sono, ormai, di dominio comune. E d’altra parte basta sfogliare testi di autori con un minimo di obiettività per trovare sempre nuove testimonianze delle cialtronerie di casa Savoja.

E’ il caso di un volume che sto leggendo in questi giorni, complice la quarantena da coronavirus, dell’autorevolissimo monsignor Ermenegildo Reato, una istituzione a Vicenza, prova ne sia la cittadinanza onoraria che la Città berica gli ha recentemente conferito.

Si tratta di “Le origini del movimento cattolico a Vicenza (1860-1891), edito nel 1971 dalla prestigiosa Accademia Olimpica.

A pagina 88 si legge testualmente

“Il Mordini fece allontanare dalle loro parrocchie i parroci di Sarmego, di Poiana di Granfion, di Brendola, nonchè gli arcipreti di Valdagno, di Recoaro, di Chiampo e di Poiana Maggiore, e ne consentì il ritorno solo all’indomani del plebiscito e dopo ampie assicurazioni da parte del vescovo che essi avrebbero -atteso solo al bene spirituale delle loro popolazioni- “.

Antonio Mordini è il commissario straordinario del re mandato a Vicenza un paio di settimane prima del plebiscito per “normalizzare” la provincia e i preti vengono fatti allontanare dalle loro parrocchie in quanto di dubbi sentimenti patriottici  … in barba alle disposizioni del trattato di pace, firmato a Vienna dall’Italia e dall’Austria il 3 ottobre 1866 secondo il quale  il Veneto sarebbe passato sotto Casa Savoja solamente “sotto riserva del consenso  delle popolazioni debitamente consultate”.

Altro che controlli internazionali e libere votazioni… e ancor peggio, due giorni prima del voto, il Veneto passa a Casa Savoja in una oscura stanza dell’Hotel Europa a Venezia: è venerdì  19 ottobre e la notizia viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 288 stampata a Firenze lo stesso giorno.

I veneti vanno a votare domenica 21 ottobre e lunedì 22 quando tutto è già stato deciso…


(Clicca qui se apprezzi il nostro lavoro: #iorestoaacasa tanto viene #vicenzapiuacasamia)