Politiche 2018, Carlo Cavedon presidente provinciale delle Acli di Vicenza: alle urne ha vinto la democrazia

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“Sul risultato della tornata elettorale si possono fare varie considerazioni, ma una cosa è certa: ad aver vinto è la democrazia e la voglia del popolo di ritornare ad essere protagonista delle decisioni per il futuro del Paese”. Con queste parole il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon, commenta il positivo dato sull’affluenza, che nel Vicentino ha superato l’80%. “Il dato dei vicentini che si sono recati alle urne – spiega il presidente Cavedon – è senza dubbio confortante e conferma la volontà dei cittadini di essere protagonisti delle scelte del Paese, per garantire un futuro alle famiglie ed alla società stessa. Il Vicentino si è indubbiamente distinto per l’affluenza alle urne, al di la dell’espressione di voto manifestata”.
Dall’analisi delle Acli vicentine emerge che si rafforza il sistema tripolare, che quindi fa superare il bipolarismo destra-sinistra. Al Sud ed al Centro-Sud è chiaro il voto contro le disuguaglianze e la perdita di fiducia nel futuro di una parte del Paese che accusa lo scarso sviluppo economico e le ridotte possibilità per i giovani nel territorio, che per questo sono costretti a migrare al Nord o all’estero. “Per queste ragioni, evidentemente – chiosa il presidente Cavedon – in queste aree si è affermato il voto al Movimento 5 stelle, in taluni casi anche superando il 50 per cento. Nell’area settentrionale in maggior misura, ma anche in altre regioni d’Italia, è significativo il risultato per la Lega di Salvini, che ha cavalcato principalmente il tema degli immigrati e della sicurezza”. A questo punto non resta che governare nel segno del dialogo e della collaborazione. “Auspichiamo che prevalgano buon senso e collaborazione – conclude il presidente Cavedon – per trovare la quadra prima di tutto per eleggere presidenti di Camera e Senato e, successivamente, per formare un governo, dato che ad oggi nessuna coalizione ha i voti per formare autonomamente un esecutivo. Il pesante debito pubblico che grava sul Paese dovrà essere al centro delle politiche del costituendo governo, fin dalle prime battute. Inoltre, saranno indispensabili provvedimenti a favore della natalità e delle famiglie, nonché una gestione attenta del flusso migratorio, affinché diventi un’opportunità, piuttosto che una criticità”.