Processo BPVi 11 febbraio 2020 in video: Andrea Gemma ritardatario e sibillino, Claudio Ambrosini puntuale: Bankitalia sapeva, come tutti in banca

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L'udienza dell'11 febbraio del processo BPVi inizia con un'ora e mezza abbondante di ritardo grazie, si fa per dire, ad Andrea Gemma, avvocato, noto anche a livelli istituzionali, di uno studio che con lo zio Sergio, il fondatore, ma anche con lui "assisteva" (procurava?) clienti alla banca.

Il quarantasettenne docente di Diritto privato a Roma 3, dopo 7 anni di docenza anche a Palermo dove ha conosciuto il nebuloso Paolo Angius, ex vice presidente della palermitano - vicentina Banca Nuova e membro del cda della BPVi, per arrivare alle 9.45, l'ora della convocazione come testimone non si preoccupa di partire il giorno prima, come hanno fatto, glielo fa notare la presidente del collegio Deborah De Stefano, tutti i testi e i legali che più volte e in orario arrivano dalla capitale per le udienze del processo BPVi.

Anche il pm Luigi Salvadori non nasconde il suo disappunto verso il prof. avv. Andrea Gemma, chiamato a supportare, su input, lui afferma, dell'avvocato Roberto Angeloni, l'area vicina a Samuele Sorato, lo hanno detto altri testimoni, nella fase a cavallo dell'ispezione della Bce della prima metà del 2015, aggiungendosi al team interno dell'avvocato Anna Papacchini con relativi consulenti e al prof. Nerio Diodà chiamato da Zonin, e percependo 500.000 euro per il periodo dall'8 aprile 2015 al 14 maggio dello stesso anno, giorno in cui la responsabile degli affari legali dell'Istituto chiuse il suo mandato.

Gemma non ha fatto nulla per "scendere" al livello degli umani presenti e, se alla richiesta se autorizzasse o meno le nostre riprese video non ha risposto subito con un "sì" o un "no" ma ha dichiarato che non le reputava "utili", il suo atteggiamento da professore abituato a spiegare e non da "interrogato" vincolato a rispondere con chiarezza e verità ha spesso prevalso nelle sue repliche sibilline tanto che sempre la presidente varie volte lo ha dovuto richiamare a non divagare ma a limitarsi a rispondere.

Se, quindi, cosa ha detto ha prevalso su cosa non ha detto dall'alto delle sue frequentazioni  da "vuolsi così colà dove si puote", vedere ed ascoltare il video della deposizione di Gemma, pubblicato di seguito, serve, non poco, per intuire il clima da "si salvi chi può" che imperversava in via Btg. Framarin durante l'ispezione letale delle Bce: i più alti vertici della banca si occuparono, anche con tripli staff legali, a carico aziendale ovviamente, soprattutto di se stessi per capire come addossare ad altri quello che, salvo poche eccezioni, per anni, in un tragico crescendo di responsabilità, non avevano visto o non avevano voluto vedere o avevano tollerato o, addirittura promosso...

La prova ulteriore di questo, per la storia se non per i giudici, se ancora ne servisse una? Le dichiarazioni puntuali del... puntualissimo Claudio Ambrosini, responsabile dell'area Credito ordinario alle dipendenze dell'ex dg Marin, dopo i forbiti funambolismi di Gemma.

Per tre ore Ambrosini ha snocciolato al pm Gianni Pipeschi dati e fatti, tutti nel video pubblicato di sotto dopo quello con Gemma, ma la sintesi, in attesa che giovedì mattina completi davanti alle difese e alle parti civili la sua deposizione non terminata per essere iniziata in ritardo, esimio prof. avv. Gemma, è questa: «Informai la vigilanza nella persona dell'ispettore Gennaro Sansone durante l'ispezione del 2012 di Banca d'Italia delle operazioni baciate in essere, ... sui clienti più grossi la fenomenologia dell'operazione Cattaneo-Luisetto è una costante. Sempre presente... E il giorno dopo il dg Sorato mi chiamò a rapporto. Era la prima volta che mi chiamava nel suo ufficio. Trattandomi come una spia e puntandomi il dito contro mi chiese: "Cos'hanno visto gli ispettori? Cosa gli hai detto? E cos'altro sei andato a dirgli?"...».

Le difese, in primis gli avvocati di Zonin Ambrosetti e Puccetti, hanno gongolato, e non è la prima volta nel processo BPVi, per il dito puntato contro lo "stralciato" Sorato e contro Bankitalia, che nei film americani da mò che  sarebbe passata dalla scranno delle parti civili alla gabbia degli imputati.

Ma quelle difese hanno forse sottovalutato quanto in più Ambrosini ha detto ai giudici (oltre a De Stefano Camilla Amedoro e Elena Garbo) e cioè, in sintesi ma testuale,: «In banca tutti sapevano. Erano chiamati fidi-baciati».

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Giovanni Coviello

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Di seguito i due video riservati a lettori Premium con Andrea Gemma e Claudio Ambrosini.

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