Processo Sorato BPVi, i difensori legano in clinch Gup Venditti: si astenga. Bettiol: non c’è incompatibilità. Prossima udienza 12 dicembre

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Processo Sorato, aula udienza preliminare
Processo Sorato, aula udienza preliminare

Dopo che il 7 novembre scorso il Gup Roberto Venditti ha negato il legittimo impedimento a Samuele Sorato, ex dg e per l’ultimo periodo anche Ad della Banca Popolare di Vicenza dal cui processo principale è stato “stralciato” per ragioni di salute, è proseguita oggi l’udienza preliminare dedicata alle questioni preliminari dei difensori.

Tra queste c’era l’esame delle prime circa 500 costituzioni di parte civile già presentate nella scorsa udienza e per le quali è stata chiesta dai difensori dell’imputato la non ammissibilità per chi avesse aderito all’Offerta pubblica di Transazione, che comportava la rinuncia a future azioni legali, e per i reati di ostacolo alle funzioni di vigilanza e di falso in prospetto. In caso di accoglimento di  quest’ultima obiezione ci si potrebbe costituire, come già fatto per il processo BPVi, solo per l’aggiotaggio.

I difensori di Sorato, l’avv. Fabio Pinelli e l’avv. Alberto Berardi, in premessa dell’udienza odierna avevano confermato davanti ai pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi e alle parti civili presenti (tra cui gli avvocati Bertelle, Alvis e Bortolamei) la preannunciata richiesta di astensione volontaria del gup (rinuncia a seguire le fasi successive) motivandola col fatto che Venditti ha già rinviato a giudizio i sei coimputati (con in più la BPVi in Lca come responsabile civile) in quello che ora è il processo BPVi.

In caso negativo gli avvocati di Sorato, provando a stringere in clinch, legittimo ma prolungato, il magistrato, hanno preannunciato una eccezione di “carenza costituzionale” in quanto il caso non sarebbe normato ed è prevedibile, dalle fugaci dichiarazioni raccolte in uscita, che in caso di non accoglimento potrebbero anche presentare una istanza di ricusazione da discutere in Corte di Appello a Venezia (con quali ulteriori tempi?).

La questione presentata – ha dichiarato l’avv. Fabio Pinellinon riguarda in alcun modo il profilo soggettivo del dott. Roberto Venditti, magistrato di assoluto spessore e correttezza professionale. Ciò detto, il G.U.P. ha già giudicato con riferimento a posizioni strettamente connesse in fatto e in diritto, inscindibili da quella del dott. Samuele Sorato e pertanto non può ricoprire, a nostro avviso, il ruolo di Giudice anche nel processo a carico dell’ex Direttore Generale”.

Sul possibile ricorso alla Corte costituzionale abbiamo raccolto il parere dell’avv. Rodolfo Bettiol, già docente di Diritto Penale a Padova, e appena diventato nostro difensore, insieme all’avv. Alessandra Chiantoni, nel processo che ci oppone a Elena Donazzan, Sergio Romano e altri dirigenti e consulenti della gestione dei fondi europei (FSE) per la formazione regionale, e nell’appello da noi presentato contro la sentenza del giudice Mantovani per il caso Zonin – Zigliotto – Fondazione Roi.

«Dal punto di vista giuridico – proviamo ad esplicitare quanto ci ha dichiarato “a caldo” il prof. Roberto Bettiol – non c’è alcun motivo che possa imporre al Gup Roberto Venditti di valutare una sua astensione in quanto, nel rinviare a giudizio gli attuali imputati del processo BPVi non ha già espresso valutazioni sul dr. Sorato, che solo ora è suo compito effettuare. Che i difensori dell’ex manager della Popolare vicentina vogliano provare ad assimilare le decisioni prese dal dr. Venditti per il processo BPVi a un pronunciamento contro il dr. Sorato è una loro strada, certamente praticabile, ma non basata su comportamenti fattuali del Gup».

Dopo due ore e mezza di seduta, il Gup ha aggiornato l’udienza alle 15 del prossimo 12 dicembre.