Quinta Commissione consiliare regione Veneto: presentato il nuovo Piano Socio Sanitario regionale 2019- 2023

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Nella seduta odierna, la Quinta Commissione consiliare permanente – presieduta da Fabrizio Boron (ZP), vicepresidente Fabiano Barbisan (CDV) – ha presentato il Disegno di Legge della Giunta ?Piano Socio Sanitario regionale 2019- 2023‘, alla presenza dell’Assessore alla Sanità Coletto e al Sociale Lanzarin, nonché del Direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione, dott. Mantoan, mettendone in evidenza gli aspetti portanti e innovativi.
A margine dei lavori, questo il commento del Presidente Fabrizio Boron “Oggi abbiamo presentato il nuovo Piano Socio Sanitario regionale 2019-2023, un documento complesso, frutto anche dello studio dei migliori sistemi sanitari europei, in cui vengono sostanzialmente riconfermati i numeri e l’organizzazione della rete ospedaliera in Hub e Spoke, richiamando i principi portanti della recente riforma sociosanitaria che, con la Legge 19, ha istituito Azienda Zero e ridotto il numero delle Ullss. Particolare attenzione verrà riservata ai temi del territorio, valorizzando il ruolo dei 26 Distretti, della cronicità, della non autosufficienza, e verrà rafforzata l’integrazione tra sanitario e sociale”.

“Il nuovo Piano – sottolinea il Presidente – richiama l’Accordo preliminare in materia di Autonomia, sottoscritto con il Governo nazionale il 28 febbraio scorso, che introduce uno spazio regionale di ?autonomia differenziata’, riconoscendo anche in ambito sanitario ulteriori forme e particolari condizioni di autonomia. Proprio queste forme di ?autonomia rafforzata’ potranno avere effetti positivi, in particolare, sulla valorizzazione delle risorse umane del Servizio Sanitario Regionale, sul sistema tariffario, sia sotto il profilo del rimborso che della compartecipazione, nonché in ordine alla spesa farmaceutica in caso d’inerzia dell’Agenzia Italiana del Farmaco. L’autonomia è infatti la sola strada per disporre di maggiori risorse che potremmo investire per mantenere nelle nostre strutture professionalità mediche di prim’ordine e garantire così l’eccellenza delle cure socio sanitarie. Allo stesso tempo, l’autonomia potrà consentire alla Regione di ?formare in casa’ i propri medici”.
“Affronteremo in modo assolutamente concreto i bisogni assistenziali dei veneti – spiega in particolare il Presidente della Commissione Sanità – approfondendo numerosi ambiti, quali l’impatto epidemiologico sulla domanda dei servizi sanitari, la promozione della salute e la prevenzione dei fattori di rischio, la salute della donna e del bambino, il percorso del paziente in ospedale, la presa in carico della cronicità per intensità di cura e di assistenza, lo studio delle malattie rare, la salute mentale, l’integrazione socio sanitaria, il governo del sistema e delle aziende, la governance del patrimonio informativo socio sanitario, il governo della farmaceutica e dei dispositivi medici, le politiche per il personale, la gestione delle risorse finanziarie e strumentali, la ricerca, l’innovazione e la valutazione delle tecnologie sanitarie, i rapporti con l’Università”.
“Il nuovo PSSR – conclude Fabrizio Boron – disegnerà quindi per i prossimi 5 anni la struttura della sanità veneta, affrontando solo questioni concrete e sviluppando l’ambito delle cure domiciliari, che sono in continua espansione, per rispondere adeguatamente ai bisogni assistenziali in particolare delle persone fragili, ma anche di tutti i cittadini veneti, affinché possano raggiungere una completa condizione di salute psicofisica. L’obiettivo primario è quello di confermare lo status di eccellenza della sanità veneta, anche in considerazione del fatto che, attraendo pazienti da fuori regione, essa rappresenta un importante volano per lo sviluppo economico del territorio”.