Riforma magistratura onoraria, Berlato (FdI): “comprime autonomia dell?ordine giudiziario e diritti dei cittadini”

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Nel 1998 venivano istituite le figure dei Viceprocuratori onorari della Repubblica (VPO), i Giudici onorari di tribunale (GOT) e i Giudici di pace rimasti in servizio con proroghe annuali. Si tratta di circa 400 operatori di giustizia in Veneto, distribuiti presso le varie procure, e che formano nel loro complesso la magistratura onoraria, una realtà chiamata a dare risposte concrete non solo ai singoli cittadini, ma anche alle piccole e medie imprese. 

Questa parte della magistratura tratta una serie di procedimenti che non guadagnano grande risalto sulla stampa, ma che rappresentano il vivere quotidiano di tantissimi cittadini e di tantissimi imprenditori. Se non funziona la magistratura onoraria, tutte queste categorie, quando aspettano giustizia, rimarranno senza risposte, creando effetti deleteri a scapito dei settori più rilevanti della nostra economia?. È questo, in estrema sintesi, il messaggio contenuto nella Mozione n. 443 illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, dai Consiglieri di Fratelli d?Italia-MCR Sergio Berlato e Massimiliano Barison, presentatori del documento dal titolo ?Il ?lavoro nero? della magistratura onoraria?, ideale seguito di un?analoga Mozione presentata il 6 febbraio 2017 dal Capogruppo Berlato e approvata dall?Assemblea legislativa il 14 marzo 2017. Con i Consiglieri regionali, alcuni rappresentanti delle magistrature onorarie; tra gli altri, in particolare, Daniela Allegrini per i GOT, Eloisa Galluppi per i VPO e Massimo Libri per i Giudici di pace. ?I magistrati onorari chiedono da anni una riforma del settore. Lo stimolo offerto dall?apertura di una procedura d?infrazione europea, fondata sulla necessità di stabilizzare queste figure – ha ricordato Daniela Allegrini – ha prodotto tuttavia la ?Riforma Orlando? del 2016 che, a regime, avrebbe al contrario accentuato l?onorarietà di queste figure, riforma che prevede, inoltre, l?assestamento dalle 3 o 4 giornate di udienza alla settimana a una sola giornata di udienza. Rimarrebbe aperta anche la questione dei compensi: si parla di 16mila euro lordi l?anno forfetari, in alcuni casi bloccati da aprile e sbloccati solo a fine novembre?. ?Una funzione – ha aggiunto la VPO Eloisa Galluppi – che copre oltre il 90% delle udienze settimanali presso il giudice monocratico. Ruoli che dovrebbero sfociare verso la categoria unificata del Giudice Onorario di Pace, il cosiddetto GOP, il cui incarico avrebbe una durata stabilita in quattro anni, rinnovabili per una sola volta, circostanza questa che andrebbe a detrimento delle professionalità acquisite?. ?Il GOP – precisa il Giudice di Pace Massimo Libri – vedrebbe così estese le proprie competenze rispetto a quelle attuali: a conti fatti, una sorta di ?preturina?; ma si tratta di una riforma dinanzi alla quale è possibile ipotizzare anche forme di protesta, come l?astensione dalle attività?.

?Abbiamo voluto sottolineare ancora una volta la situazione in cui versano centinaia e centinaia di operatori di giustizia che svolgono una funzione indispensabile e che vengono trattati dallo Stato in maniera indecente. Con l?ultima riforma approvata dal precedente governo – ha affermato inoltre Berlato – si riservano a questi operatori di giustizia trattamenti economici inferiori a quelli che vengono riconosciuti, con il reddito di cittadinanza, a quei cittadini che si trovano ad avere 780 euro senza andare a lavorare. Peggio ancora, ci troviamo a constatare che, a fronte di un governo che afferma di non trovare le risorse per retribuire in maniera adeguata questi operatori di giustizia, in realtà le trova per garantire patrocinio gratuito a tutti quegli immigrati che hanno un contenzioso e ai quali viene chiesto di lasciare il nostro paese. Situazioni di evidente distonia che ci portano a chiedere con forza che venga garantita dignità a tutta la magistratura onoraria e fare in modo che i componenti abbiano quei trattamenti previdenziali che consentano loro di poter esercitare la propria funzione in maniera dignitosa?. ?Un?azione – ha sottolineato Barison – che vede il nostro gruppo politico attivo su ogni fronte, sia qui in Regione, sia a livello parlamentare