Romano d’Ezzelino, 1 Milione di euro è stato buttato per errore da un cittadino

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L'Ecocentro

Un uomo ha letteralmente buttato nella spazzatura 1 Milione di euro a Romano d’Ezzellino. Messa così potrebbe sembrare l’inizio di qualche triste barzelletta. Peccato, soprattutto per il malcapitato, che sia tutto vero.

Come riferisce l’agenzia Ansa, almeno un milione di euro è finito al macero. Il protagonista di questa vicenda, infatti, aveva nascosto il denaro, frutto di risparmi di una vita, in una fotocopiatrice. Per rottamare il macchinario, probabilmente inutilizzato, l’uomo si è recato presso l’ecocentro di Romano d’Ezzelino per avviarla regolarmente allo smaltimento.

Il tutto, però, dimenticando che l’inservibile oggetto aveva mutato funzione e da fotocopiatrice si era riciclato in nascondiglio dell’ingente somma.

“Nell’azienda vicentina specializzata nello smaltimento di rifiuti – spiega Ansa – confermano l’episodio. Nulla si è potuto fare per salvare il tesoretto: gli addetti si sono accorti che le mazzette di denaro andavano distrutte quando ormai era troppo tardi.

La fotocopiatrice era già finita nel tritatutto, impossibile recuperarla senza rischiare di restare stritolati. Ai dipendenti della Sea di Romano d’Ezzelino non è rimasto che un pugno di brandelli di carta in mano”.

Per via della singolarità dell’evento nefasto, è scattato un “toto-nome”. Chi è – si sono chiesti già in molti – lo sfortunato protagonista di questa storia che ha del paranormale? Molto probabilmente un abitante dei comuni che gravitano attorno all’ecocentro dell’Alto Vicentino.

L’Ansa spiega ancora che “qualche sospetto su chi sia la vittima della svista milionaria c’è. A Chiampo, il sindaco Matteo Macilotti è laconico: ‘non sappiamo il nome del concittadino’. Pare confermato che sia andato in Comune. ‘Una mattina l’ho visto, molto agitato – racconta il primo cittadino -, voleva rientrare in possesso del macchinario che egli stesso aveva conferito all’ecocentro pochi giorni prima’.

La sua identità potrebbe essere in qualche modo accertata, visto che all’impianto si accede con una tessera e i nominativi vengono registrati. Tuttavia – in alcuni casi – è possibile accedere anche con il documento di qualcun altro, ad esempio di un parente. E poi, c’è la questione della privacy.

Secondo altre fonti, all’interno della macchina fotocopiatrice, oltre al milione di euro, l’uomo avrebbe lasciato anche un testamento. Pare anche che qualche banconota sia rimasta intatta o soltanto lievemente danneggiata, ma si tratterebbe di poca cosa rispetto al presunto ammontare totale.

I resti sono stati conservati dalla ditta che gestisce l’impianto di Romano d’Ezzellino. La stessa ha fatto sapere che gli stessi sono a disposizione, nel caso dovessero tornare utile a qualsiasi tipo di accertamento. Pare infatti che sia imminente l’apertura di una indagine.