Sanzioni contro la Russia, il Consiglio regionale del Veneto con una risoluzione ne chiede il ritiro, ma non tutti sono d’accordo

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Bisogna fermare la spirale negativa, che danneggia tutti, delle sanzioni. Questo è l’esito del voto espresso oggi 11 aprile dal Consiglio regionale del Veneto che con 36 voti a favore, 8 contrari e 2 astenuti ha votato una risoluzione che esprime ferma e forte contrarietà al mantenimento delle sanzioni commerciali alla Russia invitando il Governo e il Parlamento italiano e le Istituzioni europee a rivedere i rapporti commerciali tra la Unione Europea e la Federazione Russa al fine di rimuovere lo stato di embargo.

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, spiega così l’esito il voto odierno con cui “il parlamento veneto lancia per l’ennesima volta il suo accorato appello alla ragione – spiega Ciambetti -.  Più che il popolo russo, a pagare lo scotto delle sanzioni sono realtà come il Veneto, la Lombardia o l’Emilia Romagna che hanno visto un crollo del loro export a dimostrazione che l’arma dell’embargo è pericolosissima e totalmente inutile. Quello che chiediamo è che l’Unione Europea e lo stato italiano riaprano i canali del dialogo e del confronto su basi di reciproco rispetto e chiara disponibilità al confronto. La politica del ?muro contro muro’ non può dare frutti e ci danneggia seminando diffidenza e pregiudizi che diventano giorno dopo giorno ostacoli sempre più grandi allontanandoci da quel dialogo franco che invece dovrebbe ispirare le moderne diplomazie tese a risolvere i problemi anziché incancrenirli come rischia di accadere se proseguiamo nella follia delle sanzioni.

 

Pietro Dalla Libera (Veneto Civico): “Embargo russo o embargo veneto? Voto favorevole di Veneto Civico alla Risoluzione”

Non voglio entrare nel merito dei rapporti internazionali tra i vari Stati coinvolti nell’embargo Russia – Europa, né esprimermi sulle tensioni presenti tra essi, ma evidenziare che la Risoluzione n. 44 ?Embargo russo o embargo veneto? Ritirare le sanzioni contro la Russia che stanno causando enormi danni all’economia veneta’ ha un buon obiettivo: tutelare i nostri prodotti, le nostre imprese, le nostre esportazioni.

Lo afferma, in una nota, il Presidente del Gruppo Consigliare Veneto Civico, Pietro Dalla Libera, che commenta così la Risoluzione oggetto di dibattito in aula consiliare.
Siamo ancora in una fase di crisi economica – ricorda il consigliere regionale – e abbiamo bisogno di garantire il lavoro e di sostenere le nostre aziende, mentre l’embargo alla Russia sta costando molto alle nostre imprese in termini economici e causa delle gravi perdite soprattutto nel settore agricolo.“”Per questi motivi – conclude Pietro Dalla Libera – ho votato a favore della Risoluzione.

 

Andrea Zanoni (PD): “Sanzioni alla Russia: strumentale e incompleta la risoluzione approvata dal Consiglio regionale”

Stefano Valdegamberi dovrebbe studiare la storia e vergognarsi di certe affermazioni. Paragonare l’Unione Europea al nazismo per le sanzioni inflitte alla Russia è inaccettabile.” È quanto afferma Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, commentando il no del gruppo alla Risoluzione n. 44, approvata con 36 voti a favore, 8 contrari e 2 astenuti, in cui si chiede alla Regione di intervenire sul Governo affinché venga ritirato l’embargo a Mosca per le conseguenze negative sull’export veneto. “Un provvedimento strumentale, perché ci sono già le sedi opportune dove portare avanti le rivendicazioni e perché le effettive perdite economiche per le esportazioni italiane e venete dovute alle sanzioni sono molto al di sotto di quanto scritto nella risoluzione. Sanzioni – aggiunge Zanoni – che non hanno come obiettivo i produttori dell’agroalimentare o della moda, o dell’industria più in generale, ma che sono state la risposta giustificata per limitare l’aggressività militare russa e alla violazione del diritto internazionale. I danni subiti dalle imprese italiane sono semmai dovute alle cosiddette ?controsanzioni’ introdotte in maniera autolesionista proprio da Mosca, mai citate e sempre taciute dai proponenti della risoluzione della Lega e della Lista Zaia.

In aula – conclude il consigliere dem – ho voluto anche ricordare le denunce contenute in un rapporto dell’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite a proposito di detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate, torture e maltrattamenti in Crimea, occupata dalla Russia dal 2014.