Statuto regione Veneto, proseguono i lavori in Consiglio con la modifica di cinque articoli

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Al via la discussione sulla Revisione dello Statuto Regionale n. 2 di iniziativa dei consiglieri Roberto Ciambetti, Maurizio Conte, Massimo Giorgetti, Antonio Guadagnini e Bruno Pigozzo. Relatore in aula il Consigliere Luciano Sandonà e controrelatore Simone Sacrabel. Inizialmente il testo presentato prevedeva la proroga in carica dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale uscente sino all’insediamento della nuova presidenza, come originariamente previsto dal primo Statuto regionale approvato nel 1970. Infatti, nei dieci giorni dalla data di proclamazione degli eletti alla svolgimento della prima seduta del Consiglio regionale, con il nuovo Statuto approvato nel 2012, non vi era alcun organo consiliare in grado di gestire l’ordinaria amministrazione. 

Con la modifica proposta si ritorna alla vecchia previsione per cui l’Ufficio di presidenza rimane in carica fino all’insediamento del nuovo Consiglio e il Presidente uscente ha il potere di convocare la prima seduta della nuova assemblea. La seconda modifica proposta riguarda la definizione statutaria dei congedi dei consiglieri, attualmente previsti solo dal regolamento consiliare. Non è un particolare da poco: la definizione del numero legale dell’aula, senza questa modifica, è prevista dallo Statuto con la maggioranza dei consiglieri assegnati. In sede di dibattito nella Prima Commissione sono stati presentati e approvati due ulteriori articoli: il primo prevede la soppressione dell’art. 53 dello Statuto, che impone di scegliere gli assessori tra i consiglieri regionali e la modifica proposta permette invece di sceglierli, per non oltre la metà, tra i cittadini esterni al Consiglio stesso. Il secondo articolo aggiunto in Commissione interviene nell’art. 1 dello statuto prevedendo che la Regione sia rappresentata, oltre che dalla bandiera, gonfalone e stemma anche da un Inno stabilito con specifica legge regionale. Il testo licenziato dalla Prima Commissione nella seduta del 6 giugno scorso ebbe 24 voti favorevoli, 1 contrario e 14 astenuti. Entro i termini pervisti sono stati poi presentati 37 emendamenti che verranno discussi in aula.

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